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I Fon, chiamati anche Fon nu e Agadja, rappresentano il maggior gruppo etnico del Benin; vivono soprattutto nel sud del paese, ma abitano anche alcune regioni degli stati confinanti come la Nigeria e il Togo.

Il popolo Fon parla la lingua omonima Fon, che fa parte del gruppo linguistico Niger-Congo.

I Fon sono famosi soprattutto per la loro storia, in passato infatti fondarono il Regno di Dahomey, che divenne una grande potenza nella zona ed ebbe un ruolo attivo nella tratta atlantica degli schiavi; sotto la guida dei re Dahomey l’esercito compiva delle incursioni presso le popolazioni confinanti, rapiva uomini e donne per poi scambiarli con gli europei in ambio di armi e merci.

Il Dahomey era anche famoso per le sue amazzoni; il regno aveva infatti un reggimento militare tutto al femminile, famoso per la sua ferocia e tenacia.

Vennero chiamate “amazzoni” dagli osservatori e storici occidentali a causa della loro somiglianza con le amazzoni leggendarie descritte dagli antichi greci.

La maggior parte del popolo Fon oggi vive in villaggi e piccole città, in case di fango con tetti di ferro ondulato; le città principali abitate dai Fon sono Abomey, la capitale storica del regno di Dahomey, e Ouidah sulla Costa degli Schiavi.

I villaggi fon, nelle aree agricole all’interno del paese, sono composti da capanne o case costruite con mattoni di fango, raggruppati in un unico compound con una corte aperta, il tutto circondato da un muro di fango

Sulla costa i villaggi dei pescatori che si trovano di fronte all’oceano sono perlopiù rifugi costruiti utilizzando fronde di palma.

I Fon praticano la poliginia, se un uomo ha le possibilità economiche sufficienti, può sposare più di una moglie; a volte succede che alcuni uomini esagerino e sposino troppe mogli, in questo caso, definito come “abuso di poligamia” rende possibile per le mogli lasciare il marito e sposare un altro uomo.

La religione del Fon è il vudu e la vita quotidiana è influenzata dai rituali e dalle cerimonie; ad esempio un conflitto tra alcune persone in un villaggio viene solitamente giudicato dai sacerdoti vudù inoltre non è inusuale assistere a casi di aggressione e di lesioni perpetrate attraverso la stregoneria.

Anche la medicina è influenzata dalle pratiche vudù, i guaritori locali e i sacerdoti vudù utilizzano solitamente piante, parti di animali essiccate per celebrare i rituali ed affrontare la malattia.

Le cerimonie vudù sono rituali interessanti a cui assistere, i capi feticheur, sempre vestiti di bianco, compiono sacrifici e presentano offerte agli spiriti, mentre gli adepti iniziano a ballare al ritmo incessante e incalzante dei tamburi; alcuni cadono in trance, posseduti dagli spiriti che, in questo modo si mettono in contatto con i seguaci e danno loro dei messaggi, giudicano casi di conflitto o guariscono i malati.

Il 10 gennaio di ogni anno sulla spiaggia di Ouidah si tiene il Festival del Vudù, in quella occasione migliaia di persone si ritrovano per festeggiare insieme e pregare per una vita migliore; numerose maschere tradizionali sfilano sia in spiaggia sia in giro per la città e numerosi riti benevoli vengono compiuti dai sacerdoti delle diverse “chiese” vudù che si recano al festival.

Tra le cerimonie dei Fon, la morte sono l’evento più importante nella storia di una persona e il rituale del il funerale è più ricco e costoso rispetto a qualsiasi altra celebrazione o una festa; vengono ingaggiati gruppi di batteristi e i familiari e gli amici addolorati per la perdita possono ballare per tutta la notte per diversi giorni.

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