Cosa vedere e visitare a Soweto

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Soweto si trova nell’area suburbana di Johannesburg, non solo è la township più conosciuta del Sudafrica ma è anche dove si sono scritte diverse pagine della storia del paese.

Anche se viene comunemente utilizzato il termine township, questo non è propriamente corretto per definire Soweto: con il termine township venivano identificate le aree dove venivano segregati i non-bianchi durante il periodo dell’apartheid, spesso erano territori con baracche e ripari di fortuna; ma Soweto è molto più di questo e, in buona parte, si è lasciata alle spalle il suo triste passato.

Soweto è un agglomerato suburbano dove convivono diverse realtà e ceti sociali differenti; sono presenti molti quartieri, ognuno con una sua specifica storia e realtà contemporanea.

Soweto è un’area suburbana dai mille contrasti: qui si trova una classe sociale abbiente, star della musica e del cinema, ma anche persone che non hanno nulla e vivono ancora nelle poche aree che vengono definite insediamenti irregolari; a Soweto hanno vissuto due premi Nobel per la pace, Nelson Mandela e Desmond Tutu, ma è anche una delle aree del Sudafrica con il più alto tasso di omicidi e stupri; qui la classe media cresce sempre di più ma aumenta anche il tasso di disoccupazione che, in alcune fasce di età, arriva al 50%.

Perché visitare Soweto

Visitare Soweto, parlare con le persone che vivono qui, che sono sempre disponibili e sorridenti con i visitatori, è una esperienza impagabile; sentire i loro racconti in merito alla loro quotidianità e al loro passato è davvero un’esperienza da non perdere.

A Soweto si possono ripercorrere le tappe della recente storia del Sudafrica, la storia di Soweto è lo specchio di quanto è successo nel resto del paese nel XX secolo, Soweto e i suoi abitanti sono sempre stati in prima linea nella lotta per i diritti civili e per contrastare il regime dell’apartheid.

Si può affermare che un itinerario di viaggio in Sudafrica non può dirsi completo senza una visita a Soweto se si vuole davvero comprendere l’anima di questo meraviglioso paese.

Cosa vedere e cosa visitare a Soweto

Soweto merita indubbiamente una visita e sono molti i punti di interesse per un visitatore, i luoghi di Soweto da non perdere sono:

  • Vilakazi Street
  • Il Museo della Casa di Mandela
  • Hector Pieterson Memorial Museum
  • Orlando Towers
  • La Chiesa di Regina Mundi
  • Gli insediamenti irregolari
  • Freedom Square o Walter Sisulu Square e Kliptown Museum
  • FNB Stadium 
  • Ospedale Chris Hani Baragwanath

Visita a Vilakazi Street a Soweto

Vilakazi Street è senza dubbio la via più conosciuta di Orlando West e di tutta Soweto ed è qui che si incontrano la maggior parte dei visitatori.

Il motivo della sua fama è molto semplice: qui visse per diversi anni Nelson Mandela prima di essere incarcerato, ora quella che era la sua casa è stata trasformata nel Mandela House Museum.

Inoltre, a pochi metri da quella che fu la casa di Mandela, si trova anche la casa dell’arcivescovo emerito Desmond Tutu, che, insieme Mandela, ebbe un ruolo fondamentale nella lotta all’apartheid.

Desmond Tutu vive ancora in questa casa con la moglie Leah quando si trova a Johannesburg e talvolta è possibile incontrarlo mentre si aggira tra le vie di Orlando West.

La casa dell’arcivescovo Tutu è un historical heritage di Johannesburg, sul muro di cinta si trova una targa blu, utile per identificare la casa; la casa di Tutu, essendo ancora una residenza privata, non è aperta al pubblico.

Sia Nelson Mandela sia Desmond Tutu vennero insigniti del premio Nobel per la pace per la loro attività nella lotta all’apartheid, quindi Vilakazi Street è una delle poche vie al mondo che può vantare due premi Nobel; questa informazione viene ripetuta con orgoglio e incessantemente da tutte le guide locali.

Al netto di questo record è comunque molto interessante recarsi in Vilakazi Street: oltre alla casa di Mandela, che è stata trasformata in un museo, lungo la via si trovano diversi ristoranti locali, tra cui Nambitha e Sakhumzi, qualche negozio di artigianato, gli studi di Soweto TV, l’unico canale televisivo comunitario di Soweto, e diversi artisti di strada che si esibiscono in danze tribali Zulu e altro per cercare di guadagnare qualcosa, visto l’alto tasso di disoccupazione che affligge Soweto.

