Ci troviamo nel Pilanesberg National Park in Sudafrica e anche stamattina ci siamo svegliati alle 5,30, fuori era ancora buio e l’aria era fredda; quindi prendiamo una decisione saggia: facciamo colazione dentro al Dr. Livingstone.
Alle 6,30 siamo pronti per partire, abbiamo già caricato la macchina perché stanotte dormiamo in un altro camping.
Siamo indecisi sulle strade da fare stamattina, è davvero un terno al lotto, impossibile sapere dove si trovino gli animali; decidiamo di percorrere la strada principale, la Tshwene Drive, non l’abbiamo mai percorsa tutta.
Nel primo tratto di strada l’erba è molto alta quindi è davvero difficile avvistare qualcosa ma noi controlliamo bene e, ad un certo punto, vediamo un rinoceronte bianco che è impegnato a brucare ma, quando sente il rumore della nostra auto per un attimo si ferma e guarda nella nostra direzione, ma poi si tranquillizza e riprende a fare colazione.
Percorriamo la Tshwene Drive fino alla deviazione della Hippo Drive, una strada sterrata che conduce vicino alla sponda del lago della Mankwe Dam e poi lungo un fiume che però, in questo periodo dell’anno, è ridotto a un rigagnolo.
Stamattina gli ippopotami non si vedono in compenso nel fiume ci sono diversi uccelli acquatici: le spatole africane (African spoonbill) e una cicogna becco giallo (yellow-billed stork) che sono impegnate a pescare, mentre alcuni cormorani, uno sniper e un airone grigio sembrano osservare la situazione.
C’è una luce meravigliosa, il sole è sorto da poco e ha colorato il cielo con i colori caldi dell’alba, le immagini degli uccelli si riflettono nel piccolo specchio d’acqua, intorno a noi c’è un silenzio rotto solamente dal rumore del vento e di qualche richiamo di qualche animale.
Una scena bellissima, sembra di essere in un dipinto e non vorremmo mai andare via, ma dobbiamo proseguire la nostra esplorazione del Pilanesberg National Park.
Imbocchiamo un breve tratto della Kubu Drive e poi deviamo seguendo le indicazioni per la Letsha Road; qui nei giorni scorsi abbiamo visto un rinoceronte nero, l’unico fino ad ora, proviamo a cercarlo ma oggi di lui non c’è traccia, in compenso, in prossimità di una piccola pozza, ci sono alcuni uccelli acquatici molto fotogenici.
Abbiamo intenzione di fermarci al capanno di osservazione (hide) che si affaccia proprio sulla Mankwe Dam, ma, quando arriviamo al parcheggio, ci rendiamo conto che il capanno non c’è più, sembra lo stiano ricostruendo; è un peccato poiché offriva un privilegiato punto di avvistamento.
Proseguiamo il nostro safari e imbocchiamo la Mankwe Way, abbiamo già percorso questa pista nei giorni scorsi, sulla carta questa è una delle strade che offre avvistamenti top; poi la realtà è spesso differente, quindi siamo cauti con le aspettative.
E’ molto scenografica e costeggia alcune colline formate da grossi massi erosi nel corso dei millenni; ognuno di questi è, potenzialmente, un meraviglioso punto di osservazione per un leopardo, li osserviamo attentamente anche con il binocolo, ma non possiamo passare ai raggi X ogni singolo sasso, ci vorrebbero giorni solamente per questo.
Proseguiamo ed ad un certo punto, sul ramo di un cespuglio vediamo un bellissimo granatino (violet eared waxbill), è coloratissimo e noi non lo avevamo mai visto, quindi lo spuntiamo sulla nostra check list.
Abbiamo voglia di caffè e quindi andiamo all’area picnic di Fish Eagle, parcheggiamo, prendiamo il nostro thermos dell’acqua calda, il Nescafé, il latte e lo zucchero ed entriamo nell’area picnic; cerchiamo un tavolo di legno che abbia una vista sulla Mankwe Dam e ci prepariamo il caffè.
Ci godiamo la serenità e il silenzio di questo luogo mentre beviamo il nostro caffè, ma ad un certo punto sentiamo un rumore di foglie calpestate e ci guardiamo immediatamente intorno, è vero che l’area picnic è cintata ma, volendo, qualunque animale, inclusi i felini (big cat) potrebbero entrare.
Ad un certo punto vediamo un francolino che si dirige verso di noi, è lui che fa tutto quel rumore!
Non contento di aversi fatto preoccupare per nulla, si avvicina e ci guarda, probabilmente spera che abbiamo qualcosa da mangiare, sicuramente qui nell’area picnic trova sbriciole in abbondanza, ma con noi casca male, abbiamo solo il caffè.
Dopo un po’ torniamo alla nostra auto e proseguiamo il nostro safari percorrendo la parte restante della Mankwe Way e, dopo qualche centinaio di metri, troviamo un bellissimo rinoceronte bianco; che dire qui al Pilanesberg ci siamo tolti la voglia di rinoceronti.
Percorriamo la Motlobo Drive e la Thlware e qui vediamo diverse giraffe e zebre in strada che, quando ci avviciniamo, ci guardano un po’ perplesse, sono troppo buffe.
