Safari nel Cratere di Ngorongoro

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Stamattina ci siamo svegliati presto, facciamo colazione e poi si parte! Scendiamo nel Cratere di Ngorongoro, nella Conservation Area di Ngorongoro, in Tanzania.

Percorriamo la strada che corre sul bordo del cratere e poi arriviamo all’ingresso; non ci sono molte macchine, solo altre tre oltre a noi, meglio, così non perdiamo troppo tempo.

Iniziamo la discesa sulla strada sterrata che è resa un po’ scivolosa dalla pioggia; solitamente sul bordo del cratere c’è una nebbia fitta che sembra pioggia, ma oggi invece piove sul serio.

Mentre scendiamo ammiriamo il paesaggio che si apre sotto di noi, e non vediamo l’ora di arrivare nel fondo del cratere.

Ovunque intorno a noi ci sono gnu e zebre che brucano l’erba verde, ma noi, come prima, cosa andiamo nell’unica porzione di foresta presente sul fondo del cratere.

Qui troviamo un grosso maschio di elefante, è bellissimo e gigantesco; gli scattiamo diverse foto mentre lui sta mangiando ma, ad un certo punto, si nasconde un po’ nella boscaglia e non riusciamo più a vederlo, incredibile, nonostante la sua mole.

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Proseguiamo il nostro giro, mentre continua a piovere, facciamo un po’ di strada, sempre in mezzo a gnu, zebre e bufali e a diverse specie di uccelli, prima di trovare finalmente i leoni: troviamo due leonesse, che se la dormono beatamente, incuranti delle auto ferme a guardarle e della pioggia; lì con loro ci sono ben 6 cuccioli che avranno pochi mesi, sono bellissimi e, alcuni di loro, sono svegli e si guardano intorno incuriositi.

Poco dopo vediamo un rinoceronte nero in lontananza, che spettacolo!

Nel Cratere di Ngorongoro ce ne sono più di 20, il numero preciso viene tenuto segreto per proteggerli dal bracconaggio, ma non è facile vederli, spesso restano lungo il perimetro del cratere, dove non ci sono strade per avvicinarsi, oppure si nascondono nella boscaglia; noi oggi siamo stati fortunati perché siamo riusciti a vedere 4 rinoceronti neri, di cui un cucciolo che avrà avuto 8 mesi, era troppo carino che camminava seguendo la mamma.

Vediamo un altro branco di leoni, riusciamo a contarne 14, sono tutti sdraiati che dormono tranne due cucciolotti che ogni tanto si muovono; sono troppo belli, ma, nonostante oggi sia una giornata fresca, non muovono un baffo; che bella vita che fanno i leoni!

Prima di uscire dal Cratere di Ngorongoro vediamo altri 2 leoni, 2 maschi che, tanto per cambiare, dormono beati; in tutto abbiamo visto 25 leoni, senza dubbio questo è il nostro record personale per una giornata di safari!

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Vediamo anche diverse iene, la maggior parte si guarda intorno in cerca di cibo, ne vediamo una che ha catturato un cucciolo di gnu appena nato; la mamma gnu cerca di avvicinarsi in qualche modo per riprendersi il suo cucciolo, ma è troppo tardi, la iena ha già sbranato il suo piccolo.

Uno sciacallo dorato cerca di approfittare della situazione e prova innumerevoli volte a rubare la preda alla iena, che prontamente lo fa scappare; per sfortuna dello sciacallo è da solo, e non in coppia come invece solitamente accade, poiché, se avesse avuto un partner, forse distraendo la iena qualche boccone sarebbero riusciti a rubarlo.

Ad un certo punto, all’improvviso, abbiamo visto della terra volare in aria e, da un buco del terreno, è uscito un facocero, poi un altro e poi un altro ancora e infine sono usciti 4 cuccioli, sono troppo carini; appena usciti dalla tana i cuccioli hanno iniziato a correre tutti insieme nella stessa direzione, poi si sono accorti che stavano correndo dalla parte sbagliata rispetto a dove erano gli adulti e quindi sono tornati indietro velocissimi di corsa, sono troppo buffi!

Abbiamo visto anche molti uccelli, in questo periodo infatti, oltre alle specie residenti, sono presenti anche le specie che migrano qui dall’Europa, dall’Asia e da altre parti dell’Africa; abbiamo visto le pavoncelle fabbro (blacksmith lapwing), le pavoncelle coronate (crowned lapwing), diverse specie di storni (starling), le otarde di Kori (Kori bustard), le otarde ventre nero (black-bellied bustard), le cicogne bianche (white stork), le cicogne di Abdim (Abdim stork), le gru coronate grigie (grey crowned crane), gli aironi testa nera (black headed heron), gli aironi cenerini (grey heron), tantissimi aironi guardiabuoi (cattle egret), i pellicani, gli struzzi, le faraone dall’elmetto (helmeted guineafowl) e tanti altri.

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In alcune pozze d’acqua ci sono gli ippopotami, che restano immersi quasi completamente in acqua per la maggior parte del tempo, poi, ogni tanto, riemergono sbuffando o emettendo versi rumorosissimi; sono buffi e divertenti.

Andiamo a pranzo sulla sponda del lago Magadi, questo specchio d’acqua è permanente; solitamente tutte le auto vengono qui per pranzo poiché è un luogo molto bello sia in stagione secca sia in stagione verde.

Nel lago ci sono gli ippopotami mentre in giro ci sono diversi uccelli come i tessitori (weaver), gli storni (starling) e le poiane (buzzard) che cercano l’occasione giusta per rubare del cibo ai turisti.

Dopo pranzo è ora di andare, dobbiamo andare a Ndutu nel Parco Nazionale di Serengeti; avevamo programmato di partire da Ngorongoro verso le 15,00, ma stanotte è piovuto nella zona di Ndutu e la nostra guida preferisce partire un po’ prima per avere un po’ di margine, visto che alcune strade sono piene di fango.

Stamattina abbiamo fatto un safari meraviglioso e abbiamo visto moltissimi animali, quindi partiamo soddisfatti.

Usciamo percorrendo la vecchia strada, che si arrampica su per la parete della caldera; è molto ripida, ma per fortuna è pavimentata.

Salendo si ha una vista splendida sull’interno del cratere; ogni volta ci lasciamo un pezzo di cuore, ma siamo certi che torneremo presto!

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