Non lontano dalla casa che fu di Nelson Mandela si trova anche l’Hector Pieterson Memorial Museum, altra tappa imperdibile durante una visita a Soweto.

Vilakazi Street è intitolata al Dr Benedict Wallet Vilakazi (1906 – 1947), un poeta, un novellista e un intellettuale che scrisse utilizzando diverse lingue indigene; inoltre diede un prezioso contributo per redigere un dizionario della lingua degli Zulu, isiZulu, e si adoperò per rendere in forma scritta alcune lingue tribali che, fino al quel momento, erano solamente orali.

Visita al Mandela House Museum a Soweto

Il Mandela House Museum è la casa dove Nelson Mandela visse dal 1946 con la prima moglie Evelyn e, in seguito, con la seconda moglie Winnie, prima di essere incarcerato nel 1962; Mandela fece ritorno qui nel 1990, dopo essere stato scarcerato, ma ben presto si trasferì altrove per motivi di sicurezza.

La casa di Mandela si trova a Soweto, nel quartiere di Orlando West, in Vilakazi Street al numero 8115, all’angolo con Ngakane Street.

Nel 1997 Mandela donò la casa al Soweto Heritage Trust, che egli stesso fondò; la casa venne aperta al pubblico e, da quel momento, è una delle destinazioni più visitate del Sudafrica.

Il Mandela House Museum è stato dichiarato monumento nazionale nel 1999 e al suo interno raccoglie molti oggetti e testimonianze della vita privata di Mandela e della moglie Winnie di quando vivevano qui.

La casa è un cubo in mattoni rossi e venne edificata nel 1945, al suo interno ospita ancora i mobili e diversi oggetti originali appartenuti a Mandela e alla moglie Winnie, incluse diverse fotografie; inoltre sono presenti alcune citazioni attribuite a Mandela e, su una parete, fa bella mostra di sé la cintura di campione del mondo di boxe donata a Mandela da Sugar Ray Leonard.

Sulla facciata della casa sono ancora visibili i segni delle bruciature di alcune molotov che vennero lanciate contro l’abitazione, mentre sui muri sono ancora presenti i fori dei proiettili.

Nel 2007 il Soweto Heritage Trust decise che la casa di Mandela necessitava di una ristrutturazione, sia per quanto riguardava la struttura sia per gli oggetti contenuti all’interno; inoltre all’epoca non erano presenti servizi e informazioni utili per i visitatori per poter vivere a pieno l’esperienza della visita.

Venne realizzato un nuovo visitor center, venne incaricato un curatore del museo molto qualificato e tutto lo staff ricevette una formazione adeguata; nel marzo 2009 il Mandela House Museum aprì nuovamente al pubblico.

Il Mandela House Museum è molto interessante da visitare, oltre a scoprire molti aspetti della vita più privata del primo presidente nero del Sudafrica, consente anche di capire come vivesse il ceto medio durante il periodo dell’apartheid.

Ulteriori informazioni sul Mandela House Museum 

Visita all’Hector Pieterson Memorial Museum a Soweto

L’Hector Pieterson Memorial Museum si trova nel quartiere di Orlando West a Soweto, è sia un memoriale sia un museo entrambi dedicati agli Scontri di Soweto dove persero la vita alcune centinaia di studenti che stavano manifestando pacificamente contro il governo dell’apartheid.

Il 16 giugno 1976, poco lontano da dove adesso si trovano il museo e il memoriale, i ragazzi delle scuole scesero in piazza per manifestare contro l’adozione della lingua afrikaans nelle scuole come unica lingua; la polizia sparò per fermare la manifestazione e questo scatenò una guerriglia urbana.

Hector Pieterson era un ragazzo di 12 anni che partecipò alla manifestazione e che venne ucciso dagli spari della polizia quel 16 giugno; Hector venne immortalato da Sam Nzima in una fotografia storica, che fece il giro del mondo, mentre un altro ragazzo lo porta in braccio e, insieme alla sorella di Hector, cerca invano un aiuto.

