L’antico regno di Dahomey, che aveva la sua capitale ad Abomey, stabilì il suo potere, e a sua espansione, su uno stato permanente di guerra, che gli permise di catturare prigionieri, appartenenti ad altre etnie, da rivendere come schiavi, in cambio di armi e merci; questa attività li portò a fornire il 20% degli schiavi che furono venduti nelle Americhe.
Nel 1708 iniziò una significativa espansione del regno grazie al re Agaja, espansione resa possibile dalla superiorità del suo esercito, rispetto ai regni confinanti; Dahomey poteva contare su un esercito stabile di professionisti e molto numeroso, si pensa che arrivò a contare 10.000 soldati.
Nel 1727 le truppe di Dahomey conquistarono la città costiera di Ouidah, espandendo i confini del regno e , soprattutto, la sua influenza nella regione, diventando il punto di riferimento per i mercanti di schiavi europei.
L’espansione del regno continuò quando l’esercito di Dahomey sconfisse l’impero di Oyo, il successo fu ottenuto grazie ad un esercito molto ben addestrato ma soprattutto grazie alle armi comprate dagli europei; i Fon utilizzavano infatti i moschetti e le spade in acciaio oltre a poter contare su venticinque cannoni.
La crescita del regno vide fiorire anche la sua capitale Abomey, i ricchi palazzi reali ospitavano cerimonie e rituali incentrati sul culto degli antenati reali, questo perché era credenza che gli spiriti dei re avevano una posizione elevata nella terra dei morti ed era necessario ottenere il loro permesso per intraprendere molte attività sulla terra.
Il culto degli antenati esisteva anche prima della fondazione del regno del Dahomey; ma fu re Agaja, che istituì una serie di cerimonie, atte celebrare per primi gli antenati del re e poi festeggiare una discendenza familiare.
Una delle prime cerimonie che vennero istituite fu l’offerta di sacrifici effettuati per ottenere l’approvazione degli antenati della stirpe reale; le cerimonie comprendevano anche parate militari, discussioni pubbliche, distribuzione di cibo e denaro, il sacrificio umano e lo spargimento di sangue.
Sotto il regno di re Ghézo, Dahomey raggiunse la sua massima espansione e potere, grazie all’aiuto ricevuto da Francisco de Sousa, il mercante di schiavi brasiliano che appoggiò il regno per incrementare il giro di affari della tratta degli schiavi; l’esercito reale di Ghézo era formato anche da truppe femminili che erano famose per la loro audacia e la loro bellicosità.
L’arrivo dei francesi sulle coste del Benin segnò la fine del regno di Dahomey, le guerre franco-dahomeane videro i francesi vincere e conquistare il regno nel 1894; l’ultimo re Behanzin abbandonò la capitale Abomey nel 1892 e, fuggendo, diede fuoco ai palazzi reali.
Il territorio del Regno di Dahomey finì sotto il controllo dei francesi e la colonia prese il nome di Dahomey Francese fino al 1960 quando ottenne l’indipendenza dalla Francia e venne fondata la Repubblica di Dahomey, quest’ultima nel 1975 cambiò nome in Benin, il nome attuale del paese.