La danza del popolo Guéré in Costa d’Avorio

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Siamo in Costa d’Avorio e più precisamente a Man, in tutto trascorriamo 2 notti in questa cittadina e la giornata di oggi è dedicata all’esplorazione dei intorni. 

Stamattina siamo andati a vedere il ponte di liane sul fiume Cavally, ponte sacro per gli Yacuba; mentre nel tardo pomeriggio andremo a vedere una danza del popolo Guéré, l’ultima danza di questo viaggio…al solo pensiero ci viene un po’ di tristezza.

Così, per vincere la tristezza per il viaggio che inizia a volgere al termine, decidiamo di consolarci andando a visitare le bancarelle che ci sono fuori dall’hotel e ovviamente facciamo shopping: abbiamo comprato due maschere Yacuba meravigliose!

Alle 16,00 siamo pronti a ripartire, attraversiamo la cittadina di Man e poi imbocchiamo una strada sterrata; il villaggio dove siamo diretti non è lontano, ma chi lo avrebbe mai trovato senza una guida locale.

Arriviamo, scendiamo dall’auto e veniamo circondati da persone allegre e festose; tutti vogliono avvicinarsi a noi.

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Facciamo un pezzo di strada a piedi, attraversiamo il villaggio e donne, uomini e bambini ci seguono; il villaggio non è tradizionale, ma ci spiegano che hanno mantenuto le credenze e i rituali tribali, anche se vestono alla occidentale e alcuni di loro hanno lo smartphone.

Sono meno timidi delle persone che abbiamo trovato fino ad ora nei villaggi, forse perché, vivendo in prossimità di una cittadina, sono più abituati al contatto con altre persone che non siano quelle del villaggio.

Mentre ci accompagnano verso l’area dove assisteremo alla danza, alcune donne ci raccontano alcune informazioni sulla danza e sulla maschera, parlano un buon francese e capiscono anche l’inglese e quindi è più semplice comunicare, inoltre sembrano felici che vogliamo conoscere la loro cultura e ci raccontano tante cose.

Mentre aspettiamo l’inizio della danza chiacchieriamo con loro e ci scattiamo selfie a vicenda, è divertente e la loro accoglienza ci fa sentire a casa.

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Ad un certo punto alcuni musicisti iniziano a battere, l’un contro l’altro e poi a terra, dei lunghi bastoni bianchi, mentre altri suonano le zucche ricoperte di conchiglie o semi.

Questa musica serve a chiamare la maschera dalla foresta; i Guèrè credono infatti che le maschere vivano nella foresta, quindi, quando al villaggio c’è bisogno dell’intervento di una maschera, la devono richiamare con questa musica.

Alcuni di loro si alzano e si avviano lungo un sentiero che di dirige proprio verso la foresta e ci invitano a seguirli, non ce lo facciamo ripetere due volte.

Alcune donne, che oramai sono diventate le mie amiche, mi seguono e mi raccontano quello che sta succedendo; mi dicono di stare attenta perché la maschera può toccare gli uomini ma non le donne, mi porterebbe molta sfortuna, quindi devo starle lontana.

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Finalmente la maschera arriva e, sempre al ritmo della musica, si muove freneticamente, come se si guardasse continuamente intorno e fosse in allerta per qualcosa; le mie amiche mi dicono che fa così perché si guarda in giro per capire dove sono gli spiriti negativi.

Quando la maschera arriva nella piazzetta, entra in una casa, questa non è una casa normale, ma è dove la maschera si riposa quando è al villaggio; alcuni uomini le offrono da bere il vino di palma.

Dopo che la maschera ha bevuto offrono il vino anche a noi, non è male ma è un po’ forte per i miei gusti. 

Quando tutti hanno bevuto il vino di palma, i musicisti iniziano nuovamente a suonare per chiamare la maschera che, ad un certo punto, esce quasi di corsa dalla casa sacra; inizia a girare per la piazza in modo frenetico e si guarda continuamente in giro mentre i musicisti la seguono, inoltre, accanto a lei, ci sono sempre due uomini, sono due stregoni.

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Ad un certo punto la maschera porta via tutti i bastoni ai musicisti ed inizia a girare con tutti i bastoni in mano; questo gesto rappresenta l’opera della maschera contro i nemici o contro gli spiriti cattivi, il suo potere li disarma.

Dopo aver compiuto diversi giri con in mano i bastoni, inizia a lanciarli, uno a uno, restituendoli ai musicisti; simbolicamente sta armando il suo esercito per scacciare i nemici o gli spiriti malvagi.

I bastoni devono essere presi al volo altrimenti porta sfortuna; ad un certo punto lancia un bastone e nessuno riesce a prenderlo, la maschera di arrabbia ed inizia ad inseguire gli uomini che hanno mancato la presa.

Alla fine la maschera si calma, compie ancora qualche giro e poi di avvia verso la foresta; nel villaggio l’ordine è stato ristabilito e quindi il suo compito è terminato.

E’ stata una danza molto bella e ci ha fatto sentire molto partecipi, inoltre le persone del villaggio sono state così ospitali e socievoli; quando la danza termina ci fermiamo a scherzare con alcuni di loro e a scattare fotografie ma poi dobbiamo andare, ma non senza esserci fatti ancora qualche selfie con le nostre amiche che sono troppo shampiste con i capelli colorati e truccatissime.

Torniamo alla nostra auto e torniamo in hotel, dove ci rilassiamo e ceniamo a bordo piscina; anche oggi è stata una giornata incredibile.

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