Il Parco Nazionale dell’Amboseli copre una superficie di 392 kmq e, nonostante non sia molto esteso, racchiude al suo interno 5 differenti habitat: i boschi di acacia, la savana aperta, la zona rocciosa ricoperta di cespugli spinosi, le palme e le paludi e i laghi.
Il parco copre in parte il bacino prosciugato di un lago del Pleistocene; durante la stagione delle piogge questo antico lago si riempie nuovamente formando il Lago Amboseli, lago stagionale la cui estensione varia in base all’intensità delle precipitazioni stagionali, ma non è mai profondo più di 50 cm.
Il Parco Nazionale dell’Amboseli è molto polveroso poiché il suo terreno è costituito da cenere lavica e, soprattutto durante la stagione secca, al passare dei fuoristrada si alzano nuvole di polvere; inoltre non è raro avvistare mulinelli di terra innalzarsi dal suolo a causa dei venti.
Il Monte Kilimanjaro, oltre ad essere uno sfondo scenografico, è anche vitale per il Parco poiché le sue nevi, quando si sciolgono, penetrano nel sottosuolo, discendono a valle e riaffiorano proprio all’interno del parco creando le paludi e le marcite che sono una preziosa fonte di acqua per i mammiferi e gli uccelli, soprattutto durante la stagione secca.
Questo fragile ecosistema, dichiarato Riserva della Biosfera dall’UNESCO nel 1991, ospita al suo interno più di 50 specie di mammiferi, inclusa una delle più elevate concentrazioni di elefanti d’Africa e oltre 400 specie di uccelli tra residenti e migratori.
L’unico punto di osservazione elevato del parco è costituito dall’Observation Hill, una collina di origine vulcanica la cui sommità è facilmente raggiungibile a piedi attraverso una scala di rocce laviche.
Dall’alto la vista spazia a 360 gradi sul parco, il panorama è spettacolare: sullo sfondo in direzione sud est si erge il Monte Kilimanjaro, nella stessa direzione ma proprio sotto alla collina si distende la palude di Enkongo Narok.
Questo è uno dei posti migliori dove osservare l’alba o il tramonto, che sono anche i momenti migliori per vedere il Monte Kilimanjaro libero dalle nubi nella sua maestosità.
I rari boschi di acacia si trovano nella parte sud del parco, in corrispondenza dei fiumi sotterranei che scendono dal Kilimanjaro e che alimentano le paludi; questi boschi sono il territorio preferito dalle giraffe, dagli orici dalle orecchie frangiate e dalle gazzelle giraffa ma anche dagli elefanti che, a causa del loro elevato numero, stanno mettendo a rischio la sopravvivenza di queste aree boscose; a tal proposito l’amministrazione del parco periodicamente chiude l’accesso ad alcune di queste zone ai pachidermi per consentire alla vegetazione di rigenerarsi.
Qui trovano riparo dal sole delle ore centrali della giornata anche i felini come i ghepardi e i leoni.
La savana aperta invece, che ricopre la maggior parte del parco, è il luogo prediletto dalle zebre, dagli gnu, dalle gazzelle di Thomson e dalle gazzelle di Grant poiché qui trovano l’erba di cui si cibano; non mancano i predatori come i ghepardi che solitamente cacciano nelle zone aperte, le iene e i leoni, quest’ultimi presenti con una concentrazione minore rispetto ad altri parchi.
Immediatamente dopo la stagione delle piogge le praterie dell’Amboseli sono di un verde brillante ma, con l’avanzare della stagione secca, le erbe basse ingialliscono rapidamente e il paesaggio diventa desertico e, in apparenza, inospitale.
Verso sud si trova una zona costituita da rocce laviche e cespugli spinosi, questo paesaggio dall’aspetto lunare è il preferito dalle antilopi e dagli impala e anche da qualche felino in cerca di ombra e di refrigerio nelle ore centrali della giornata.
Il Parco Nazionale dell’Amboseli ha cinque ingressi: Lelunyiet, Iremito, Ilmeshanan, Kitirua e Airstrip.
Le zone del Parco Nazionale di Amboseli
- La Collina di Observation
- Le Paludi
- I Laghi