Se Forbes stilasse una classifica degli uomini più ricchi del mondo dalle origini dell’umanità, si scoprirebbe che in testa non ci sarebbe Jeff Bezos CEO di Amazon, né Bill Gates né tantomeno il fondatore di Facebook Mark Zuckerberg, ma bensì un antico regnante dell’Africa Occidentale.
Il sovrano Mansa Musa Keita I, che governò l’impero del Mali nel XIV secolo, le cui terre erano ricche di redditizie risorse naturali, in particolare oro, aveva un patrimonio personale che superava di ben lunga i “miseri” 100 miliardi di dollari dell’attuale uomo più ricco del mondo Jeff Bezos.
Musa Keita I salì al potere nel 1312 e, durante la cerimonia di incoronazione, gli attribuirono il nome di Mansa, che significa “re”, divenendo così Mansa Musa.
In quell’epoca gran parte dell’Europa era afflitta dalla fame e dalle guerre civili, mentre molti regni africani prosperavano, ed il regno di Musa era il più ricco in assoluto.
Il re Mansa Musa espanse enormemente i confini del suo impero, conquistò la città di Timbuktu, che divenne un importante centro commerciale e culturale; il suo impero dominava un territorio enorme, che comprendeva gli attuali stati di Mauritania, Senegal, Gambia, Guinea, Burkina Faso, Mali, Nigeria, Nigeria e Ciad.
Molto probabilmente sarebbe rimasto nell’ombra se non fosse che nel 1324 decise di recarsi in pellegrinaggio alla Mecca.
Il viaggio doveva coprire una distanza di oltre 6.500 chilometri ed il sovrano lo fece in grande stile, senza badare a spese.
Le cronache del tempo raccontano di come il corteo reale, in marcia verso la Mecca, si estendeva per chilometri, la carovana era composta da migliaia di soldati a difesa del re e da civili e schiavi pronti a soddisfare qualunque bisogno del loro sovrano.
Ben 500 araldi portavano gli stendardi reali, realizzati in preziosi tessuti lavorati con fili d’oro.
Vennero impiegati numerosi cavalli e cammelli, fondamentali per trasportare tutto il necessario per compiere il viaggio senza rinunciare al lusso, si racconta che ci fossero carri carichi di lingotti d’oro al seguito.
Il re del Mali non possedeva solamente una ricchezza incommensurabile ma anche un animo nobile ed era un devoto credente.
Durante il suo viaggio transitò da Il Cairo, dove donò enormi quantità di oro ai poveri della città e, in patria, in particolare a Timbuktu, fece costruire scuole, moschee e un’università di primo piano.
Il sovrano fece anche erigere la bellissima e famosissima moschea Djinguereber a Timbuktu, un capolavoro che possiamo ammirare ancora oggi.