Il volo di ritorno dalla Costa d’Avorio a Milano

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Ieri sera alle 21,00 ci siamo recati in aeroporto ad Abidjan, è giunto il momento di salutare la Costa d’Avorio; questo paese ci ha affascinato e la sua gente ci ha accolto con un calore senza pari.

Ma il nostro volo della Brussels Airlines ci stava già aspettando per riportarci nella fredda Europa, fredda in tutti i sensi…

Abbiamo fatto il check-in, abbiamo superato i controlli e fatto l’uscita dal paese: bye bye Costa d’Avorio, porteremo per sempre con noi il ricordo di un paese meraviglioso.

L’aeroporto di Abidjan sembra nuovissimo, ci sono alcuni negozi e ristoranti, non sembra il tipico aeroporto africano, da una parte un po’ ci dispiace perché oramai siamo abituati a quel genere di aeroporti e ci fanno sentire in Africa, ma dall’altro è decisamente più confortevole.

Facciamo un ultimo giro di shopping, vorremmo portarci a casa tutta la Costa d’Avorio e acquistare oggetti di artigianato, o altro, è un po’ come portarci a casa uno spicchio di questo paese; in realtà ogni scusa è buona per fare shopping!

Poi andiamo nella lounge, ci rilassiamo un po’ e beviamo qualcosa; non abbiamo voglia di mangiare, anche perchè a bordo ci serviranno la cena.

Quando apre il gate ci imbarchiamo e ci sistemiamo nei nostri posti; siamo contenti di volare in business, viaggiando di notte è decisamente più comodo, la poltrona infatti diventa un letto e per dormire è l’ideale.

Mentre aspettiamo che completino l’imbarco ci offrono dell’ottimo champagne e il kir royale, il mio preferito! Cheers! Brindiamo a questo viaggio che sta volgendo al termine e ai prossimi che stiamo già studiando!

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Alle 23,15 decolliamo in perfetto orario, non faremo lo scalo in Burkina Faso come invece abbiamo fatto all’andata; è decisamente meglio, così, oltre a risparmiare tempo, servono subito la cena e poi possiamo dormire.

Infatti appena arriviamo in quota ci servono la cena: antipasto con un assaggio di formaggi e una mattonella di parmigiana, poi scegliamo l’halibut con un risotto al prezzemolo molto buono ed infine un dolce al cocco; niente male direi.

Subito dopo cena ci mettiamo a dormire, abbiamo sonno e non vediamo l’ora di sdraiarci sulla nostra meravigliosa poltrona/letto di Brussels Airlines.

In pratica dormiamo per tutta la durata del viaggio e ci svegliamo quando manca poco all’atterraggio; non appena la hostess vede che ci siamo svegliati ci chiede se può servirci la colazione, direi proprio di si, abbiamo bisogno di un caffè.

Ci portano yogurt, succo di arancia, marmellata, pane, burro e un croissant che può fare invidia a una patisserie francese, e ovviamente un buon caffè.

Atterriamo a Bruxelles poco prima delle 7,00 del mattino, scendiamo dall’aereo e andiamo a cercare un bar in aeroporto per fare il bis di caffè; l’aeroporto di Bruxelles ci piace molto, troviamo un caffè molto carino, il Java Breakfast.

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Abbiamo uno scalo di quasi 12 ore qui a Bruxelles, quindi abbiamo deciso di andare a fare un giro in città, ma le 7 del mattino sono un po’ troppo presto, quindi restiamo un po’ qui al Java Breakfast fino verso le 9,00.

Per un attimo quasi ci ripensiamo, fuori fa freddo e noi arriviamo dai 35 gradi della Costa d’Avorio, ma poi la voglia di rivedere Bruxelles dopo diversi anni prende il sopravvento: lasciamo i bagagli a mano nel deposito bagagli e andiamo a prendere il treno.

Il treno è molto comodo per raggiungere la città dall’aeroporto, in 15 minuti arriviamo nella stazione centrale di Bruxelles, che dista poche centinaia di metri dalla Grand Place.

Facciamo un giro per le viette, ci godiamo lo spettacolo della Grand Place, con il bellissimo edificio del municipio e tutte le case delle corporazioni; si intuisce subito quanto questa città fosse ricca in passato.

Andiamo anche a vedere la statua del Manneken Pis, che ritrae un bambino che fa la pipì; questo è uno dei simboli di Bruxelles e una delle statue più fotografate dai visitatori e più riprodotta nei negozi di souvenir e nei negozi di cioccolato belga.

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Abbiamo pranzato in uno dei ristoranti che si trovano nella Grand Place e ovviamente abbiamo mangiato le cozze con le patatine fritte, un piatto tipico belga.

Dopo aver trascorso un po’ di ore a zonzo nella capitale belga decidiamo di tornare in aeroporto, è pomeriggio inoltrato e il freddo inizia a farsi sentire; sulla strada per la stazione ci imbattiamo in una statua gigante di un puffo seduto su un fungo e anche nel soffitto di un sotto passo completamente dipinto con i puffi, in effetti anche i Puffi sono originari del Belgio.

Prendiamo il treno e torniamo in aeroporto, recuperiamo i nostri bagagli al deposito e andiamo a fare i controlli, le carte di imbarco le abbiamo già; andiamo nella lounge e aspettiamo l’orario dell’imbarco.

Alle 19,00 il nostro volo decolla, in volo ci offrono champagne e uno snack e, dopo poco più di un’ora, arriviamo all’aeroporto di Malpensa, ritiriamo i bagagli, che fortunatamente sono arrivati tutti, e poi andiamo a prendere il taxi e andiamo a casa.

E’ stato un viaggio meraviglioso e la Costa d’Avorio, con le sue persone, le tradizioni, i villaggi, le danze e le maschere, ci ha proprio stregati.

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