Il Fish River Canyon Hiking Trail è uno dei più famosi percorsi escursionistici dell’Africa del sud, copre una distanza di 86 km sul fondo del Fish River Canyon; partecipare a questo trekking significa partire alla scoperta della straordinaria bellezza di questa gola e delle sue numerose specie di flora e fauna.
Il punto di partenza si trova a Hobas, mentre in percorso termina a Ai-Ais e solitamente il trail dura 5 giorni; il percorso è praticabile solo nell’inverno australe, ossia nei mesi da maggio ad agosto ed è previsto un limite di 40 persone al giorno per ridurre al minimo l’impatto ambientale.
Questa area è tutelata infatti fin dal 1962, quando il canyon è stato riconosciuto e protetto come monumento nazionale e, nel 1969, l’intera area è diventata un magnifico Parco Nazionale.
Percorrendo il sentiero si ha l’occasione di ammirare le forme bizzarre delle rocce levigate dall’acqua, di rimanere sbigottiti dalla straordinaria imponenza delle pareti del canyon e di avvistare la ricchissima la fauna della zona: le zebre di montagna Hartmann, le antilopi saltarupe o Klipspringer, gli iraci del capo, i raficeri campestri, gli orici e le antilopi saltanti, gli sciacalli, le iene brune, gli otocioni e, se particolarmente fortunati, i leopardi.
Questo trekking è anche uno dei più frequentati dagli amanti del birdwatching, lungo il cammino si possono avvistare molte specie di uccelli come avvoltoi, aquile pescatrici, diverse specie di martin pescatore, pellicani e aironi e altri uccelli acquatici, soprattutto nei mesi meno secchi quando le acque del fiume sono abbondanti.
Il trekking parte dal belvedere più settentrionale del Fish River Canyon, a Hobas, da qui inizia la discesa all’interno della gola, questa è la parte del percorso più difficile da affrontare e bisogna prestare molta attenzione; una volta giunti sul fondo il tracciato prosegue senza mai allontanarsi dal fiume ed attraversa zone selvagge ricche di vegetazione caratterizzate da stretti passaggi con massi e un fondo di sabbia soffice o ghiaia.
Il percorso termina alle sorgenti termali di Ai-Ais, che significa letteralmente ‘bruciare acqua’ nella lingua Nama e si riferisce alle sorgenti calde naturali che sgorgano proprio in questo luogo.
Lungo tutto il tracciato sono presenti diversi punti che possono essere scelti per accamparsi o dove fare anche solo una sosta in un luogo scenografico e incontaminato, come ad esempio presso le piscine di zolfo Palm Springs, alle mini ‘Table Mountain’ o alle torri di roccia Three Sisters.
E’ necessario prestare molta attenzione ai numerosi rettili che si possono incontrare; in questa zona infatti vivono il cobra del Capo e il cobra nero sputatore, entrambe le specie sono molto velenose
Il clima semidesertico della zona determina una scarsa vegetazione, le piante presenti si sono adattate a sopravvivere a periodi di siccità anche prolungati; qui si trovano numerose piante succulente tra cui l’Aloe Dichotoma o quiver tree o albero faretra che fiorisce tra maggio e luglio; questa è una specie di aloe diffusa in Sudafrica e Namibia e il nome di albero faretra si riferisce al fatto che i suoi rami e le sue foglie vengono usate dai boscimani per costruire le faretre per le loro frecce.
Nella zona del canyon si possono osservare alcuni esemplari di cavalli selvatici della Namibia, sono i discendenti delle mandrie che coloni tedeschi hanno abbandonato nel deserto dopo la prima guerra mondiale, tra i coloni ricordiamo il sottotenente Thilo von Trotha, che è stato ucciso nel 1905 durante uno scontro tra i soldati tedeschi e la popolazione Nama ed è sepolto lungo il percorso di trekking.