Il popolo dei Konkomba, noto anche come Komba, è un’etnia che occupa la zona delle pianure settentrionali del Ghana, sulle sponde del fiume Oti, una regione che, durante il manifestarsi dell’Harmattan, vede la visibilità scendere a poche centinaia di metri e l’aria diventare pesante, a causa della sabbia dal vento dal vento dal Deserto del Sahara.
Si ritiene che i Konkomba abitino nell’odierno Ghana fin dall’antichità e che furono costretti a spostarsi ad est, verso l’attuale Togo, a seguito delle guerre e delle relative invasioni da parte dei Dagomba, che erano militarmente più forti, grazie all’utilizzo della cavalleria.
In seguito i Konkomba furono fieri oppositori delle potenze coloniali europee, che cercarono di invadere e dominare questi territori, e combatterono a lungo per difendere le loro terre, sia contro i tedeschi sia contro gli inglesi.
Muniti solo di arco e frecce, i clan “ribelli” dei Konkomba non perdevano occasione per infliggere perdite negli eserciti europei e questo diede origine a pesanti controffensive da parte dei tedeschi, che sterminarono interi clan senza pietà.
Le persone più anziane mostrano ancora i segni delle pene inflitte dai tedeschi e dai britannici come l’amputazione del pollice, che veniva mozzato per impedire di utilizzare l’arco e le frecce.
Lo svantaggio dei Konkomba nei confronti dei loro avversari, sia locali sia europei, risiedeva nel fatto di essere popolo acefalo, ossia senza capo e senza una struttura di governo centrale, questo li rendeva vulnerabili, poichè divisi in una moltitudine di clan, che agivano senza una strategia coordinata.
I Konkomba venivano spesso sconfitti dai più organizzati Dagomba e Gonjas, che li imprigionavano e li vendevano come schiavi sulle coste del Ghana agli europei.
Questo triste passato ha lasciato profonde ferite e anche oggi i Konkomba hanno un rapporto conflittuale sia con i Dagomba sia con i Gonjas, ulteriormente inasprito da motivi religiosi; i Konkomba sono infatti animisti e cristiani, a differenza dei Dagomba che sono invece mussulmani.
Un altro motivo di conflitto è il tema relativo alla proprietà delle terre: i Konkomba coltivano terre che ritengono essere ancestralmente di loro proprietà ma, che di fatto, passarono sotto il controllo dei Dagomba, che ne detengono, a tutti gli effetti, la proprietà.
Dai dati dell’ultimo censimento risulta che il popolo Konkomba superi i 700.000 individui e di questi 640.000 risiedono in Ghana, mentre circa 80.000 nel confinante Togo.
Questo popolo di guerrieri e di agricoltori parla la lingua Lekpokpam, una lingua appartenente al ceppo linguistico Gur; questa lingua è molto simile alla lingua parlata dalle popolazioni confinanti Mole-Dagbani.
Oggi i Konkomba sono un popolo di agricoltori laboriosi, impegnati nella produzione su larga scala di patate dolci, sorgo ma soprattutto dello yam, ossia l’igname.
I Konkomba, a differenza di altre popolazioni africane, non hanno numerosi riti di passaggio, l’unico vero rituale viene celebrato per dare l’addio ad una persona defunta.
Il rituale funebre dei Konkombaè piuttosto elaborato e coinvolge fino a 450 persone, che rendono omaggio al defunto per un periodo che va dalla settimana ai dieci giorni.
La tradizione del matrimonio è invece piuttosto curiosa: i ragazzi dai 20 ai 24 anni scelgono la loro sposa quando questa ha pochi mesi di vita e, per i successivi 2 decenni, devono mantenerla prima di poter effettivamente vivere con lei.