Ci troviamo in Botswana, al Khama Rhino Sanctuary, vicino a Serowe; ieri pomeriggio abbiamo fatto qualche ora di safaried è stato molto bello e abbiamo visto i rinoceronti.
Stamattina ci alziamo, fa davvero freddo e c’è molta umidità, la nostra auto e la tenda sono completamente bagnate e c’è anche la nebbia; ma dove siamo? In pianura padana?
Facciamo colazione e poi prepariamo la nostra auto per partire; in realtà siamo così soddisfatti del safari di ieri che vorremmo partire subito, ma la tentazione di arrivare fino al pan è troppo forte e quindi andiamo a vedere cosa si vede.
Quando arriviamo in effetti la visuale non è il massimo a causa della nebbia che qui sembra più fitta rispetto a dove abbiamo dormito, ma il pan così ha un fascino unico.
Alle 8,00 siamo pronti a partire, bye bye rinoceronti!
Usciamo dal gate e svoltiamo a destra, sappiamo benissimo quale strada dobbiamo percorrere, nonostante maps.me vorrebbe mandarci dall’altra parte per farci circumnavigare tutto il complesso dei Makgadikgadi Pans, una follia!
Inizialmente non abbiamo capito perché non vuole farci fare la strada che passa da Letlhakane, Orapa e Mopipi per poi arrivare a Rakops ed infine arrivare a Khumaga, dove dormiremo stasera; lo abbiamo capito solo dopo: questa app vede i gate del Veterinary Fence come una strada interrotta, mistero risolto.
Arriviamo a Lethlakane ed entriamo in città, siamo già stati qui e sappiamo benissimo dove andare; facciamo un po’ di spesa alla Spar, facciamo il pieno al nostro Dr. Livingstone e poi proseguiamo il nostro viaggio.
La cosa assurda è che in Botswana non c’è praticamente nessuno ma qui in città c’è traffico, in effetti qui ci sono solo tre strade, diciamo che creare una viabilità efficiente non è il loro forte.
Proseguiamo e superiamo Orapa, in prossimità di questa città si trova la più grande miniera di diamanti al mondo e l’accesso in città è interdetto a tutti coloro che non hanno un permesso per accedervi; quindi è stata costruita una sorta di circonvallazione per proseguire il proprio viaggio e superare Orapa.
Poco dopo c’è un’area picnic dove si trova anche un mezzo gigantesco di quelli che vengono utilizzati nelle miniere, ovviamente è stato dismesso e posizionato qui per fare bella mostra di sé; ci fermiamo per guardare e fotografare questo mostro gigante e, già che ci siamo, decidiamo di pranzare qui.
Mentre siamo al tavolino si ferma un’altra macchina con a bordo due locali che scendono e prendono da bere; sono un po’ lontani da noi ma ci guardano incuriositi e si avvicinano.
Quando sono vicini ci salutano e ci chiedono da dove arriviamo, sono molto curiosi, vogliono sapere che giro facciamo in Botswana e sembrano molto felici quando gli diciamo che non è la prima volta che veniamo qui e che amiamo il loro paese.
Dopo pranzo ripartiamo e, all’altezza di Mopipi a bordo strada vediamo un pan, più piccolo del Ntwetwe Pano del Sua Pan, ma comunque affascinante, quindi ci fermiamo a scattare qualche fotografia.
Da qui la strada svolta verso nord e costeggia la sponda occidentale del Ntwetwe Pan.
Non incontriamo molte auto, in compenso vediamo qualche carretto trainato dagli asini, uno di questi ha a bordo una donna Herero molto bella che indossa il tipico cappello con le corna e il marito, non possiamo non fare loro una foto quindi li superiamo poi ci fermiamo e chiediamo se possiamo scattare qualche foto, ci dicono di sì ma sembrano molto stupiti della nostra richiesta.
Proseguiamo il nostro viaggio, superiamo Rakops, torneremo qui tra due settimane quando entreremo nel Central Kalahari Game Reservee, poco dopo, raggiungiamo Khumaga.
Lasciamo la strada principale e seguiamo le indicazioni per il Makgadikgadi Pans National Park e per il Boteti River Camp, il campite e lodge dove dormiremo stanotte.
Al cancello, come campanello c’è un grosso campanaccio delle mucche e un cartello che dice “suona il campanaccio, urla forte e poi entra! Welcome!”; ma noi troviamo un uomo proprio davanti al cancello, così ci apre.
Entriamo e il Boteti River Camp ci piace tantissimo subito dal primo momento: c’è il campsite e una serie di casette nel verde, la piscina e la struttura centrale con il bar, il ristorante e una terrazza panoramica sul Fiume Boteti.
Il campeggio è immerso nel verde e nei fiori, è davvero molto rilassante e, nonostante il sole sia caldo nelle ore centrali della giornata, qui si sta proprio bene.
Ci posizioniamo nel posto che ci hanno assegnato e, mentre ci rilassiamo e beviamo qualcosa di fresco, dobbiamo decidere cosa fare, le opzioni sono due: entrare nel Makgadikgadi Pans National Park da soli o fare un safari con la guida del Boteti River Camp; optiamo per fare il safari con loro, si parte alle 15,00 quindi ci rilassiamo ancora un po’ nell’attesa di partire.