La Skeleton Coast è uno dei luoghi più inospitali della Namibia e dell’intero continente africano, è desolante e affascinante nello stesso momento; visitare questo tratto di costa è un’esperienza unica.
Si può accedere con la propria auto nella sezione meridionale del Parco della Skeleton Coast, quella compresa tra gli ingressi di Ugab e di Springbokwasser e Terrace Bay; è necessario acquistare l’ingresso a uno dei due gate e rispettare gli orari per circolare nel parco.
Prima di pianificare una visita nella Skeleton Coast è bene informarsi sulle modalità di accesso, sia per attraversarla sia per pernottarvi.
I punti di interesse del Parco della Skeleton Coast meridionale, partendo da sud verso nord, dal Ugab Gate a Terrace Bay
Il Fiume Ugab
Il fiume Ugab è uno dei fiumi più importanti e più lunghi del Namib, solitamente scorre almeno una volta all’anno; si attraversa il suo letto, quasi sempre asciutto, poco prima di entrare nell’Ugab Gate.
La vegetazione che predomina qui è la pianta del tabacco selvatico (wild tobacco) (Nicotiana glauca) che non è originaria di questo luogo; ma è possibile vedere anche alcuni rachitici alberi di acacia e altre piante indigene, come ad esempio la Acanthosicyos horridus (nara bush), con i suoi steli spinosi e senza foglie e i suoi enormi meloni, che sono edibili anche per l’uomo.
Appena superato il fiume Ugab sulla destra si apre una vista spettacolare mentre, vicino alla foce del fiume Ugab, si trova il relitto del Girdleness, anche se non è molto facile da vedere dalla C 34.
Il relitto del South West Sea
A circa 15 km a nord rispetto al fiume Ugab si trova uno dei relitti che si riescono a vedere più facilmente, c’è un cartello che indica la sua ubicazione, anche se non riporta il nome del relitto.
Questo è il relitto di un vascello che si è arenato qui nel 1976, la salsedine, le onde, la sabbia e altri fattori lo hanno disgregato e corroso ed è rimasto ben poco della nave che era in origine; questo è il destino di tutti i natanti che, in un modo o nell’altro, sono finiti in questa terra desolata.
Grazie all’utilizzo della tecnologia ora succedono meno incidenti di questo tipo, ma in passato sono state molte le navi che sono naufragate lungo la Skeleton Coast, di molte non resta quasi più nulla, a tendere si potranno vedere sempre meno relitti.
Il fiume Huab
Il fiume Huab è il primo corso d’acqua, quasi sempre in secca, che si incontra a nord del fiume Ugab; sgorga nei pressi di Kamanjab ed è uno dei corridoi più importanti per gli elefanti e i rinoceronti, che si sono adattati a vivere in questo luogo desertico, anche se è davvero molto difficile avvistarli.
Immediatamente a nord del fiume Huab, guardando a destra, si possono vedere le dune barcana (barchan dune) che si innalzano su una pianura sassosa, la loro sabbia proviene proprio dal letto del fiume Huab.
Qui si trova la sagoma arrugginita di una trivella che, negli anni ’60, faceva parte di un più ampio progetto di un cercatore di petrolio per estrarre il petrolio da questa zona della costa; costui contrasse molti debiti per poter finanziare la sua idea e la sua avventura terminò quando le banche gli confiscarono l’attività.
Ora questi resti arrugginiti forniscono il luogo perfetto per nidificare ai cormorani, quindi è bene non avvicinarsi troppo nei mesi di settembre e marzo per non disturbarli.
Toscanini
Non si tratta di un luogo collegato al direttore di orchestra italiano, ma è il nome di una vecchia miniera d’oro oramai abbandonata da tempo; altri luoghi come questo solitamente vengono demoliti, con l’obiettivo di migliorare il paesaggio e per conservare l’ambiente, ma qui si è deciso di lasciarlo al suo posto per raccontare la sua storia, inoltre è molto apprezzata dagli uccelli marini che nidificano qui.
A nord di Toscanini si trovano tre relitti: Atlantic Pride, Luanda e Montrose, ma non è facile avvistarli dalla strada che, in questo punto, è abbastanza lontana dall’Oceano Atlantico.
Il fiume Koigab
Il fiume Koigab si trova tra il fiume Huab e Uniab ed ha dimensioni più ridotte se paragonato a questi due; ha un piccolo bacino che si allaga raramente, in realtà il fiume Koigab sembra più una depressione del terreno piuttosto che il letto di un fiume.
Torra Bay
Poco prima di Torra Bay si trova l’intersezione con la C39 che si dirige verso l’entroterra e che conduce all’ingresso di Springbokwasser, per poi avventurarsi nel Damaraland; la strada passa accanto alla collina Sugar Loaf (Sugar Loaf Hill), che si trova sulla destra e, appena ci si allontana dalla costa, la vegetazione cambia radicalmente, ci si trova in un ecosistema sempre meno arido, fino ad arrivare alle tipiche montagne dalla cima piatta del Damaraland, costellate di gigantesche Euphorbia damarana.
Subito a nord dell’intersezione tra la C 34 e la C 39 si trovano diverse le dune barcana (barchan dune) che, granello dopo granello, si stanno spostando, sospinte dai venti che provengono da sudovest.
