Ci troviamo nel KwaZulu-Natal in lungo la costa orientale del Sudafrica, abbiamo deciso di trascorrere del tempo nel villaggio culturale di Shakaland (Shakaland Cultural Village) per conoscere meglio le tradizioni del popolo Zulù.
Tra le numerose culture africane presenti in Sudafrica, quella Zulù è indubbiamente una delle più significative, ha una lunga storia, un importante patrimonio culturale e un’identità moderna.
Il nome del villaggio culturale di Shakaland rende omaggio al famoso Shaka, re degli Zulù che diede un impulso decisivo alla storia del suo popolo.
Questa notte abbiamo dormito qui, in una replica di una capanna tradizionale Zulù; quando ci svegliamo, ci prepariamo e andiamo a fare colazione.
La guida è già arrivata e ci sta aspettando, indossa l’abbigliamento tipico del suo popolo, che è costituito da un semplice gonnellino di pelle e da accessori, sempre i pelle e pelo, posizionati sulle gambe e sulla testa; nelle ore più fredde della giornata utilizzano una stola per coprirsi.
Il ristorante si affaccia, con una grande vetrata, su un paesaggio collinare e sullo splendido lago Phobane, che luccica nella valle sottostante; su queste colline il re Shaka aveva costruito il suo quartier generale.
Terminata la colazione iniziamo il nostro tour culturale in quello che è una replica autentica di un villaggio tradizionale Zulu, che si chiama “Umuzi”.
Ci vengono illustrate le tecniche per conciare la pelle, che in seguito viene utilizzata sia per l’abbigliamento sia per la realizzazione degli scudi da guerra; un artigiano ci mostra come vengono costruiti i tipici scudi e come viene montato il supporto per poterlo impugnare.
Ci viene poi mostrata l’arma che venne introdotta dal re Shaka e che fu determinante per le vittorie contro i coloni europei e le altre popolazioni indigene: si tratta di una sorta di lancia molto più corta e maneggevole e con la lama più grande, un sorta di incrocio tra una lancia e una spada.
Due Zulù ci mostrano come si usa questa lancia cercando di centrare in bersaglio posizionato a una notevole distanza; fatto da loro sembra quasi facile ma poi ci invitano a provarci e lì si capisce subito che non è propriamente facile.
Ci provano in diversi uomini, anche Silvan, ma diciamo che risultati sono un po’ scarsi; forse servirebbe un po’ di allenamento.
La nostra guida e un altro Zulù simulano anche un combattimento corpo a corpo utilizzando la lancia.
Il re guerriero Shaka introdusse anche nuove tecniche di combattimento, la nostra guida ci racconta la strategia militare adottata dall’esercito Zulù, molto simile a un attacco a tenaglia, che riusciva a prendere alla sprovvista i nemici.
Gli zulù utilizzano decorare i propri indumenti e gli accessori con le perline colorate, pratica in uso presso altri i popoli confinati; assistiamo a come le donne Zulù lavorano e realizzano colorate decorazioni geometriche.
In seguito entriamo nel villaggio vero e proprio per osservare le tecniche di costruzione delle tipiche capanne a cupola, realizzate con una struttura portante realizzata con rami intrecciati e ricoperte con paglia intrecciata.
La capanna destinata alla preparazione del cibo è differente dalle altre, una parte della copertura in paglia viene rimossa per permettere la fuoriuscita del fumo.
Al centro del villaggio troviamo una ragazza che è una sorta di strega e guaritrice, una figura molto importante per gli Zulù, questo popolo porta molto rispetto a queste figure affascinanti, misteriose e potenti.
Attorno al fuoco ci viene poi illustrato il procedimento per la fabbricazione della birra locale realizzata con il sorgo e ci viene offerto un assaggio, onestamente preferiamo le birre occidentali, ma non è male.
Prima di assistere alle danze tradizionali passiamo vicino a quello che sembra un cumulo di pietre e sassi, in realtà si tratta di un luogo di sepoltura; la guida ci spiega che chiunque passi accanto a questi cumuli, deve rendere omaggio alla persona defunta raccogliendo un sasso, sputandogli sopra e lanciandolo sul cumulo.
Se il sasso rimane nella parte alta del cumulo è segno di buona sorte se invece rotola verso il basso la sfortuna si avvicina pericolosamente.
Le danze Zulù sono incentrate sulla prestanza fisica, sono un modo per comunicare ma soprattutto per mostrare la forza di questo popolo guerriero, alcuni passaggi sono molto acrobatici e anche le ragazze danzano in modo piuttosto deciso e poco femminile.
Terminato lo spettacolo delle danze, facciamo check-out, il Dr. Livingstone ci sta già aspettando pronto a partire e quindi lasciamo Shakaland e ci dirigiamo verso Johannesburg.
Siamo contenti di aver fatto questa esperienza nel villaggio Zulù perché ci ha arricchito di nuove informazioni e siamo molto contenti.
