Il ghepardo è un felino che vive nelle grandi distese della savana africana, appartiene alla famiglia dei grandi felini ed è un animale molto elegante dalla pelliccia maculata; ma la caratteristica che rende unico il ghepardo è la sua incredibile velocità che lo rende il mammifero più veloce sulla terra.
Il corpo del ghepardo, agile e slanciato, è progettato per la velocità: le sue zampe sono muscolose, snelle e lunghe i suoi artigli sono semi-retrattili, il suo torace è ampio e la colonna sua vertebrale è molto flessibile, la testa piccola e arrotondata su un collo lungo, gli speciali cuscinetti delle zampe che gli consentono una perfetta aderenza al terreno e una struttura del corpo aerodinamica e perfetta per la corsa.
Gli artigli semi-retrattili unitamente alla struttura dei cuscinetti delle zampe, meno arrotondate rispetto alle zampe degli altri felini, e più duri, permettono al felino di avere maggiore aderenza al suolo e imprimere maggiore forza.
Anche la lunga coda muscolosa del ghepardo è fondamentale per sterzare bruscamente e cambiare velocemente direzione durante la corsa; la coda infatti funziona come un timone e uno stabilizzatore, facendola oscillare, anche velocemente, il ghepardo usa la coda come contrappeso al suo peso corporeo quando è in corsa per mantenere l’assetto.
Il ghepardo è l’animale terrestre più veloce del mondo e raggiunge una velocità massima che sfiora i 100 chilometri l’ora, e raggiunge questa velocità con un’accelerazione degna di una macchina sportiva, passa infatti da 0 a 95 chilometri all’ora in soli 3 secondi.
La lunghezza della falcata del ghepardo, quando corre alla sua massima velocità, è di ben 7 metri, questo fa sì che l’animale in pratica sembra “volare”; inoltre, quando appoggia le zampe a terra la sua flessuosa colonna vertebrale gli consente di posizionare le zampe posteriori davanti a quelle anteriori e questo gli consente di darsi un maggiore slancio per il balzo successivo.
Tuttavia il ghepardo può correre solo brevi sprint che durano di solito da 20 a 30 secondi, l’energia richiesta per correre a tale velocità è molto elevata e, se la caccia non ha successo entro al massimo un minuto, il ghepardo deve rinunciare all’inseguimento.
Quando il ghepardo scatta all’inseguimento della preda utilizza un tipo di fibre muscolari dette “rapide” e consuma molecole di Atp, adenosina trifosfato, un tipo di carburante che si esaurisce rapidamente durante gli sforzi di tipo anaerobico come lo sprint; terminata questa energia, anche l’esemplare più prestante è obbligato a rallentare o a fermarsi.
Il ghepardo ha un corpo snello e longilineo, ma il suo torace molto grande e capiente per ospitare degli enormi polmoni che, unitamente alle grandi narici, gli consentono una maggiore ossigenazione.
Il ghepardo ha anche un cuore di grandi dimensioni e un sistema circolatorio con arterie e vene forti e resistenti, in grado di reggere l’elevato numero di battiti cardiaci e una elevata pressione arteriosa; tutto questo fa si che la circolazione dell’ossigeno attraverso il sangue sia molto efficace e che quindi consenta una rapida e pronta risposta fisica.
Fino a qualche anno fa si riteneva che il ghepardo non potesse correre ad elevate velocità per molto tempo, durante gli inseguimenti, perché il suo corpo si surriscaldava troppo, a causa dell’energia che bruciava per compiere lo sprint, si pensava che il corpo del ghepardo raggiungesse temperature di circa 41 gradi; ma recentemente una nuova ricerca ha smentito questa tesi.
La nuova ricerca mostra come la temperatura corporea del ghepardo non aumenta mai così tanto e l’animale non abbandona la caccia a causa del surriscaldamento del proprio corpo; i nuovi dati hanno rilevato che la temperatura corporea del ghepardo fluttua naturalmente tra 37,3°C e 39,5°C nel corso di un giorno, e la temperatura nel momento della corsa, durante la caccia, non si discosta molto da questi valori.
E’ stato quindi dimostrato che, nonostante l’elevata velocità e la repentina accelerazione, il ghepardo non subisce affatto un elevato surriscaldamento come si pensava.
Il motivo dell’aumento della temperatura del ghepardo, che talvolta si verifica, invece sarebbe causato da un altro fattore: lo stress.
Il ghepardo ha un fisico perfetto per raggiungere elevate velocità ma non sono ugualmente forti quindi può spesso capitare che vengano sopraffatti da altri predatori che facilmente possano sottrargli la preda.
Il ghepardo non può consumare la sua preda subito dopo la caccia poiché necessita di recuperare le forze e l’energia bruciata durante la corsa; in questo periodo, che solitamente dura circa mezz’ora, questo felino è estremamente vulnerabile nei confronti degli altri predatori, che potrebbero approfittarsi della situazione e sottrargli la preda in un momento di debolezza in cui non sarebbe in grado di difendersi.
Il riposo forzato successivo alla caccia è dovuto principalmente all’elevata frequenza cardiaca che l’animale raggiunge durante l’inseguimento: da 200 a 250 battiti al minuto, contro un range che va da 120 a 170 battiti al minuto.
Dopo un inseguimento anche i respiri del ghepardo sono accelerati, si passa infatti da un range che va da 20 a 30 respiri al minuto quando è a riposo a una forbice da 150 a 200 respiri al minuto.
Una volta che il ghepardo si è riposato mangerà rapidamente la sua preda, poiché, non potendola difendere da altri predatori, l’unico modo che hanno di difendere il proprio cibo, è di ingerirlo.
A differenza di altri grandi felini il ghepardo è un cacciatore diurno, solitamente cacciano alle prime ore del mattino o nel tardo pomeriggio, ma può capitare di vederli cacciare anche nelle ore centrali della giornata.
Solitamente il ghepardo sfrutta i termitai e le piccole collinette per avere un punto di osservazione ottimale per avvistare le prede in lontananza e, successivamente, si avvicina molto prima di scattare all’inseguimento.
La visione binoculare è una risorsa molto importante dal momento che il ghepardo si affida alla propria vista per poter cacciare; la fovea retinica dell’occhio di questo felino ha una forma allungata, questo consente all’animale di avere una nitida visione grandangolare, questo aspetto dell’occhio è un adattamento alla velocità della corsa durante la caccia.
Sul muso del ghepardo, sotto agli occhi, sono presenti due segni neri verticali, sembrano quasi delle lacrime; la loro funzione è di ridurre il riflesso della luce del sole e contribuiscono a dare all’animale una visione eccellente, anche nelle ore centrali del giorno.
Se vi trovate di fronte ad un ghepardo quindi la peggiore cosa da fare è scappare, non avrete la possibilità di seminarlo neanche se vi chiamate Usain Bolt, per fortuna è il più docile dei grandi felini e le aggressioni verso gli uomini sono rarissime e solitamente sono solo per difesa.