Successivamente agli Sconti di Soweto e alla divulgazione della fotografia di Hector Pieterson al di fuori dei confini del Sudafrica il mondo ha preso coscienza di cosa stava succedendo e molti stati, aziende e privati hanno iniziato a boicottare e a prendere le distanze dal Sudafrica.

Il memoriale è costituito da una fontana che rappresenta il sangue versato negli scontri ma anche la speranza per il futuro; nella fontana è presente una gigantografia della fotografia che ritrae il corpo esanime di Hector Pieterson portato in braccio.

Il museo, poco distante dal memoriale, si sviluppa su due piani e racconta, con l’ausilio di fotografie, video, giornali dell’epoca e oggetti, i fatti degli Scontri di Soweto ma anche la brutalità del regime dell’apartheid in quegli anni bui del Sudafrica.

Alcune immagini e filmati sono molto crudi ed è impossibile rimanere indifferenti di fronte a tanta violenza.

L’Hector Pieterson Memorial Museum è stato aperto nel 2002 e si trova in Khumalo Street, vicino al luogo in cui Hector Pieterson venne ucciso.

Il 16 giugno ora è la giornata dedicata alla gioventù in Sudafrica.

Ulteriori informazioni sugli Scontri di Soweto 

Visita alle Orlando Towers a Soweto

Le due Orlando Towers sono uno dei luoghi simbolo di Soweto e sono visibili da molto lontano; negli ultimi anni sono state restaurate e sono diventate una vera opera d’arte a cielo aperto.

Una sosta in prossimità delle Orlando Towers è d’obbligo per immortalare ed ammirare il design del loro ultimo murale; ma le Orlando Towers ospitano anche un braai bar e, dal ponte che le unisce, è possibile fare bungee jumping.

Queste erano le torri della Orlando Power Station, la centrale elettrica alimentata a carbone che venne costruita in quest’area nel secondo dopoguerra e che fornì elettricità alla città di Johannesburg per circa 50 anni.

In realtà il progetto di costruire la nuova centrale elettrica qui risaliva al 1935; era necessario sopperire alla crescente domanda di elettricità da parte della città di Johannesburg e all’incapacità della City Generating Station, a downtown, di fornire la quantità di energia adeguata.

Il luogo dove costruire la centrale venne scelto in base alla disponibilità di acqua, fondamentale per il raffreddamento, e della ferrovia, per trasportare facilmente il carbone alla centrale.

La costruzione della centrale iniziò nel 1939 ma l’ultimazione dei lavori subì un ritardo a causa dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale quindi l’ultima fase della costruzione venne completata solamente nel 1955, mentre le Orlando Towers, le due torri di raffreddamento, vennero completate nel 1951.

Fino al 1990 venne utilizzata una locomotiva a vapore per trainare i vagoni carichi carbone destinati alla centrale elettrica; nel 1998 la stazione ferroviaria venne dismessa in seguito alla chiusura della centrale elettrica.

Le Orlando Towers e la centrale elettrica rimasero abbandonate e dimenticate fino al 2006, anno in cui iniziò la loro trasformazione in un luogo di intrattenimento e in un business center, ma il corpo centrale crollò nel 2014.

Le due torri fortunatamente subirono una sorte ben differente: la First National Bank commissionò alla graphic designer Janine Kleinschmidt il loro restyling lasciando all’artista la piena libertà artistica, l’unico requisito che le venne richiesto fu quello di inserire il logo della banca in modo che fosse ben visibile.

Furono necessari 250 litri di vernice e 6 mesi per dipingere le due gigantesche torri ma il risultato fu sorprendente; l’artista cercò l’ispirazione girando per Soweto e cercando di immortalare la sua anima più trendy ma anche scene di vita quotidiana.

Sulle Orlando Tower vennero dipinte frasi ispirazionali accanto ai personaggi più famosi di Soweto, come Mandela e Yvonne Chaka Chaka e ad abitanti comuni ritratti in scene di vita quotidiana.

Il risultato fu meraviglioso, un’opera d’arte immensa e ammirata anche oltre i confini del Sudafrica.

Negli anni a seguire altri sponsor, come Vodacom Sudafrica e la birra Soweto Gold, hanno ridipinto le Orlando Towers, che sono diventate così una delle superfici pubblicitarie più grandi al mondo.

