Una giornata nella sezione orientale del Lago St. Lucia

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Stamattina ci siamo svegliati nel nostro camping qui a St. Lucia in Sudafrica, oggi esploreremo la sezione orientale del Lago St. Lucia, che fa parte di iSimangaliso Wetland Park, sia di giorno sia di notte: faremo self drive di giorno e poi parteciperemo a un safari notturno.

Facciamo colazione e poi partiamo con il nostro Dr. Livingstone, attraversiamo la cittadina di St. Lucia e proseguiamo lungo la strada che porta all’ingresso di Bhangazi.

Da qui una strada asfaltata si dirige verso nord parallela alla costa dell’Oceano Indiano, intorno a noi, a perdita d’occhio, ci sono cespugli, fiori selvatici, piccole palme, piccole aree paludose; è una natura molto bella ed è molto rilassante guidare qui.

Decidiamo di percorrere tutte le deviazioni sterrate che incontriamo lungo la strada perché non vogliamo perderci nulla si questa porzione del parco.

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La prima deviazione che incontriamo è il Pan Loop, una breve strada sterrata che porta a un pan che raccoglie al suo interno un po’ di acqua; i giorni scorsi ha piovuto e quindi l’acqua piovana si è raccolta qui.

Qui vediamo diversi uccelli acquatici come la jacana Africana (African jacana), le cicogne collo lanoso (wolly-necked stork), diversi aironi e le oche dallo sperone (spur-winged goose); mentre, sopra alle nostre teste, vola un rapace, siamo un po’ controluce per vederlo e fotografarlo bene e siamo anche un po’ incerti in merito alla sua specie di appartenenza, ci limitiamo quindi ad osservarlo volteggiare con le ali spiegate.

Ritorniamo sulla strada principale e procediamo verso nord fino alla deviazione successiva, il Vlei Loop.

Nelle strade secondarie non ci sono altre auto, solo quelle dei safari organizzati e gli animali sono meno disturbati, vediamo alcuni cefalofi rossi (red duiker) che stanno brucando, diverse faraone crestate (crested guineafowl) a bordo strada, impegnate a beccare a terra, incontriamo anche un tragelafo striato (bushbuck) che, quando ci sente arrivare, si blocca e ci guarda fisso, sembra che si sia messo in posa per le foto.

Ad un certo punto vediamo due sagome grigie in lontananza nell’erba alta: incredibile! sono due rinoceronti bianchi!

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Sapevano che qui i rinoceronti sono presenti ma non pensavamo che saremmo riusciti a vederli; li guardiamo bene con il binocolo e realizziamo che non hanno il corno, devono averglielo rimosso per proteggerli dai bracconieri, infatti, in seguito, una guida safari ci dice che erano due orfani del bracconaggio, sono stati svezzati e cresciuti in un orfanotrofio e poi sono stati rilasciati in natura, proprio qui a iSimangaliso, una volta cresciuti.

Siamo felici di aver assistito all’happy end di una storia che è iniziata nei peggiore dei modi.

Sui rami degli alberi avvistiamo diversi uccelli tra cui una bellissima aquila coronata (crowned eagle) e un trogone di Narita (Narita trogon), quest’ultimo è un po’ lontano per essere fotografato, ma ammiriamo i colori bellissimi del suo piumaggio con il binocolo, tanto lo abbiamo fotografato già bene nella uMkhuze Game Reserve, quando abbiamo fatto il walking safari.

Torniamo sulla strada principale per circa 2 km e poi svoltiamo a destra, seguendo l’indicazione per Mission Rocks.

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Dopo circa 800 metri c’è un lookout da cui si vede tutta la costa e la foresta; per raggiungere questo punto panoramico bisogna percorrere un breve sentiero, che parte dal parcheggio, in realtà i punti panoramici sono due, infatti il sentiero, ad un certo punto, si divide, noi li abbiamo percorsi entrambi e possiamo dire che la vista migliore è dal lookout che si raggiunge con il sentiero pianeggiante.

Torniamo al parcheggio e vorremmo tanto berci un caffè sui tavoli dell’area pic-nic, ma stanotte qui deve aver piovuto e i tavoli sono bagnati, inoltre c’è fango ovunque, anche il Dr. Livingstone si è infangato per bene; il caffè lo beviamo lo stesso ma direttamente nel parcheggio.

Successivamente procediamo fino in fondo alla strada, qui si trova la spiaggia di Mission Rocks, che è caratterizzata da una serie di formazioni rocciose, parzialmente erose dalle onde dell’oceano.

