Ci troviamo a Pretoria, una delle capitali del Sudafrica, ebbene sì il Sudafrica non ha una capitale come la maggior parte dei paesi, ma ne ha ben tre: Pretoria è la capitale amministrativa, Cape Town è la capitale legislativa e Bloemfontein è la capitale giudiziaria; una delle tante particolarità di questo paese dal passato complicato e che cerca, in qualche modo, di andare oltre.
Siamo allo Sheraton di Pretoria, un hotel molto bello anche se molto suntuoso; si affaccia direttamente sull’Union Buikding e la statua di Mandela che è famosa in tutto il mondo.
Stamattina ci siamo svegliati relativamente presto per i nostri canoni milanesi, ma decisamente tardi rispetto a quanto abbiamo fatto nell’ultimo mese; facciamo una colazione veloce, facciamo check-out e mettiamo i nostri bagagli sul Dr. Livingstone.
Non conosciamo Pretoria, ci siamo passati diverse volte ma non ci siamo mai fermati, quindi chiediamo al concierge se ha una mappa della città e se è sicuro girare in città e la risposta è stata, dopo averci fatto una espressione un po’ perplessa, “ok ma non portatevi nulla”; ok messaggio ricevuto.
Uscimo a piedi lasciando il nostro Dr Livingstone nel parcheggio dell’hote e decidiamo di attraversare la strada per andare nel parco per scattare due foto al parlamento e alla statua di Mandela ma, nel dubbio, non portiamo la macchina fotografica ma solamente il cellulare.
A dire la verità la gente sembra tranquilla e incurante di noi, la maggior parte ci ignora proprio mentre qualcuno ci saluta.
Mentre andiamo a scattare le foto vediamo diverse persone che portano secchi e bottiglie di varie dimensioni, inizialmente ho stupidamente pensato che, essendo sabato, siano venuti qui al parco per trascorrere una giornata con amici e parenti e che utilizzassero i secchi per trasportare qualcosa, come ad esempio del cibo.
Ma osservando meglio la situazione ci accorgiamo che invece stanno prendendo l’acqua dal sistema di irrigazione del parco e, molto probabilmente, la portano a casa; inutile dire che siamo rimasti esterrefatti, in effetti abbiamo visto che anche l’hotel si è fatto consegnare una cisterna di acqua.
Immaginiamo che ci sia una grave carenza di acqua a Pretoria, purtroppo non siamo informati anche perché se succede a Cape Town lo viene a sapere tutto il mondo, succede altrove non fa molto notizia.
Torniamo in hotel e prendiamo il nostro Dr Livingstone e partiamo, non siamo molto ispirati a visitare Pretoria, magari torneremo un’altra volta che abbiamo più tempo, ma facciamo un giro giusto per capire che clima c’è.
Oggi è sabato e c’è in giro tanta gente, sono quasi tutti sono neri e buona parte sembrano appartenere al cento medio, ma vediamo anche diverse persone che sembrano in una situazione di indigenza e questo innanzitutto ci dispiace ma non ci fa venire voglia di girare la città.
Andiamo in macchina fino al monumento dei Voortrekker che si trova fuori dal centro cittadino su una collina; lo vediamo da lontano ed è enorme e tozzo, non è uno dei monumenti meglio riusciti, non entriamo a visitarlo, lo faremo quando dedicheremo più tempo a Pretoria in un prossimo futuro.
Torniamo verso il centro, oggi dovrebbe essere aperto il Market@TheSheads, da quello che abbiamo capito leggendo online, è una specie di Fourways Farmers Market di Johannesburg, ma più focalizzato sull’arte e l’artigianato e un po’ meno sul cibo.
Seguiamo le indicazioni di maps.me ma non riusciamo a capire dove sia perché le strade che conducono all’indirizzo esatto sono chiuse, eppure sul sito dicono di avere un parcheggio gratis ma soprattutto sicuro.
Mentre cerchiamo di capire ci si avvicina un tipo e chi chiede se abbiamo bisogno di indicazioni, ma non ha la minima idea di dove vorremmo andare anche se sostiene di aver capito e ci dice che è lì vicino; ci chiede dei soldi per l’informazione e, siccome ci sembra in una brutta situazione, gli diamo 50 Rand.
Proviamo a imboccare un’altra strada che sembra portare all’indirizzo giusto e, appena svoltato l’angolo ci sono alcuni ragazzi che si offrono per trovarci un parcheggio, per pulirci l’auto e altre cose.
Un po’ riluttanti proviamo a parcheggiare e Silvan scende per andare a vedere dove si trova questo posto, il tizio a cui abbiamo dato 50 Rand ci raggiunge e ci dice “Scendete è qui vicino”, sembra oggettivamente ubriaco e non è messo bene come gli altri.
Mentre mostro a uno degli altri due ragazzi dove vorremmo andare e l’indirizzo il tipo strano cerca di rubarmi l’iphone ma non si regge nemmeno in piedi e Silvan lo blocca subito mentre anche gli altri ragazzi gli sono addosso; quando questi capiscono che poco prima gli avevamo dato dei soldi lo immobilizzano e gli frugano nelle tasche per trovare i soldi e restituirceli, uno dei due gli morde la mano e non molla la presa finché il tizio non si decide a restituire i soldi, sono fuori.
Lasciamo i soldi al ragazzo che li ha recuperati e lui ci dice “adesso potete andare, adesso è sicuro” ma oggettivamente ci è passata la voglia e soprattutto chi mi dice che è “safe”?
Magari il tipo ubriaco torna e ci fa qualche dispetto alla macchina, oppure potrebbero anche essere tutti d’accordo, chi può dirlo; forse siamo portati a pensare al peggio ma non vogliamo trovarci in situazioni spiacevoli quindi preferiamo andare.
Prendiamo il nostro Dr. Livingstone e partiamo, Johannesburg, o meglio Kempton Park, ci aspetta; piuttosto facciamo un giro lì una volta arrivati se ne abbiamo voglia.
Bye bye Pretoria, non so se e quando ci rivedremo.