Riti di iniziazione femminile dei Kabye: le Akpéma

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Terminata la settimana dell’Evala, segue un periodo dedicato alle cerimonie iniziatiche femminili Kabyè chiamate Akpéma.

E’ una serie di cerimonie che rafforzano le ragazze alla resistenza, al coraggio e alla salvaguardia di alcune virtù che gli danno uno status speciale; tra queste virtù, la più importante è la conservazione della verginità fino al matrimonio.

Mentre i ragazzi Kabyè seguono un rito iniziatico che inizia a otto anni per diventare uomini adulti, le ragazze, vengono iniziate in un solo anno.

La loro iniziazione avviene intorno ai 18 anni e la tradizione vuole che le ragazze siano vergini prima dell’inizio, proprio perché questa iniziazione le prepara al matrimonio.

Le giovani iniziande vengono sottoposte alla rasatura del capo e private dei loro indumenti.

La cerimonia inizia con una processione in cui le giovani sfilano nude, indossando solo una collana e una cintura di perle, tenendosi per mano con le compagne; si dirigono verso il bosco sacro dove le cerimonie avranno luogo.

Durante l’iniziazione le ragazze vengono accompagnate e supportate da donne adulte e dai sacerdoti tradizionali.

Giunte al luogo sacro, che per alcune tribù consiste in un bosco sacro, mentre per altre la cima di una montagna, le ragazze dovranno sedersi su una pietra sacra per dimostrare la propria purezza.

Il completamento di questo test è un passo decisivo che, quando viene superato, accresce l’onore della loro famiglia di origine; alla fine di questo processo iniziatico le ragazze Kabyè vengono dichiarata adatta all’età adulta e al matrimonio.

Le ragazze che sanno di non essere vergini non dovrebbero sedersi sulla pietra, se la ragazza non è vergine e si siede su questa pietra, il sangue scaturirà dal suo sesso oppure, come sostengono altre comunità, verrà punta dalle api.

Oggi sedersi su questa pietra non è più un vincolo per il rito di passaggio, solo coloro che sanno di essere vergini insistono per partecipare al rito di sedersi; una ragazza vergine è ancora l’orgoglio della propria famiglia, in caso contrario comporterà vergogna, umiliazione, insulti per la ragazza e per i suoi genitori.

La fine della cerimonia consiste in un’altra sfilata: le ragazze si radunano sotto un albero sacro da dove i preti tradizionali danno inizio della processione.

Lungo il percorso gli iniziati degli anni precedenti e i genitori cantano a lodano le ragazze.

Terminato il rituale le ragazze possono andare al mercato, con indosso solo le mutandine e reggiseno e le collane di perle fino al momento della danza “Tchimou”, che segna la fine della cerimonia di iniziazione.

Il giorno dopo questa iniziazione, la giovane “Akpenou”che è già promessa ad un giovane “evalo”, partecipa alla danza chimou, o tchimou.

E’ una danza di corteggiamento e rappresenta anche la ricchezza del fidanzato.

Il fidanzato, i suoi genitori e i suoi amici offrono impressionanti quantità di “souloum”, nota anche come “choucoutou”, una birra di sorgo, la quantità che viene sprecata serve solo per dimostrare che non ne hanno bisogno.

Questa ostentazione ha lo scopo di rassicurare la giovane sulla fortuna del suo futuro marito e che entra a far parte di una famiglia benestante, dimostra che lei sarà al sicuro dalle necessità quotidiane.

 

 

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