I riti della nascita e della morte degli Himba

Per gli Himba l’età di un individuo non viene conteggiata da quando il bambino nasce o da quando viene concepito ma bensì da quando inizia a manifestarsi l’idea ed il desiderio di maternità nella mente della madre.

Secondo una tradizione una donna che desidera un bimbo si deve allontanare dal villaggio, deve sedersi sotto un albero e rimanere in silenzio fino a quando non udirà la “canzone” o il canto del futuro bambino.

Dopo aver sentito la melodia torna al villaggio per concepire il figlio fisicamente, anche se mentalmente è già nato.

Quando una donna è prossima al parto viene accompagnata fuori del villaggio da un gruppo di donne più anziane che l’assistono durante il parto.

Dopo il parto la neo mamma ed il bambino trascorrono una settimana in una capanna speciale, che viene utilizzata esclusivamente per questa occasione; è collocata vicino a quella del capo villaggio e nei pressi del fuoco sacro, in questo modo sia la madre sia il bambino ricevono la protezione speciale degli spiriti ancestrali.

Terminata la settimana il bambino riceve una sorta di battesimo, il capo infatti lo porta dinanzi al fuoco sacro per presentarlo agli spiriti degli antenati, questo evento rappresenta l’entrata in società.

Quando un individuo della tribù muore, il rito funebre è piuttosto semplice, il corpo viene interrato in una semplice buca nel terreno, gli Himba non usano pietre tombali bensì una “scultura” di corna di bovini impilate e legate a dei legni.

Questa modalità conferma ancora una volta l’importanza dell’allevamento nella cultura Himba, la ricchezza non si manifesta nella qualità di una pietra tombale ma in quanto bestiame si possedeva in vita.

Il funerale vero e proprio solitamente viene seguito dalla macellazione di diversi capi di bestiame e da tre giorni di festa per commemorare il membro della società che li ha lasciati.