La Riserva di Moremi ospita e protegge una densità e una varietà di animali tale da renderla uno dei luoghi migliori di tutta l’Africa per effettuare i safari.
Inoltre, da quando nei primi anni 2000 sono stati reintrodotti il rinoceronte bianco e il rinoceronte nero, è diventato uno dei luoghi dove è possibile avvistare tutti i Big 5.
Bufali ed elefanti sono presenti in grande numero tutto l’anno e spesso formano grandi branchi in prossimità dell’acqua.
Si stima che nel nord del Botswana siano presenti 130.000 esemplari di elefanti, che corrispondono a circa un quarto della totale popolazione del continente; molti di essi si sono rifugiati qui, scappando dai paesi confinanti dove guerre e bracconaggio li minacciavano.
Questi meravigliosi elefanti compiono una vera propria migrazione durante l’anno, guidata dalla disponibilità di acqua in luoghi differenti in momenti diversi; molti esemplari giungono nella Riserva di Moremi durante la stagione secca, da giugno ad ottobre, provenienti dal Chobe e da Savuti, poiché qui e nel Delta dell’Okavango in generale, possono trovare abbondanza di acqua.
E’ possibile avvistare ovunque nella Riserva di Moremi, diverse specie di erbivori tra cui zebre di Burchell, gnu, impala, kudu, tsessebe, giraffe, antilopi d’acqua (waterbuck), lichi rossi (red lechwe), che molto comuni nelle aree acquitrinose, redunche dei canneti (common reedbuck), raficeri campestri (steenbuck), silvicapre o cefalofi grigi (common duiker); oltre agli immancabili facoceri, babbuini e cercopitechi verdi.
Sono presenti anche gli eland, le antilopi nere (sable) e le antilopi roane (roan), ma sono meno comuni e sono più difficili da avvistare, poiché, quando sentono il rumore dei fuoristrada, tendono a scappare; ci sono maggiori probabilità di avvistare le antilopi nere e le antilopi roane quando scendono a bere al fiume, come ad esempio lungo le sponde del fiume Khwai, nel nord della riserva.
Qui ci sono anche i sitatunga, un’antilope che vive negli acquitrini nelle paludi; ma, nonostante qui siano molto numerosi, in particolare a Chief Island, è molto difficile avvistarle; si hanno maggiori probabilità se le si avvicina a bordo di un mokoro, in questo modo è più difficile che si spaventino e scappino.
Leoni, leopardi, iene maculate e ghepardi sono presenti in grande numero nelle aree asciutte della Riserva di Moremi, che è anche uno dei luoghi dove si trovano diversi branchi di licaoni (African wild dog), presenti in buona parte del Botswana settentrionale.
Nella Moremi Tongue, nella zona di Khwai, è presente un branco di leoni molto numeroso che è diventato famoso perché riesce a cacciare elefanti di medie dimensioni; solitamente i leoni non cercano di cacciare i pachidermi perché spesso è una missione destinata a fallire.
I leopardi si avvistano soprattutto nella foresta di fiume lungo i corsi d’acqua e nella foresta di mopane, in pratica ovunque ci siano alberi sufficientemente alti e con rami robusti, per poter portare in salvo le proprie prede dagli altri predatori.
Su Chief Island le iene sono il predatore più diffuso, ma anche i leoni sono presenti in grande numero.
In passato a Mombo, su Chief Island, vi era un branco di licaoni molto numeroso, ora quel branco, nei decenni a seguire, si è diviso in più gruppi che si sono spostati dall’area originaria ed ora popolano un po’ ovunque la Riserva di Moremi; lungo la sponda del fiume Khwai questi canidi scavano spesso le loro tane per mettere in salvo i loro cuccioli; quindi, nel periodo in cui hanno la prole, si hanno più probabilità di avvistarli in questa zona, nonostante, durante in giorno, si spostino anche di diversi chilometri dalla tana.
Qui è presente sia lo sciacallo dalla gualdrappa (black-backed jackal) sia lo sciacallo striato (side-striped jackal), ma il primo è più semplice da avvistare in quanto sono presenti più esemplari.
E’ possibile avvistare la iena bruna (brown hyena), presente solo nelle aree più asciutte della riserva, questa specie di iena predilige infatti gli ambienti più aridi; inoltre si concentra nelle zone dove vi è una minore concentrazione di altri predatori, in quanto, in uno scontro diretto per una preda, avrebbe sempre la peggio e potrebbe anche essere predata.
Nella Riserva di Moremi, un po’ ovunque, sono presenti anche proteli (aardwolf), oritteropi (aardvark), gattopardi (serval) e caracal; difficilmente si avvistano durante un safari diurno poiché sono animali crepuscolari e notturni, ma è possibile che si aggirino per il campo tendato durante la notte.
Anche gli otocioni (bat-eared fox) sono presenti, ma prediligono i terreni più asciutti, quindi sono presenti solo in alcune zone.
Si trovano molte specie di manguste tra cui le manguste di Selous (Selous mangoose), le manguste rossastre (slender mangoose), le manguste nane comuni (dwarf mangoose), le manguste egiziane (large grey mangoose), le manguste di palude o acquatiche (water (marsh) mangoose) e le manguste striate (banded mangoose).
In acqua vivono alcune specie di lontre, tra cui la lontra senza unghia africana (cape clawless otter) e la lontra dalla gola macchiata o lontra collo maculato (spotted-necked otter); solitamente sono molto difficili da avvistare da vicino.
Nella Riserva di Moremi sono presenti anche i pangolini, ma essendo animali notturni, sono difficili da avvistare; inoltre qui vi è una densità minore rispetto ad altre zone del Botswana.
All’interno della riserva non sono ammessi i safari notturni, quindi l’unica opportunità per avvistare qualche animale attivo in queste ore è che costui si rechi presso il campo tendato; non è raro avvistare tassi del miele (honey badger), porcospini (porcupine), gatti selvatici africani (African wild cat), zibetti (civet), genette comuni (small-spotted genet), genette del capo (large-spotted genet), lepri (hare), lepri saltatrici del capo (springhare), galagoni (bush baby) e le puzzole africane o zorilla (black-and-white striped polecat), anche se quest’ultime sono davvero difficili da avvistare anche di notte.
Dal 2001, dopo che il bracconaggio li decimò negli anni ’90, nella Riserva di Moremi hanno fatto ritorno i rinoceronti, prima è stata la volta del rinoceronte bianco e, due anni dopo, del rinoceronte nero.
Adesso la popolazione di questi animali è abbastanza numerosa, ma comunque gli avvistamenti non sono comuni.