Domani partiamo per il nostro viaggio in Sudafrica e in Botswana, non ci sembra vero!
Sono mesi che non vedevamo l’ora che arrivasse questo momento, mesi trascorsi a studiare l’itinerarioe a fantasticare di quando saremmo stati nel silenzio più totale della savana, rotto solamente dal rumore del vento; finalmente è arrivato il momento di partire!
La giornata di oggi è dedicata alle valigie, questa è una attività da svolgere attentamente poiché, a parte Johannesburg, non avremo molte occasioni per fare shopping, quindi dobbiamo stare attenti a non dimenticare nulla; per questo motivo io ho un excel dove ho segnato tutto quello che non deve mancare nella nostra valigia, così siamo certi di portare tutto e solo il necessario.
La valigia perfetta per un safari in Africa
Ci sono diverse cose che non possono mancare nella valigia di chi si appresta a partire per un safari in Africa, anche la scelta del tipo di bagaglio è molto importante.
Noi siamo molto scrupolosi e grazie al nostro excel non dimentichiamo mai nulla, proprio perché non è facile reperire alcune cose una volta arrivati a destinazione; inoltre il nostro viaggio è un self drive con self catering quindi ci sono anche alcuni alimenti che dovremo portare poiché in Sudafrica e Botswana non si trovano.
Le valigie e il bagaglio a mano per un safari in Africa
In safari è sempre meglio portare valigie di dimensioni contenute e preferibilmente morbide, lo spazio sulle auto da safari non è mai molto e una valigia morbida, oltre ad adattarsi meglio agli spazi ha meno probabilità di rovinarsi; lo stesso discorso vale per il nostro Dr. Livingstone, lo spazio non è molto quindi tutto deve essere incastrato al meglio.
Per quanto riguarda il bagaglio a mano dipende molto dal suo contenuto; noi ad esempio abbiamo due zaini tecnici per l’attrezzatura fotografica e questi sono i nostri bagagli a mano principali.
Poi ci portiamo sempre uno zaino a testache usiamo durante il viaggio per avere con noi tutto quello che ci serve, spesso, per il volo aereo li mettiamo in un trolley morbido insieme ad altre cose che non vogliamo spedire come i farmaci salvavita, oggetti di valore, i documenti e i miei trucchi, si perché chi l’ha detto che si deve rinunciare al proprio look in savana?
Lo zaino è molto comodo in safari, sia per salire e scendere comodamente dall’auto, sia per i walking safari, ma anche in altre situazioni.
L’abbigliamento perfetto per un safari in Africa
L’abbigliamento da portare in safari ovviamente dipende in parte dal periodo dell’anno in cui si compie il viaggio, ma ci sono delle regole generali che sarebbe bene seguire.
In Africa Australe e in Africa Orientale, le aree in cui solitamente si fanno i safari, c’è una discreta escursione termica tra il giorno e la notte, soprattutto durante i mesi invernali (da giugno a settembre); la cosa migliore è portare capi di abbigliamento leggeri per il giorno e qualcosa di più pesante per la sera, come ad esempio un pile.
Inoltre al mattino si parte presto per il safari e le auto sono aperte quindi fa freddo, un giacchino antivento e un cappello di lana ed eventualmente una sciarpa sono l’ideale.
Durante i mesi estivi (da dicembre a marzo) l’escursione termica è inferiore, di giorno fa caldo, in certe zone, come ad esempio il bacino del Kalahari, si raggiungono i 40 gradi, quindi serve un abbigliamento leggero; la sera non fa freddo ma la temperatura comunque si abbassa e serve qualcosa di più pesante.
Per fare un walking safari, durante tutto l’anno, è meglio indossare pantaloni lunghi e qualcosa con le maniche lunghe, questo per evitare di graffiarsi con i rami e le spine delle acacie, inoltre per proteggersi dalle punture di qualche insetto che si può trovare nella vegetazione.
E’ sempre meglio scegliere colori neutri per il proprio abbigliamento, tutta la gamma di colori che va dal beige al verde chiaro, fino al verde scuro è la più indicata; mentre è meglio evitare i colori accesi come il rosso, l’arancione, il fucsia e anche il nero e il blu, questi ultimi soprattutto nelle zone dove sono presenti le mosche tze tze che sono attratte proprio da questi due colori e le loro punture sono dolorose, quindi è meglio evitare.
Meglio portare un cappellino o qualcosa per coprire la testa, il sole è forte a queste latitudini e si rischia una insolazione senza nemmeno accorgersi; inoltre con l’auto aperta si prende parecchia aria, se si hanno i capelli lunghi è meglio proteggerli.
In safari servono scarpe comode e, se si fa un walking safari, devono essere rigorosamente chiuse per evitare di graffiarsi o di essere punti da insetti, aracnidi o altro.
Io solitamente porto un paio di scarpe comode e leggere per il giorno quando siamo in auto e scarpe più chiuse e pesanti per la sera e per i walking safari.
Nei mesi estivi (da dicembre a marzo) è meglio portare qualcosa per la pioggia, noi portiamo sempre il poncho, è pratico e consente di muoversi liberamente e di scattare fotografie e, all’occorrenza, di proteggere la macchina fotografica; onestamente non lo usiamo quasi mai, ma è sempre meglio averlo per precauzione.
L’attrezzatura fotografica per un safari in Africa
Per scattare fotografie durante un safari è indispensabile avere una macchina fotografica che abbia uno zoom e che sia in grado di scattare fotografie di qualità anche con poca luce e a soggetti che si trovano piuttosto lontani.
