Il Parco della Skeleton Coast, che protegge un terzo della costa della Namibia, si trova a nord della cittadina di Swakopmund e si estende dal fiume Ugab, dove di trova l’ingresso al parco, al fiume Kunene, al confine con l’Angola.
E’ un luogo inospitale dal clima arido, dove sopravvivere è una sfida contro la natura.
Il parco è idealmente suddiviso in due parti: una sezione meridionale e una sezione settentrionale.
L’area settentrionale del Parco della Skeleton Coast si trova a nord di Terrace Bay, questa zona è stata formalmente dichiarata “wilderness area” e questo presuppone che qui sia vietato l’ingresso ai visitatori in self drive, è consentito accedervi solo partecipando a un fly-in safari o alloggiando presso l’unico lodge esistente, l’Hoanib Skeleton Coast Camp; in alternativa è possibile sorvolare la zona con un volo scenico (scenic flight).
Sono modalità sicuramente costose e non alla portata di tutti, ma, per visitare questo luogo così inospitale e remoto, vale la pena pagarne il prezzo.
Questa infatti è la zona più bella e selvaggia del parco: dune di sabbia, relitti di vecchie navi che sono naufragate qui, scheletri di grandi cetacei, nebbia costiera, cespugli, alcuni insetti e qualche mammifero che si sono adattati a vivere in un luogo inospitale e senza acqua, ad eccezione del fiume Kunene, nell’estremo nord, infestato dai coccodrilli del Nilo.
La sezione nord della Skeleton Coast fa parte del Kaokoland, la regione abitata dal popolo Himba, famoso per le acconciature delle donne e per la colorazione che usano mettersi sul corpo.
Resti, della presenza degli Himba in epoca passata, sono stati ritrovati all’interno del Parco della Skeleton Coast; molti sostengono che anche i cerchi di rocce di Strandloper, che sono presenti in più punti, siano da attribuire agli Himba e sono quello che resta di alcuni loro villaggi, altri pensano invece che siano stati realizzati dai Khoisan.