Ci troviamo in Etiopia, per la precisione ad Addis Abeba; questo viaggio lo abbiamo tanto desiderato e finalmente sta per iniziare!
Stamattina ci siamo svegliati alle 7,00 e siamo scesi a fare colazione; c’era un buffet molto ricco ma noi non avevamo molta fame, abbiamo mangiato un po’ di frutta, lo yogurt, qualche dolcetto e poi beviamo un bel caffè; siamo nel paese originario del caffè e siamo curiosi di provarlo, anche se, per provare il vero caffè etiope dovremo assistere a una cerimonia del caffè.
Dopo colazione siamo saliti in camera a prendere le nostre valigie e siamo andati a fare il check-out e poi aspettiamo nella hall che arrivi il nostro transfer.
Ma il driver non è da solo c’è anche Rita la nostra amica che vive qui! Che sorpresa!
Ci ha fatto tanto piacere vederla e scambiare due chiacchiere con lei.
Viene con noi in aeroporto e, in quel breve tragitto, ci racconta tantissime cose, come vorremmo che partisse in viaggio con noi ma invece, una volta arrivati all’aeroporto domestico dobbiamo salutarci.
Questo si che è un aeroporto africano!
In realtà anche se la maggior parte degli aeroporti africani non sono il massimo, spesso sono vecchi, non molto funzionali e bui, noi li adoriamo perché per noi l’Africa è anche quello.
Prima di entrare nel terminal ci fanno i controlli ai bagagli successivamente andiamo a fare il check-in utilizzando il self check-in, poi spediamo la valigia e andiamo ai controlli.
Superati i controlli ci ritroviamo in una grande stanza dove c’è un bar, che serve anche cibo, e un negozietto; abbiamo tempo da aspettare quindi andiamo al bar a bere qualcosa di fresco e ci guardiamo intorno, ci piace molto osservare la gente in aeroporto, soprattutto quando non siamo in Italia, ci divertono le dinamiche che si creano.
Il nostro volo dovrebbe partire dal gate 18, o almeno così è scritto sul biglietto e anche sullo schermo; ma, ad un certo punto lo chiamano a voce dal gate 17, inutile chiederci il perché o altro, questa è l’Africa e a noi diverte molto.
Una volta usciti dal gate, ci ritroviamo direttamente sulla pista e ci dirigiamo a piedi verso l’aeroporto; quindi alla fine il numero del gate non è che facesse molta differenza.
Arriviamo all’aereo, è un Embraer Q 400 ad elica di Ethiopian Airlines; abbiamo volato tante volte con la compagnia di bandiera etiope ma fino ad ora abbiamo preso solo voli internazionali, questa è la prima volta he prendiamo un volo domestico.
Saliamo a bordo e cerchiamo i nostri posti che sono proprio in corrispondenza del carrello delle ruote, che si trova sotto le ali; i sedili sono comodi e abbiamo molto spazio per le gambe, il volo è breve ma il confort fa sempre piacere.
Alla fine partiamo con un po’ di ritardo, ma lo davamo per scontato che non saremmo partiti puntuali; il volo per Lalibelaè breve, solamente 40 minuti, ma è l’unico modo per raggiungerla velocemente, in alternativa avremmo potuto andare via terra in auto, ma ci avremmo impiegato 2 giorni, un po’ troppo direi.
Decolliamo alle 11,30 e noi ci godiamo il panorama dal finestrino; appena lasciata Addis Abeba infatti sotto di noi vediamo un paesaggio stupendo: qualche appezzamento coltivato, ma la maggior parte della vegetazione è selvaggia, ci sono villaggi tradizionali e canyon, scavati nei millenni dai fiumi, le cui pareti sono ricoperte di vegetazione lussureggiante; impossibile non scattare fotografie.
Quando atterriamo scendiamo dall’aereo e, sempre a piedi, percorriamo una parte di pista ed entriamo nell’aeroporto che, in pratica, è costituito da due stanze: una per le partenze e una per gli arrivi.
Aspettiamo che arrivino i nostri bagagli e poi usciamo sul piazzale, in teoria dovrebbe esserci qualcuno ad aspettarci e, dopo aver girato un po’ finalmente lo troviamo; saliamo in auto e partiamo verso Lalibela.
L’aeroporto dista circa un’ora dalla cittadina di Lalibela, purtroppo non è stato possibile costruirlo più vicino poiché Lalibela si trova in montagna a 2600 metri di altezza, ma nei dintorni non c’è un terreno pianeggiante che si prestava alla costruzione di un aeroporto, quindi sono stati costretti a costruire l’aeroporto a valle.
La strada che sale verso Lalibela è tortuosa e panoramica e, mentre saliamo, incontriamo molti tuk tuk, persone a piedi, asini che portano pesi, bestiame, villaggi e tanto altro ancora; il paesaggio è verdeggiante e ci trasmette un senso di pace.
Arriviamo a Lalibela e in hotel, Panoramic View Hotel, per l’ora di pranzo, facciamo velocemente il check-in e poi andiamo al ristorante dell’hotel: wow ha una terrazza che si affaccia su una vallata verdissima che si apre ai nostri piedi; in cielo volano diversi rapaci tra cui alcune aquile e l’avvoltoio degli agnelli o gipeto (Lammergeier or Beared Vulture), è bellissimo vedere volteggiare questo enorme rapace che, purtroppo, è minacciato dall’estinzione.
Ci godiamo il nostro primo pranzo a base di cucina etiope, dopo aver mangiato etiope ed eritreo per tante volte a Milano o a bordo di Ethiopian Airlines, finalmente lo mangiamo in Ethiopia, siamo quasi emozionati!