Trascorriamo un po’ di tempo qui in spiaggia, ci siamo solo noi, i gabbiani e i cormorani, l’aria è salata e il vento proviene dall’oceano; facciamo una passeggiata sugli scogli, cercando inquadrature per scattare fotografie, per poi sederci su un grosso masso per goderci questo momento.

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Dopo un po’ decidiamo di proseguire, ripartiamo e facciamo ritorno sulla via principale; la Eastern Shore del Lago St. Lucia ci sta piacendo davvero tanto, siamo proprio contenti di aver deciso di aver dedicato un’intera giornata per visitarla.

Arriviamo al Dune Loop e prendiamo la deviazione, questa strada non è molto ampia ed è a senso unico; la strada sale leggermente su alcune dune vegetate da dove è possibile avere una vista sul resto del parco: in lontananza si vedono alcune dune sabbiose; la vegetazione del parco, qui come altrove, è rigogliosa e verdissima.

Da qui torniamo sulla strada principale e arriviamo a Cape Vidal; qui si trova un camping, una serie di cottage, il benzinaio, un bar e lo scivolo per mettere in acqua le barche.

Noi andiamo diretti verso la spiaggia che è immensa e deserta, con la sabbia dorata; alle sue spalle ci sono delle piccole dune sabbiose vegetate.

L’ora di pranzo è passata da un po’ e abbiamo un po’ di fame, quindi prendiamo tutto il necessario per fare pic-nic e ci mettiamo su un tavolo di legno con le panche che si trova su una piccola duna, all’ombra di un grande albero e, mentre pranziamo, ci godiamo il panorama dell’Oceano Indiano e di questa meravigliosa spiaggia.

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Dopo pranzo scendiamo in spiaggia e facciamo una camminata in spiaggia, oltre a noi, ci sono solo i gabbiani e si sente solamente il rumore delle onde, che meraviglia.

La strada, in questa parte del parco, termina qui a Cape Vidal, quindi, dopo aver trascorso un po’ di tempo in spiaggia, decidiamo di tornare indietro; mentre torniamo a prendere la nostra auto, il Dr. Livingstone, vediamo alcuni tragelafi striati (bushbuck) a pochi metri da noi, solitamente sono animali timidi e paurosi ma questi non sembrano intimoriti dalla nostra presenza e non scappano.

Partiamo e torniamo verso sud ma, dopo poco più di 3 km svoltiamo a destra e imbocchiamo il Grassloop Loop, che compie un semianello a senso unico intorno alla palude di Mfabeni (Mfabeni Swamp) e raggiunge le dune rosse di Ezibomvini (Ezibomvini Red Dunes), per poi tornare sulla strada principale.

Ci fermiamo al punto panoramico di Lokothwayo che si trova sulla sponda sud del Lago Bhangazi; percorriamo il sentiero fino al lago, qui ci sono un sacco di strade degli ippopotami che questi mammiferi percorrono quando escono dal lago la sera per brucare.

Torniamo alla nostra auto, proseguiamo e ci fermiamo anche agli altri due lookout: Swamp Forest e Ezibomvini, dove si trovano delle dune di sabbia rosse parzialmente vegetate.

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Il Grassloop è molto bello, è forse una delle aree che ci piace di più dell’Eastern Shore, insieme alle spiagge, perché la natura qui sembra più selvaggia anche se, a parte qualche scarabeo stercorario che vola, non vediamo animali.

Quando torniamo sulla strada principale andiamo a vedere il lookout di Catalina Bay; è molto scenografico, soprattutto per il tramonto, poiché ha una vista sul Lago St Lucia.

Percorriamo anche l’ultimo loop: il Forest Loop, che è stato aperto solamente nel 2017; qui incontriamo diverse antilopi d’acqua (waterbuck) che qui sono nel loro ambiente ideale, tra vegetazione lussureggiante e acquitrini e laghi.

Usciamo dal parco mentre il sole sta scendendo verso l’orizzonte, non andiamo al nostro camping ma ci fermiamo sulla via principale di St. Lucia; alle 20,30 abbiamo il safari notturno, quindi ci fermiamo per mangiare qualcosa per cena, a un orario molto sudafricano.

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Alle 20,30 si parte per il nostro safari notturno con ShakaBarker, una delle agenzie di safari che ci sono qui a St. Lucia; secondo noi sono molto professionali e la nostra guida, Sakhile, è spettacolare, ma non voglio anticipare nulla!

Saliamo sulla nostra auto da safari e partiamo, c’è buio e, appena ci lasciamo alle spalle la cittadina di St. Lucia, ci ritroviamo nell’oscurità; poco dopo arriviamo all’ingresso di Bhangazi, lo stesso da dove siamo entrati questa mattina.

