Viaggio dalla Riserva del Central Kalahari a Palapye

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Ci troviamo nel Central Kalahari Game Reserve in Botswana, oggi è venuto il momento di partire; siamo molto dispiaciuti perché questa è stata la nostra ultima notte nel wild e stamattina uscendo dal CKGR faremo le nostre ultime ore di safari di questo viaggio; alla fine siamo in giro da quasi un mese ed è purtroppo giunto il momento di tornare a Johannesburg per poi ritornare a casa.

Ci siamo svegliati alle 6,00, facciamo colazione e sistemiamo il nostro Dr. Livingstone per partire; alle 7,30 lasciamo il campsite e ci dirigiamo verso la Deception Valley.

Ovviamente anche se stamattina è poco più di un trasferimento per uscire dal Central Kalahari, ci guardiamo comunque intorno, non si sa mai che cosa un safari possa riservarci e quando.

Facciamo un breve giro in Deception Valley e vediamo tanti orici con alcuni cuccioli, alcuni sono davvero piccoli, sono troppo belli, sono molto più chiari degli esemplari adulti e hanno le corna piccolissime, devono essere spuntate da poco.

Imbocchiamo la pista di 40 km che conduce al Maswere Gate, su questo tratto di strada è molto difficile avvistare tanti animali poiché ci sono molto cespugli che chiudono la visuale, inoltre la pista sabbiosa si trova a un livello più basso rispetto al livello di dove crescono i cespugli.

Ad un certo punto vediamo un gruppo di manguste rossastre (slender mangoose) che ci attraversa la strada correndo, sono velocissime ed è impossibile scattare loro qualche foto perché in un attimo sono già sparite tra i cespugli.

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Quando arriviamo al Gate Maswere facciamo il check out dal parco ma, prima di ripartire, decidiamo di farci un caffè presso la struttura di legno con la copertura di paglia, dove abbiamo pranzato quando siamo arrivati cinque giorni fa.

Mentre siamo lì che ci godiamo il nostro caffè vediamo quattro tizi che ci salutano, ci chiediamo chi siano e poi riconosciamo il sudafricano che abbiamo incontrato più volte nel CKGR nei giorni scorsi; gli altri sono la moglie e i loro amici.

Si avvicinano incuriositi dal nostro Dr. Livingstone, noi gli offriamo anche un caffè mentre chiacchieriamo ma sono tutti presi a capire come sia fatta la nostra auto; apriamo anche il tetto e loro la guardano estasiati, sembra che non ne abbiamo vista una fatta così.

Durante questo viaggio abbiamo scoperto che il nostro Dr. Livingstone piace molto soprattutto ai sudafricani che ci chiedono dove lo abbiamo preso e che non hanno mai visto auto fatte così, la cosa curiosa è che noi la nostra auto l’abbiamo comprata proprio in Sudafrica.

Salutiamo i nostri amici, che ci aspettano a casa loro per un braai la prossima volta che andremo in Sudafrica, e ripartiamo; percorriamo i 40 km della pista che ci porta a Rakops e sulla strada principale.

Da qui dobbiamo andare fino a Palapye, ma prima entriamo in Rakops e andiamo dal nostro amico gommista dove eravamo già andati due anni fa, a farci gonfiare i pneumatici; è sicuramente più semplice e più veloce che gonfiarli noi con il compressore.

Visto che siamo qui a Rakops approfittiamo anche di fare il pieno al nostro Dr Livingstone, nonostante il secondo serbatoio sia ancora pieno.

Dopo di che partiamo e ci dirigiamo verso sud, oggi ci aspettano un bel po’ di km e lungo il percorso non abbiamo alcuna sosta da fare se non fermarci da qualche parte per il pranzo.

Abbiamo già percorso questo tratto di strada quando dal Khama Rhino Sanctuary siamo andati al Boteti River all’inizio di questo viaggio in Botswana; decisamente eravamo più elettrizzati, visto che avevamo davanti a noi ancora tanti giorni e tante meraviglie da vedere.

Lungo la strada non c’è traffico, non c’è mai traffico in Botswana, incrociamo solamente qualche auto, ma è davvero una rarità; proseguiamo il nostro viaggio e, una volta superata la città di Orapa, capitale dell’industria mineraria del Botswana e città off limit per chi vi non lavora, decidiamo di fermarci per pranzo a Letlhakane.

La cittadina di Letlhakane è il luogo perfetto per fare la spesa, per pranzare da qualche parte o per fare rifornimento; qui si trova anche uno degli uffici del Wildlife del Botswana, dove si possono pagare i fee per entrare nei parchi e nelle riserve del paese.

Noi dobbiamo solo pranzare e andiamo da Nando’s, una catena sudafricana che cucina esclusivamente pollo con salse e spezie che ricordano la cucina del Mozambico, il logo della catena è il tipico galletto portoghese; in tutti questi anni non eravamo mai andati da Nando’s ed è stata una piacevole sorpresa, ci è piaciuto molto, è perfetto per un pasto veloce e, tutto sommato, sano.

Dopo pranzo ripartiamo, vorremmo arrivare a Palapye prima del tramonto perché non è mai una buona idea guidare di notte, oltre a qualche ubriaco che potrebbe essere in giro in auto, il vero pericolo in Botswana sono gli animali che vagano la notte e sono difficili da vedere per tempo.

Mentre procediamo verso est, all’improvviso, sentiamo come uno scoppio, che succede? Ci fermiamo a bordo strada e facciamo il giro della macchina per controllare cosa sia successo e vediamo la ruota posteriore destra che si sgonfia velocemente: ci è scoppiato un pneumatico!

Caspita dopo tutto lo sterrato, la sabbia, i sassi, l’acqua ci è scoppiato proprio sull’asfalto; probabilmente si era già usurata e il peso del Dr Livingstone su una superficie più dura, come può essere l’asfalto, ha fatto il resto.

E adesso? Prendiamo il crick, identifichiamo il punto giusto dove puntarlo ed iniziamo a sollevare il Dr Livingstone, ma non è così semplice, per fortuna si è fermata un’auto con a bordo due uomini e una bambina; nonostante siano vestiti tutti eleganti si precipitano a darci una mano e alla fine fanno tutto loro.

botswana on the road

In circa 20 minuti siamo pronti a ripartire, regaliamo loro una bottiglia di vino e vediamo che gli fa molto piacere.

Proseguiamo il nostro viaggio verso Palapye, non manca molto e non vediamo l’ora di arrivare per rilassarci un po’ e per fare una doccia, ne abbiamo bisogno dopo tutta la sabbia del Central Kalahari.

A Palapye abbiamo preso un B&B molto carino, si chiama Peaconwood Boutique B&B; la struttura è nuova, la camera è grande e comoda, si può parcheggiare dentro nel cortile, c’è la security e la parte comune è arredata come se fosse una casa con tanto di cucina dove, volendo, ti cucinano tutto quello che vuoi, fuori c’è anche una piccola piscina. 

Loro sono molto carine, sono tutte donne e sono simpatiche e ospitali, ci sentiamo davvero come se fossimo a casa; noi non abbiamo voglia né di cucinare né di farci preparare qualcosa, preferiamo ordinare una pizza a Deboinars, non sarà una vera pizza italiana, ma è comunque buona.

Ceniamo a uno dei tavoli della sala da pranzo e poi andiamo in camera, anche se non dormiamo subito siamo stanchi e così ci rilassiamo un po’.

Questa è l’ultima notte che trascorriamo in Botswana, domani facciamo ritorno in Sudafrica.

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