Visita alla Chiesa di Regina Mundi a Soweto

La Chiesa di Regina Mundi di trova a Orlando East, è la più grande chiesa cattolica del Sudafrica e ha una capienza di 2000 persone, ma non viene visitata per questo motivo e nemmeno per la sua architettura che, a essere onesti, non è niente di speciale; il motivo per cui questa chiesa viene sempre inclusa in una visita a Soweto è perché ha avuto un ruolo centrale nella lotta all’apartheid.

Durante gli Scontri di Soweto del 1976 la polizia sparò prima contro la facciata della chiesa e poi entrò prima lanciando lacrimogeni e poi sparando poiché alcuni manifestanti si rifugiarono qui; i segni dei proiettili sono ancora visibili sulla facciata e all’interno della chiesa.

In questa chiesa si riunivano clandestinamente gli esponenti dell’ANC per discutere le mosse da intraprendere contro in governo dell’apartheid nel periodo in cui era vietato ai neri di riunirsi; la Chiesa di Regina Mundi era il luogo perfetto per nascondere le riunioni carbonare fingendo di celebrare la messa o di partecipare a riunioni di preghiera.

Alla fine del regime dell’apartheid la Chiesa di Regina Mundi fu una delle sedi della Commissione per la Verità e la Riconciliazione.

E’ possibile entrare nella chiesa pagando l’ingresso, ma all’interno c’è ben poco da vedere.

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Visita a un insediamento irregolare a Soweto

A Soweto esistono ancora diversi insediamenti irregolari, ma cosa sono gli insediamenti irregolari o unregular settlement o informal settlement?

Un insediamento irregolare identifica un’area dove sono state costruite baracche e case di fortuna, spesso in lamiera o in legno; queste case sono sprovviste di energia elettrica, di acqua corrente e di allacciature fognarie e questo perché, come si intuisce dal nome, sono irregolari.

Negli insediamenti irregolari vivono le persone più povere che solitamente non hanno un lavoro e molti immigrati provenienti dai paesi limitrofi che sono venuti in Sudafrica in cerca di fortuna.

E’ molto interessante visitare un insediamento irregolare e fermarsi a parlare con i suoi abitanti che sono gentili e sorridenti e sono felici dell’interesse dimostrato nei loro confronti.

Una accortezza: se si vuole visitare un insediamento irregolare è necessario farsi accompagnare da una guida localepoiché queste zone a volte possono essere instabili, a causa delle condizioni precarie di chi vive qui, solo una guida locale è aggiornata in merito alle situazioni.

La guida locale è quasi sempre un abitante dell’insediamento irregolare; conduce i visitatori all’interno lungo stretti viottoli di terra battuta che, seguendo un tracciato irregolare, corrono lungo le varie baracche.

Non avendo l’acqua corrente gli abitanti di un insediamento irregolare utilizzano alcune pompe manuali per estrarre l’acqua di cui necessitano dal sottosuolo; quest’acqua servirà per cucinare, per bere e anche per lavarsi.

Le baracche non hanno il bagno e gli abitanti sono costretti ad utilizzare i pochi bagni chimici o le latrine a fossa che si trovano nell’insediamento.

Anche l’energia elettrica non è presente, quindi gli abitanti creano degli allacciamenti irregolari alla rete elettrica, con il risultato che ovunque sono presenti massi di fili che si dirigono in ogni direzione.

Si può visitare anche qualche baracca che spesso è costituita da un unico locale dove vive una intera famiglia.

Negli insediamenti irregolari le persone vivono come membri di una stessa famiglia e si aiutano gli uni con gli altri, un po’ come in passato succedeva all’interno di un villaggio; vivere in questi luoghi non è affatto facile, un insegnamento che sarebbe utile per molte persone più fortunate.

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Visita alla Freedom Square o Walter Sisulu Square a Soweto

A Soweto nel cuore del quartiere di Kliptown si trova la Freedom Square o Walter Sisulu Square o Sisulu Square on Dedication; questa grande piazza si trova nel luogo in cui il Congress of People si radunò, il 26 giugno 1955, per firmare la Freedom Charter.

Il Congress of People era un gruppo di persone appartenenti a diversi movimenti politici di razze differenti, tutti erano accumunati dal desiderio di combattere l’apartheid e ottenere il riconoscimento dei diritti individuali, la libertà e una società non basata sulla distinzione di razza; la Freedom Charter racchiude al suo interno gli intenti del congresso.

La Freedom Charter è sempre stata una pietra fondante dell’ANC e su di essa si è basata la stesura della nuova Costituzione del Sudafrica nel 1996.

