Oggi è stata una giornata intensa, abbiamo visitato il villaggio dei fabbri a Koni, vicino a Korhogo, siamo stati al villaggio Senoufo di Niofoin, dove abbiamo visto le case dei feticheur, abbiamo visitato un villaggio Fulani, ma la nostra giornata non è ancora finita: andiamo a vedere la Danza delle Vergini in un villaggio Senoufo, la Costa d’Avorioci sta entusiasmando!
Per arrivare al villaggio percorriamo una strada sterrata dove sono parcheggiati molti camion carichi di cotone, alcuni sono vecchissimi Mercedes mai visti in Europa, avranno 50 o 60 anni, ma in Africa non ci sono problemi e circolano tranquillamente, il segreto è avere un buon meccanico!
Arriviamo al villaggio, parcheggiamo e scendiamo dalla macchina, poco lontano c’è un grande albero di mango sotto le cui fronde ci sono delle panchine; alcuni ragazzi sono seduti qui, ci guardano e ci salutano, quindi noi ci avviciniamo a chiacchieriamo un po’ con loro.
Siamo arrivati un po’ in anticipo rispetto all’orario della danza, che è prevista per le 17,00, quindi facciamo un giro per il villaggio.
Non è un villaggio tradizionale, ci sono delle case rettangolari anziché le capanne rotonde, ma è comunque piacevole fare un giro; incrociamo alcune persone che ci dicono “Bonsoir! Benvenue!” e ci sorridono, fa sempre piacere essere i benvenuti.
C’è una luce bellissima e scattiamo qualche foto al villaggio e a qualche particolare, poi ci rechiamo nella piazza dove celebreranno la danza, ci sediamo su delle panche in legno, prepariamo la macchina fotografica e aspettiamo.
Ad un certo punto arrivano i musicisti: alcuni ragazzi suonano un piccolo tamburo, che tengono sotto il braccio e lo percuotono con un legnetto ricurvo; tre suonano uno xilofono, che è stato realizzato con il legno e le zucche, lo portano legato al collo con delle grosse cinghie, questo consente loro di muoversi e non rimanere fissi in un solo punto, inoltre in testa indossano appariscenti copricapi di piume; infine 3 uomini suonano un flauto di legno.
Il primo ad entrare in scena è il feticheur che indossa pantaloni e un copricapo in pelle e tiene in mano una frusta, che ogni tanto fa schioccare, si avvicina spesso a noi, speriamo di non essere presi accidentalmente dalla sua frusta.
In seguito arrivano i danzatori, sono 3 uomini, che indossano pantaloni bianchi con sopra uno strano gonnellino colorato e un copricapo di paglia, e 4 ragazze, che indossano una gonna di stoffa e hanno una specie di coda di paglia e tengono in mano altri due mazzetti di paglia.
Mentre i ballerini danzano il feticheur va in giro, apparentemente incurante di cosa stia facendo, in certi momenti sembra persino in trance.
Il ritmo è incalzante anche se la musica è più delicata rispetto alle danze Senoufoe Baulèche abbiamo visto fino ad ora.
Gli uomini ballano muovendo velocemente i piedi, mentre le ragazze si muovono in cerchio intorno al fuoco con movimenti più aggraziati; ogni tanto invece sia i danzatori sia i musicisti fanno un giro ampio, passando proprio davanti a tutti coloro che sono venuti per assistere alla danza, noi inclusi.
In un angolo della piazza si trova un personaggio che indossa abiti cerimoniali, ricoperti di feticci e conchiglie, ed è seduto su un cavallo di legno colorato; è colui che presiede la cerimonia.
Questa danza si chiama Ngoro e fa parte del rituale femminile Poro dei Senoufo e viene celebrata quando le donne tornano dalla foresta; le donne, a differenza degli uomini, devono superare solamente un livello di iniziazione.
Al centro dello spiazzo, dove danzano e suonano, c’è un fuoco, la danza termina con il feticheur che si siede sul fuoco e, trascinandosi a terra, spegne il fuoco.
E’ stato molto interessante assistere a questo rituale, inoltre loro sono stati molto gentili ed accoglienti; questa volta non siamo da soli ad assistere, ma era presente anche un rappresentante del ministero del turismo e, sebbene sia ivoriano, lo si riconosce subito, è l’unico infatti che indossa un abito ed è accompagnato da una donna che indossa un tubino e i tacchi, in effetti sembrano due pesci fuor d’acqua.
E’ giunto il momento di tornare il hotel, anche la giornata di oggi ci ha regalato 1000 emozioni e siamo felici, ma adesso ci meritiamo un po’ di relax.