Subito dopo aver superato l’ingresso svoltiamo a destra in una strada secondaria, qui troviamo tantissime zebre e, scherzando, diciamo che sono il comitato di accoglienza del parco; Sakhile ferma l’auto perché, prima di proseguire con il safari ci vuole raccontare un po’ di informazioni su iSimangaliso e sul Lago St. Lucia, è molto interessante e lui è davvero molto preparato, oltre che troppo simpatico.

Entrare nel parco di notte con il buio ci fa una strana sensazione, ci sembra di non esserci mai stati prima d’ora, senza la luce abbiamo pochi punti di riferimento e facciamo fatica a capire se ci troviamo in un luogo dove siamo stati anche oggi oppure no.

Avvistiamo diverse silvicapre, o cefalofi grigi, (grey, or common, duiker) che, a differenza dei cefalofi rossi (red duiker), sono notturni.

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Proseguendo nella nostra esplorazione, ad un certo punto, troviamo tre iene in strada, le vediamo poiché le illuminiamo prima con i fari della macchina e poi con lo spotlight; le iene ci guardano e poi proseguono il loro cammino, si avventurano nell’erba alta per poi sedersi poco più in là.

Avvistiamo prima alcuni bufali maschi anziani e solitari e successivamente una mandria di bufali; nell’oscurità vediamo i loro occhi con lo spotlight.

I bufali, come tutti gli altri erbivori, non vedono nulla con l’oscurità, possono contare solamente sulla luce riflessa dalla luna, quando quest’ultima è alta in cielo, altrimenti brancolano nell’oscurità e non è semplice riuscire a sopravvivere agli attacchi dei predatori, che invece necessitano di pochissima luce per vederci benissimo, per fortuna dei bufali, qui i predatori sono davvero rari.

Vediamo anche alcuni kudu in mezzo ai cespugli, sembrano molto guardinghi, anche loro non ci vedono con il buio e questo aumenta il loro essere paurosi e sospettosi.

Mentre proseguiamo con il nostro safari ad un certo punto Sakhile si ferma e scende dall’auto, non sappiamo come, ma è riuscito a vedere un camaleonte sul ramo di un cespuglio; lo prende delicatamente e ce lo porta: è piccolissimo e bellissimo, io adoro i camaleonti!

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Ne vediamo anche altri durante questo safari notturno, sono troppo belli e affascinanti; Sakhile ci racconta diverse info interessanti.

Ad un certo punto vediamo un succiacapre (nightjar) in strada, li abbiamo sentiti tante volte durante le nostre notti africane, ma non li avevamo mai visti poiché sono uccelli notturni che solitamente stanno a terra e quindi sono difficili da avvistare nell’erba, ma in strada riusciamo a vederlo molto bene, finché non decide di volare via, un po’ impaurito dalla nostra presenza.

Durante questo safari notturno ne vediamo altri, sempre appollaiati in strada, ci spiace spaventarli e farli volare via, ma non c’è altro modo purtroppo, c’è solo una strada.

Illuminando con lo spotlight riusciamo a vedere diversi (galagoni) bush baby sui rami degli alberi, il nome inglese “bush baby” è dovuto al fatto che il loro verso assomiglia vagamente a un bambino che piange; ad un certo punto un galagone ci attraversa la strada correndo, lo vediamo benissimo con la sua coda bellissima, ma è impossibile fotografarlo o riprenderlo, la luce non è proprio delle migliori e lui è troppo veloce.

Il Eastern Shore di notte ci sta piacendo molto; ad un certo punto ci fermiamo nel mezzo del nulla e Sakhile ci offre qualcosa di caldo da bere; intorno a noi c’è un buio impenetrabile, rotto solo dalle luci del nostro fuoristrada, la sensazione che proviamo è indescrivibile, posso solo dire che è molto emozionante e non vorremmo essere in nessun altro posto al mondo.

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Dopo circa tre ore di safari facciamo ritorno al gate, usciamo e ci dirigiamo verso la cittadina di St. Lucia; continuiamo ad utilizzare lo spotlight perché, con il buio, gli ippopotami escono dall’acqua per brucare e potrebbero essere ovunque in città.

Salutiamo Sakhile e lo ringraziamo per la bellissima esperienza che ci ha fatto vivere, prendiamo il Dr. Livingstone e torniamo al Sugar loaf camping, procediamo lentamente, non vorremmo trovare un ippopotamo in strada proprio davanti a noi; arriviamo al campeggio e andiamo alla nostra piazzuola: niente ippopotami, da una parte ci spiace non averli visti, ma dall’altra meglio così, non sono molto socievoli quando sono fuori dall’acqua.

Andiamo a dormire felici per la meravigliosa giornata trascorsa nell’Eastern Shore del Lago St. Lucia…Buona notte!

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