Da qui andiamo a prendere la Kubu Drive dove troviamo un branco enorme di zebre che ci attraversa la strada e si sta dirigendo a bere; spesso in safari si tende a ignorare le zebre, la maggior parte delle persone è più affascinata dai grandi felini o da altri animali come l’elefante o il rinoceronte, ma, se ci si sofferma a guardarle, le zebre sono proprio belle.
Rifacciamo il giro che abbiamo fatto ieri lungo la Tshukudu e Ntsho Drive, oggi dev’essere il giorno delle zebre perché anche qui c’è un branco che sta camminando a bordo strada, le superiamo una ad una e loro ci guardano ma non hanno paura, per fortuna; non ci fermiamo al capanno di osservazione perché abbiamo visto che non c’è molto da osservare oggi, magari torniamo più tardi, e proseguiamo verso la Tlou Dam dove ci sono alcuni facoceri che bevono e si rotolano nel fango e alcuni martin pescatori (kingfisher) intenti a pescare.
Proseguiamo lungo la Tlou Drive e la Kgabo Drive e ci rechiamo al Pilanesberg Center, è ora di pranzo e siamo venuti qui perché è nostra intenzione pranzare sulla terrazza di legno che si affaccia sulla pozza permanente.
Il menù del ristorante è limitato, ma di certo non si viene qui per degustare prelibatezze, ma per la terrazza, per gli avvistamenti e per la tranquillità di questo luogo; noi ordiniamo due hamburger che, a dire la verità, non sono affatto male.
Mentre pranziamo alla pozza si alternano kudu, impala, zebre e altri erbivori; vengono qui a bere ma anche a leccare il sale che viene posizionato proprio davanti alla terrazza.
Alcune famiglie di facoceri si avvicendano alla pozza, anche le faraone sono presenti in grande numero e corrono in giro proprio come fanno le galline.
Mancherebbe solamente un felino per l’avvistamento perfetto ma purtroppo non si fanno vedere, è destino che qui al Pilanesberg non si facciano vedere da noi oppure che li vediamo solamente da lontano come ieri.
Dopo pranzo ci attardiamo un po’ sulla terrazza, è così bello qui che staremmo qui tutto il pomeriggio, ma il nostro safari ci attende.
Torniamo sulla Tshukudu e Ntsho Drive e troviamo quattro branchi di elefanti, uno è in strada e dobbiamo fermarci ed aspettare che tutti i membri del branco attraversino, non è mai una buona idea dividere un branco passandoci in mezzo, soprattutto se ci sono cuccioli come in questo caso; gli altri tre branchi hanno già raggiunto il fiume e stanno bevendo.
Proseguiamo la nostra esplorazione del parco e ci dirigiamo verso nord, non abbiamo mai esplorato questa parte e il nostro camping di stasera si trova proprio in questa direzione.
Non vediamo moltissimo, solamente tante zebre e kudu ma, lungo la Dithabaneng, vediamo una meravigliosa aquila di Verreaux; purtroppo la prima pozza che si trova lungo questa strada è secca e quindi non vediamo molti animali.
Raggiungiamo la Malatse Dam dove si trova un lago abbastanza grande; qui ovviamente si concentrano tutti gli animali: ci sono molti elefanti che stanno bevendo e si spruzzano con il fango, alcuni invece sono impegnati a mangiare erba e cespugli; ci sono anche diversi ippopotami, alcuni sono immersi in acqua, altri invece sono sdraiati sulla spiaggia del lago; ovviamente ci sono anche diversi uccelli acquatici come i cormorani, le oche, gli aironi e tanti altri.
Anche il paesaggio è spettacolare, in acqua e sulla sponda ci sono gli scheletri di diversi alberi morti, che probabilmente sono stati uccisi da qualche alluvione; sono molto scenografici nelle fotografie e sono un ottimo punto di osservazione per alcuni uccelli che pescano, come gli aironi e i martin pescatori.
Prima andiamo al capanno di osservazione e, successivamente, percorriamo la strada che gira intorno alla pozza, per vederla da ogni angolatura.
Da qui torniamo indietro lungo la Dithabaneng e ci dirigiamo verso il Bakgatla Resort e Campsite; trascorreremo l’ultima nostra notte nel Pilanesberg National Park nel campeggio che si trova qui.
In campeggio ci sono pochissime auto e tende, cerchiamo la piazzuola che ci piace di più e poi prepariamo il Dr. Livingstoneper la notte, apriamo il tavolo e le nostre poltrone e siamo pronti per l’aperitivo, ma dobbiamo andare al bar a comprare qualcosa di fresco.
Ci sediamo e pianifichiamo la nostra giornata di domani; dobbiamo andare al Marakele National Parkma prima dobbiamo tornare a Rustenberg per comprare il frigorifero, visto che il nostro si è rotto.
Mentre siamo lì che ci godiamo questo relax parlando di domani, assistiamo ad un attacco combinato di alcuni cercopitechi verdi alla tenda di alcuni sudafricani; sono davvero terribili e implacabili, non si può lasciare nulla incustodito perché non perdonano, per fortuna che appena tramonta il sole spariscono, poiché vanno a dormire sugli alberi.
Cuciniamo sul fuoco e mentre ceniamo ci godiamo una stellata spettacolare.