In quest’area, anche se non è semplice da avvistare, poiché è molto raro, vive il Onymacris bicolor, conosciuto anche come white beetle o scarabeo bianco, è endemico di quest’area ed è oggetto di molti studi poiché si è evoluto cambiando la sua colorazione, da nero a bianco, per ridurre l’esposizione ai raggi da sole, questo per mantenere la temperatura corporea bassa e poter così muoversi alla ricerca di cibo, anche durante le ore diurne.
Qui si trovano anche alcune piante che sono in grado di sopravvivere in un ambiente così ostile, come ad esempio la Zygophyllum stapffii o dollar bush, con le sue foglie succulenti e rotonde, che ricordano la forma di una moneta.
Questi cespugli, anche se di ridotte dimensioni, sono grandi a sufficienza per fungere da frangivento (windbreak) e, solitamente, raccolgono la sabbia portata dal vento stesso, che va a formare piccoli cumuli.
Su questi piccoli cumuli, poiché sono più in alto rispetto al livello del suolo del deserto, si addensa maggiormente la nebbia che produce umidità, questa è sufficiente per la sopravvivenza delle piante; inoltre la maggiore umidità attira gli scarabei che hanno una funzione di fertilizzante; qui, più che altrove, crescerà, nel corso degli anni e dei decenni, la vegetazione.
Nell’entroterra, non lontano da Torra Bay, si trovano alcune rocce grigie e bianche, sono state scavate dal vento e dalla sabbia; sono interessanti da vedere.
Il fiume Uniab
Questo fiume si trova tra Torra Bay e Terrace Bay, è sicuramente il fiume più accessibile di questa zona, inoltre la sua foce offre un paesaggio bellissimo.
L’acqua di questo fiume, quando scorre, proviene dalla concessione di Palmwag, si concentrano i grandi mammiferi presenti in questa regione; quindi questo fiume offre la più elevata probabilità di avvistare qualche animale, ma serve comunque una buona dose di fortuna.
In tempi antichi questo fiume aveva un grande delta, ma, nel corso dei secoli, il letto si è alzato e la foce si è divisa in cinque corsi d’acqua; oggi, quando nel fiume c’è l’acqua, questa raggiunge l’oceano attraverso il secondo canale da nord, dove è presente molta più vegetazione rispetto agli altri, che solitamente restano asciutti tutto l’anno.
Ovunque, nella zona del delta, si trovano canneti (thickets of reed) e piccole pozze di acqua; altre due pozze si trovano a circa 10 km a nord di Torra Bay; qui è facile avvistare diversi uccelli, come le pavoncelle (plover), i voltapietre (turnstone) e i piro-piro (sandpiper), che sono molto comuni; inoltre è possibile trovare anche alcune anatre come la alzavola ottentotta (Hottentot teal) e il mestolone del Capo (Cape shoveller) e alcuni migratori paleartici.
In prossimità di una di queste pozze si trovano i resti di un insediamento di pastori nomadi del XVI secolo, si possono vedere le rovine di strutture in pietra che hanno lo stile degli insediamenti degli Himbadell’epoca.
Nella zona compresa tra le due pozze si trova una piccola cascata, che saltuariamente, quando piove, ha l’acqua; ma è facilmente identificabile, anche quando il fiume è secco, dall’erosione, operata dall’acqua sulle rocce.
Se da questo punto ci si dirige verso la spiaggia si può vedere il relitto dell’Atlantic, che si è arenato qui nel 1977.
Qui è possibile avvistare sciacalli, orici e antilopi saltanti (springbok), mentre elefanti, leoni e ghepardi, nonostante siano presenti, sono quasi impossibili da vedere; sono presenti anche le elusive iene brune (brown hyena), ma è più probabile vedere segni della loro presenza, come i loro escrementi e qualche impronta, piuttosto che avvistarle.
Terrace Bay
Terrace Bay si trova 287 km a nord di Henties Bay ed è il punto più a nord del Parco della Skeleton Coast che è possibile raggiungere in auto, anche in self drive.
E’ un luogo desolato quasi surreale; in origine venne costruito per il personale che lavorava in una miniera, ora invece è stato riconvertito in un campo per quei visitatori che si avventurano fino a qui.
E’ un’ottima tappa per coloro che viaggiano da Swakopmund al Damaraland, o viceversa, e consente così di prolungare la propria presenza all’interno del Parco della Skeleton Coast ed esplorare meglio questa zona desertica.
E’ frequentato in prevalenza dai pescatori, che si recano qui tutto l’anno; lungo la costa infatti sono presenti diversi punti dove è possibile praticare la pesca e il permesso può essere acquistato direttamente alla reception del campo.
In serata, se si osserva il piccolo hangar, si possono vedere centinaia di cormorani che si rifugiano qui per la notte, attivati dal calore sviluppato dal generatore di corrente; talvolta è possibile avvistare anche qualche sciacallo o una iena bruna che si aggirano furtivi nel campo alla ricerca di qualcosa da mangiare.
Questo è l’unico posto del Parco della Skeleton Coast dove è possibile trovare un benzinaio.
Mowe Bay
Mowe Bay si trova a circa 80 km a nord di Terrace Bay, qui si trova il centro amministrativo del Parco della Skeleton Coast e una base di ricercatori, ma l’accesso non è consentito ai visitatori.
Sulla spiaggia si Mowe Bay sono presenti molte pietre dure, arrotondate e levigate dal moto ondoso delle onde; si trovano agate, quarzi, ametiste, magnetiti e altre pietre dure, la spiaggia sembra un tappeto multicolore di pietre semipreziose.