Il Parco Nazionale di Makgadikgadi Pans

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Il Parco Nazionale di Makgadikgadi Pans si trova in Botswana e copre una superficie di circa 3.900 kmq; si estende nella parte nord occidentale del Ntwetwe Pan.

Al suo interno racchiude un territorio molto vario: circa il 20% della sua estensione è ricoperta dal pan, in prossimità del quale si trovano una miriade di superfici salate più piccole, vi si trovano anche praterie ondulate, che crescono sulla sabbia del Kalahari e, dalla parte occidentale, si trova il fiume Boteti che ne delinea il confine ad ovest; il confine settentrionale è delineato dalla strada che collega Nata a Maun, che lo separa dal Parco Nazionale di Nxai.

Il fiume Boteti costituisce l’unica fonte di acqua perenne nel parco e, durante la stagione secca, attira una elevata concentrazione di animali, tra cui orici, gnu, zebre, che danno vita alla seconda più grande migrazione, dopo la Grande Migrazione del Serengeti; sono presenti anche i predatori, come leoni, leopardi e iene, che cercano di approfittare della situazione per cacciare; sono molti anche gli uccelli acquatici e i rapaci che possono essere avvistati e, nelle acque del fiume, è possibile vedere coccodrilli del Nilo e ippopotami.

Da quando il fiume Boteti è tornato a scorrere e ad avere una buona portata d’acqua, sulle sue sponde si possono trovare anche bufali e qualche elefante; qui è possibile avvistare anche qualche rinoceronte bianco, ma bisogna essere molto fortunati.

Mentre durante la stagione delle piogge, le praterie rinverdiscono e le superfici salate si allagano; gli erbivori si disperdono sul territorio del Parco Nazionale di Makgadikgadi Pans e alcuni si spingono a nord nel Parco Nazionale di Nxai, finchè, con la fine delle piogge, l’acqua non si prosciuga e sono costretti a fare ritorno sulla sponda orientale del fiume Boteti.

Nel parco vivono anche diversi animali, che si sono adattati a vivere in un luogo semi-arido, come gli orici, le iene brune, gli oritteropi, i suricati, gli springbok, gli otocioni, gli zorilla, gli sciacalli e gli scoiattoli; anche i leoni si sono adattati a questo luogo poco ospitale per loro, alcuni seguono le mandrie nella loro migrazione, altri invece sono più stanziali e, nelle zone più aride, riescono ad estrarre l’acqua di cui necessitano, dalle proprie prede.

Sono presenti anche molte specie di uccelli, non mancano le aquile, gli avvoltoi ed altri rapaci, gli struzzi, i serpentari; a questi si aggiungono gli uccelli migratori, che giungono qui dall’emisfero settentrionale, e gli uccelli acquatici, che si spostano qui durante le piogge.

La vegetazione nel parco è molto varia, si passa dalla foresta fluviale (riverine forest), alle piante acquatiche nel fiume Boteti, alle praterie ondulate, ai cespugli di acacia, alle piante succulente, in grado di crescere su terreni con una elevata percentuale di sale.

Se si amano gli spazi sconfinati e la desolazione del deserto i mesi invernali, da giugno a ottobre, sono il periodo perfetto per visitare il parco, in questa stagione inoltre, gli animali si radunano lungo il corso del fiume Boteti, quindi è possibile ammirarli; durante la stagione è secca è relativamente semplice guidare nel parco.

Se invece si è amanti del birdwatching e si vuole ammirare lo spettacolo delle praterie lussureggianti con molti animali, i mesi estivi, da novembre ad aprile, sono il periodo migliore; questo è anche il periodo delle piogge, che, se da un lato rinverdiscono la vegetazione e allagano le distese salate, dall’altro rendono difficoltoso guidare sulle piste, bisogna essere davvero abili.

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