La Freedom Square è stata dichiarata monumento storico ed è dedicata a Walter Sisulu, un attivista politico che lottò contro l’apartheid e membro dell’ANC; per questo motivo, come altri attivisti, trascorse diversi anni in carcere.

In pratica la piazza è un grande museo a cielo aperto che racconta ai visitatori e ai passanti come la Freedom Charter venne scritta in modo corale da migliaia di sudafricani di tutte le razze.

Al centro della piazza si trova una grande torre conica realizzata in mattoni, al suo interno si trova l’intera Freedom Charter e i suoi principi incisi nel bronzo.

Visita al Kliptown Museum a Soweto

Il Kliptown Museum si trova nel quartiere di Kliptown a Soweto sulla sommità della Freedom Square o Sisulu Square of Dedication; il museo è stato realizzato in un edificio che un tempo era adibito a magazzino degli attrezzi.

L’edificio del Kliptown Museum è di piccole dimensioni ma l’esposizione è ben realizzata ed innovativa, consente così al visitatore di vivere la storia della Freedom Charter e dello storico Congress of the People.

Le sculture in filo di ferro, che ritraggono i leader degli attivisti e anche la gente comune, riportano le testimonianze personali di coloro che parteciparono alla firma della Freedom Charter il 26 giugno 1955; queste dichiarazioni esprimono l’emozione e l’entusiasmo diffuso di quel momento.

Qui sono esposti anche diverse fotografie e video che raccontano l’incremento dell’oppressione che i sudafricani dovettero affrontare quotidianamente negli anni ’50.

Visita al FNB Stadium a Soweto

A Soweto si trova lo stadio di calcio Soccer City, meglio conosciuto come FNB Stadium o First National Bank Stadium. 

Questa struttura sportiva venne edificata nel 1987 e inaugurata nel 1989, ma venne ristrutturata e ampliata nel 2009 portando la sua capienza a 94.700 posti, diventando lo stadio più grande in termini di capienza del continente africano.

La ristrutturazione venne realizzata in occasione dei Mondiali di Calcio 2010 che si sono disputati in Sudafrica; qui, tra le altre, si tenne la partita inaugurale tra Spagna e Olanda.

Il FNB Stadium ospita le partite di calcio del Kaiser Chiefs Football Club e della Nazionale di calcio del Sudafrica e le partite della Nazionale di Rugby a 15.

Sempre in questo stadio Nelson Mandela tenne uno dei suoi primi discorsi dopo la sua scarcerazione nel 1990, qui fece anche la sua ultima apparizione pubblica in occasione della cerimonia di chiusura dei Mondiali di Calcio nel 2010; infine qui si tenne anche la celebrazione della commemorazione per la sua morte nel 1993.

Il FNB Stadium è stato soprannominato The Calabash poiché ha la forma di un tipico recipiente, o pentola, africano che viene ricavato dalle zucche; la sua facciata è ricoperta da una serie di pannelli che compongono un mosaico di colori caldi, inoltre alla base della struttura è presente un anello di luci che sembrano il fuoco che riscalda la pentola.

Visita all’Ospedale Chris Hani Baragwanath

L’ospedale Chris Hani Baragwanath è la struttura ospedaliera più grande di tutto il Sudafrica: ha 3.400 posti letto e 6.760 tra medici e infermieri e si trova a Soweto nel quartiere di Diepkloof.

Venne costruito come ospedale militare nel 1942 per i soldati britannici e del Commonwealth e all’epoca si chiamava Imperial Military Hospital; dopo il conflitto mondiale re Giorgio VI si recò qui in visita e conferì le medaglie ai soldati meritevoli.

Successivamente, visto che l’ospedale si trovava in un territorio abitato dalla popolazione nera, venne riconvertito in ospedale civile per gli abitanti di Soweto; dal 1948, l’ospedale prese il nome Baragwanath Hospital e in seguito, nel 1997, cambiò nuovamente e adottò il nome attuale: Chris Hani Baragwanath Hospital.

L’ospedale è tutt’ora in funzione e ovviamente non può essere visitato e al suo interno non si trova nulla di particolare; ma le guide locali e gli abitanti di Soweto mostrano con orgoglio questa struttura a tutti i visitatori che in realtà, al di là della sua dimensione, non è di particolare interesse.

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