In viaggio da Palapye in Botswana a Pretoria in Sudafrica

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Ci troviamo a Palapye in Botswana, questa è stata l’ultima notte che abbiamo trascorso in questo bellissimo paese; abbiamo alloggiato al Peaconwood Boutique B&B e, oltre a piacerci molto come struttura, ci siamo trovati molto bene.

Ci siamo svegliati alle 7,30 e siamo andati a fare colazione, la tipa ci cucina una omelette e le uova all’occhio di bue degne di uno chef stellato, però!

Chiudiamo i nostri bagagli, chiudiamo il nostro Dr Livingstone e, prima di partire per il Sudafrica chiediamo alla tipa se c’è un gommista per capire se possiamo riparare la gomma che abbiamo bucato ieri.

Lei chiama e, poco dopo, un tizio viene a prenderci; lo seguiamo con la nostra auto fino dal gommista che si trova sulla strada principale.

E’ un’officina molto grande, in effetti con tutti i camion che passano da qui per andare nel resto del Botswana e in Zambia, Zimbabwe e chissà dove, deve lavorare molto.

Ci dicono che il nostro pneumatico non si può riparare, una parte di copertone si è proprio squarciato e ne abbiamo anche perso un pezzo, quando lo abbiamo cambiato ieri non ce n’eravamo accorti; quindi dobbiamo comprare un pneumatico nuovo.

botswana palapye

Mentre aspettiamo che i ragazzi dell’officina ci sistemino la ruota noi chiacchieriamo con il ragazzo che è venuto a prenderci e scopriamo che è il figlio del proprietario; ad un certo punto ci dice “Ah ma siete italiani, conoscete Travaglioli?”, inizialmente ci sforziamo di capire se sta pronunciando qualcosa nel modo sbagliato, ci è capitato tante volte di far fatica a capire nomi italiani perché vengono storpiati, ma realizziamo che non riconosciamo un nome conosciuto, come quello di un calciatore ad esempio; quindi glielo facciamo ripetere e lui ci ripete esattamente “Travaglioli”!

Deve aver capito dal nostro sguardo perso che non avevamo idea di chi stesse parlando, quindi ci fa segno di seguirlo e ci porta a vedere un macchinario che serve sia per rimuovere sia per montare i cerchioni sul pneumatico e ci indica la scritta della marca e ci ripete nuovamente “Travaglioli”, come se ci avesse detto “Brad Pitt”.

Abbiamo scoperto che si trova benissimo con questo macchinario e ci dice di dirlo a “Travaglioli” quando torniamo in Italia…molto bene, ci farebbe piacere dirgli che in Botswana c’è un loro estimatore, il problema è trovarli!

Dopo aver posizionato il pneumatico al suo posto è giunta l’ora di partire, anche perché oggi abbiamo 500 km da percorrere per raggiungere la nostra meta di stasera: Pretoria.

Da Palapye a Martin’s Drift, il posto di frontiera con il Sudafrica, dobbiamo percorrere circa 100 km; ovviamente lungo la strada non c’è nessuno o quasi; diciamo che il traffico non è certo un problema che affligge il Botswana.

Prima di arrivare alla frontiera ci fermiamo a un distributore, prendiamo qualcosa di fresco da bere e facciamo il pieno visto che qui in Botswana il diesel costa meno rispetto al Sudafrica e perché non approfittarne visto che siamo qui.

Arriviamo a Martin’s Drift e, con nostra grande sorpresa, in frontiera c’è una coda assurda, sono quasi tutti privati e pochissimi camionisti; ma dove stanno andando tutti? Di solito non c’è quasi mai nessuno.

Perdiamo un bel po’ di tempo in coda sia per fare l’uscita dl Botswana a Martin’s Drift, sia a Gobler’s Bridge in Sudafrica per fare l’ingresso; per fortuna che molti sono a piedi e noi in auto, così passiamo davanti a diverse persone passando sul ponte del fiume Limpopo.

Botswana south africa border

Alla fine perdiamo più di un’ora per passare la frontiera, fortunatamente oggi non abbiamo impegni o programmi, qualunque ora arriviamo va bene; in compenso abbiamo chiacchierato con un po’ di gente e la cosaci diverte sempre tanto.

Welcome back in South Africa! Siamo tornati in Sudafrica dopo circa tre settimane in Botswana e dopo un viaggio meraviglioso ed emozionante; il nostro viaggio sta per terminare ma siamo felici e soddisfatti di questa meravigliosa esperienza.

Ci lasciamo il posto di frontiera alle spalle e partiamo in direzione di Pretoria, ma non possiamo non notare la coda infinita di camion in coda per passare la frontiera, la coda supera i 2 km, vista la lentezza con cui fanno le pratiche rischiano di stare qui giorni ad aspettare.

E’ ora di pranzo ma per diversi chilometri non c’è nulla a bordo strada, solo farm e riserve naturali, così quando arriviamo in prossimità di Lephalane decidiamo che ci fermiamo e cerchiamo qualcosa.

Appena entrati nel centro abitato vediamo un distributore con alle spalle un piccolo centro commerciale, il Marula Mile, entriamo nel parcheggio certi di trovare qualcosa ed infatti c’è un KFC; parcheggiamo il nostro Dr Livingstone ed entriamo.

E’ pieno di gente ma noi siamo gli unici bianchi e, sarà una nostra impressione, ma ci sembra di non essere ben voluti come invece ci è accaduto in molti altri posti e ben presto capiamo il perché.

Poco dopo infatti entrano 3 bianchi e ci salutano anche se non ci conoscono ma solamente perché siamo bianchi e già questo atteggiamento non ci fa impazzire, come se non bastasse poco dopo trattano il personale del KFC come se fossero loro servi…beh se i bianchi che vivono in questa parte del Limpopo sono soliti comportarsi così è ovvio che poi la gente non li ama.

A noi non piace assistere a situazioni del genere, è comprensibile che il passato recente non aiuta, ma, anziché rimanere fossilizzati su posizioni anacronistiche, dovrebbero tutti guardare avanti e cercare il meglio per la collettività.

La cosa che mi spiace di più è quando qualcuno, vedendoci bianchi e con un’auto sudafricana, possa pensare che noi avvalliamo certi comportamenti; non vogliamo avere niente a che fare con certi comportamenti.

Quando finiamo di pranzare prendiamo il nostro Dr Livingstone e ripartiamo, con il senno di poi abbiamo fatto bene a fermarci a Lephalane perché per i successivi 100 km non c’è più nulla.

Quando finalmente arriviamo sulla N1 possiamo viaggiare a una velocità un po’ più sostenuta, meno male perché siamo un po’ stanchi e non vediamo l’ora di arrivare a Pretoria.

Arriviamo verso le 16,00, il nostro hotel è lo Sheraton Pretoria che si trova davanti al parco dove, dalla parte opposta rispetto a noi, si trova il Palazzo del Parlamento; domani mattina prima di partire per Jozi possiamo fare un giro.

Ci rilassiamo un po’ in camera, siamo stanchi e non abbiamo voglia di avventurarci in città per la cena, non conosciamo bene Pretoria e non abbiamo voglia né di dover cercare e valutare le varie opzioni né di avere brutte sorprese o di finire in qualche zona sbagliata della città; preferiamo cenare in hotel in relax.

Domani ci aspetta l’ultimo tratto di strada di questo viaggio, si torna a Joburg e dopo domani abbiamo il volo per tornare a casa; meglio non pensarci.

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