E’ necessario avere anche uno strumento per girare video, rivedere alcune scene una volta tornati è emozionante; io non amo particolarmente fare video, ma in safari li faccio sempre.
Io uso due reflex, una Canon 7D Mark II come corpo principale e una Canon 7D come secondo corpo, ho diversi obiettivi con differenti focali che uso in differenti occasioni; ho anche una mirrorless, una Lumix Panasonic, che utilizzo per fare video e per scattare fotografie in movimento o durante un walking safari, visto che è molto più leggera di una reflex e ha comunque una buona risoluzione.
Per girare video io ho comprato da poco il DJI Osmo Pocket, è un piccolo gioiellino; ha la camera di un drone e i video sono in 4K, ha lo stabilizzatore che può essere impostato con differenti modalità in base alla situazione e all’effetto di ripresa che si vuole ottenere.
Inoltre si possono scattare anche fotografie, fare slow motion e timelapse e fare panoramiche in orizzontale o in quadrato.
Utilizzo anche il mio iPhone X, magari per scattare selfie o per fare boomerang o hyperlapse o foto di situazioni divertenti o altro.
I libri e l’attrezzatura per un safari in Africa
Oltre alla macchina fotografica in safari possono essere utili altri oggetti, in base alle proprie necessità e interessi.
Io ad esempio porto sempre un binocolo, e lo consiglio sempre a tutti, poiché è molto utile sia per avvistare gli animali più lontani, ma anche per poterli osservare “da vicino”; ovviamente è lo strumento indispensabile per chi fa birdwatching, ma è molto interessante anche per osservare i mammiferi ed altri animali da una diversa prospettiva.
Io porto sempre con me un libro per l’identificazione degli uccelli, conosco le famiglie principali, ma ovviamente non conosco tutte le specie, quindi un libro mi aiuta non solo a identificare la specie corretta ma anche a ricordarmi quelle che abbiamo già visto oppure per spuntare una nuova specie dalla nostra check list.
Ci sono molti altri libri che possono essere acquistati e portati in safari per identificare gli animali: mammiferi, aracnidi, serpenti solo per citarne alcuni, ma anche libri specifici sulle tracce per comprendere i territori o gli spostamenti degli animali e poterli più facilmente trovare.
Un altro oggetto che io porto sempre in safari è un coltellino multiuso, è sempre utile, più di quanto si possa pensare, non solo come coltello ma anche gli altri utensili possono essere fondamentali in certe situazioni.
Cosa non può mancare in valigia per un safari in Africa
Oltre all’abbigliamento e all’attrezzatura specifica, nella valigia di un safari non possono mancare: la crema solare, il sole più essere molto forte, i farmaci salvavita, non si trovano in loco quindi è bene non dimenticarli, alcuni farmaci da banco per ogni evenienzacome ad esempio un antipiretico, qualcosa per il raffreddore, i fermenti lattici e tutto ciò di cui potreste aver bisogno; meglio averli e non servire piuttosto che averne bisogno e non poterli reperire.
Meglio avere con sé un repellente per zanzare, anche se si fa safari durante la stagione secca può capitare di averne bisogno, anche se, solitamente, nelle zone oltre i 1000 metri non è necessario.
Non dimenticare gli occhiali da sole, le aree dell’Africa in cui si fanno i safari sono comprese tra il Tropico del Cancro e il Tropico del Capricorno, qui l’irraggiamento solare è superiore rispetto alle nostre latitudini e la luce può essere molto intensa.
Meglio avere un adattatore universale per le prese di corrente, ogni paese africano adotta una propria forma ma a volte si trovano anche altre prese di altri paesi, con l’adattatore si hanno più probabilità di riuscire a caricare la macchina fotografica, il telefono e altro; noi portiamo sempre anche una presa multipla, in modo da ottimizzare i tempi e caricare tutto quello che ci serve nel minor tempo possibile.
Due cose che non possono mancare nella valigia sono un lucidalabbra e una crema idratante e nutriente per il viso, l’aria che si prende durante il safari con l’auto aperta, il sole e l’aria spesso secca fanno si che la nostra pelle abbia bisogno di essere protetta e curata.
Se il vostro viaggio è un self drive è il caso che vi muniate di guide, mappe, applicazioni GPS e tutto quello che può servirvi per non perdere l’orientamento e trovare sempre la strada corretta.
Infine vi conviene verificare il costo che il vostro operatore mobile vi applica per le chiamate e l’utilizzo di internet nel paese dove andrete; noi compriamo sempre una scheda locale, a volte avviamo noleggiato un router per il collegamento a internet, di alcuni paesi conserviamo la scheda e la utilizziamo tutte le volte che torniamo, in ogni caso è sempre più conveniente rispetto alla scheda del proprio operatore mobile.
Cosa è meglio portare per un safari in self catering in Africa
Nel caso il vostro viaggio sia in self catering, cioè che dovrete fare voi la spesa e cucinare, forse è il caso di fare mente locale a tutti quei prodotti che siete abituati a consumare e che potreste non trovare a destinazione; non dico di partire con la spesa dell’Esselunga perché sarebbe eccessivo, ma magari ci sono dei prodotti a cui non siete in grado di rinunciare.
Io ad esempio mi porto sempre l’aceto perché quello che trovo in Sudafrica non mi piace, a volte portiamo il Parmigiano Reggiano perché non si trova o ha prezzi pazzeschi, ci portiamo anche la pasta perché difficilmente si trova la pasta italiana e quella locale non è buona e al duty free di Malpensa compriamo sempre l’Aperol, perché non sappiamo rinunciare al nostro spritz al tramonto in savana.