Oggi siamo partiti dal nostro campsite vicino alla Riserva di Mahango (Mahango Game Reserve), al confine con il Botswana, e, dopo aver superato Rundu, siamo arrivati al Roy’s Rest Camp, in prossimità della cittadina di Grootfontein in Namibia, per l’ora di pranzo.
In questa zona ci sono diversi villaggi tradizionali San, i San, o Boscimani, sono il popolo originario di questa terra desertica, che è il bacino del Kalahari, e, molti di loro, continuano a vivere qui seguendo le loro tradizioni ancestrali.
A circa 90 km dal Roy’s Rest Camp c’è un villaggio San e quindi decidiamo di andare a visitarlo; i San definiscono questo villaggio “museo vivente” quindi abbiamo aspettative piuttosto basse, poiché siamo quasi sicuri di incorrere in una trappola per turisti
Il villaggio si trova a circa 85 km dalla strada principale, la B8, che congiunge Rundu a Grootfontein, per i primi 80 km la strada è in buone condizioni, mentre per gli ultimi 5 km il fondo è sabbioso e bisogna procedere lentamente.
Quando arriviamo ci rendiamo conto che, fortunatamente, il villaggio non era poi così turistico, anche se ovviamente aveva una zona dove poter acquistare gli oggetti realizzati da loro.
Il villaggio si compone di poche capanne ricoperte di erba che viene fatta essiccare sotto al forte sole namibiano; notiamo un uomo anziano che stava cercando di accendere il fuoco utilizzando due bastoncini un po’ di sabbia, utilizzata per aumentare l’attrito, e della paglia secca.
Costui era il capo villaggio e, appena riesce ad accendere il fuoco, ci da il benvenuto con un saluto nella loro lingua tradizionale che è caratterizzata da una serie di consonanti “a click”, che vengono pronunciate emettendo una serie di “schiocchi” prodotti con la lingua sul palato o sui denti; è una lingua estremamente simpatica ed affascinante, ma soprattutto molto difficile da pronunciare.
Le donne e gli uomini San presenti nel villaggio sono soliti indossare abiti fedeli alla tradizione, questi abiti consistono in piccolo perizoma per gli uomini e in una corta gonna per le donne, mentre i bambini girano per il villaggio completamente nudi.
Dopo averci illustrato come viene costruito il villaggio e come vivono la loro quotidianità, un cacciatore San ci accompagna nella savana dove ci mostra quali piante utilizzano per la medicina tradizionale e per ottenere il veleno che solitamente utilizzano per avvelenare le frecce durante la caccia.
E’ stata un’esperienza interessante, che permette di avvicinarsi a questo popolo così antico e dalle tradizioni millenarie, che vive ancora secondo le usanze simili a quelle dei nostri antenati.
