I geologi ritengono che il pan, presente all’interno del Parco Nazionale di Etosha e che tanto lo caratterizza, 10 o 12 milioni di anni fa fosse un lago poco profondo alimentato dal fiume Kunene che, successivamente, in seguito a movimenti, e successivo innalzamento della placca tettonica, deviò il suo percorso, dirigendosi verso l’Oceano Atlantico non alimentando più questa zona.
Con lo scioglimento dei ghiacci nell’emisfero nord, circa 16.000 anni fa, in Africa Meridionale si verificò un clima umido che causò il riempimento del lago Etosha in seguito alle copiose precipitazioni; quando le condizioni climatiche mutarono, il lago si prosciugò ed assunse l’aspetto odierno.
I primi europei che giunsero in queste terre furono Sir Francis Galton e Charles Andersson; il 29 maggio 1851, con l’aiuto di alcuni commercianti di rame grezzo Ovambo, giunsero fino a un rifugio per il bestiame chiamato Omutjiamatunda, oggi conosciuto con il nome di Namutoni.
Quando i due esploratori europei lasciarono Namutoni, per proseguire il loro percorso, scoprirono il lago salato prosciugato, o pan, ed appresero anche Etosha era il nome di questo luogo che, nella lingua locale degli Ovambo, significa “grande vuoto” o “grande posto bianco”.
Quest’area era abitata in origine dal popolo Hai||om, cacciatori raccoglitori che appartengono al popolo San, costoro vivevano in armonia con la grande quantità di fauna che abitava queste terre; gli Hai||om riconoscevano la sovranità del capo Ovambo del regno di Ondonga, mentre gli Herero, che abitavano le terre in prossimità di Etosha, non lo hanno mai riconosciuto.
Nel 1885 l’imprenditore William Worthington Jordan comprò dalla popolazione locale una grande porzione di terreno tra Okaukuejo e il pan di Fischer per un valore di 300£, cifra corrisposta in merci e per la precisione con 25 armi da fuoco, della carne salata e una cassa di brandy.
Negli anni seguenti vennero tracciati dei percorsi commerciali nella zona di Etosha, in particolare uno a ovest e uno a est del pan; nel 1876 la rotta orientale di Andersson venne unificata a quella dell’americano Gerald McKiernan a occidente e questo aprì un percorso più agevole anche per i cacciatori europei interessati, purtroppo, alla grande abbondanza di fauna selvatica.
Nello stesso periodo i cacciatori europei fecero battute di caccia senza sosta e molte specie animali giunsero alla soglia dell’estinzione nella regione, tra questi in particolare gli elefanti, i leoni, i rinoceronti i bufali e i licaoni.
William Worthington Jordan diede parte delle sue terre, circa 25 kmq, agli esploratori boeri Dorstland che viaggiarono attraverso queste terre, dall’odierno Sudafrica fino all’Angola, tra il 1876 e il 1879, e giunsero in queste terre nel 1885; costoro rinominarono quest’area Upingtonia dal nome del primo ministro della Colonia del Capo.
Questo insediamento venne abbandonato nel 1886 in seguito a diversi scontri con gli Hai||om, guidati dal loro capo: Nehale Mpingana.
Nel 1896 il Governo Tedesco ordinò alle sue truppe di occupare le aree di Okaukuejo, Namutoni e Sesfontein con l’obiettivo di uccidere tutti gli animali selvatici per cercare di fermare la diffusione dell’afta epizootica e il contagio al bestiame dei coloni.
La cavalleria tedesca costruì un forte vicino alle sorgenti di Namutoni nel 1899, ma il 28 gennaio 1904 500 uomini, guidati da Nehale Mpingana, attaccarono le truppe dell’Esercito Coloniale della Germania Imperiale, Schutztruppe, di istanza al forte; il forte venne completamente distrutto dagli Hai||om che ebbero la meglio e riuscirono ad impossessarsi dei cavalli e del bestiame dell’esercito tedesco.
Il forte tedesco venne successivamente ricostruito e le truppe vi fecero ritorno; lo stesso forte esiste ancora oggi ed è stato riconosciuto come monumento nazionale ed ospita al suo interno il Namutoni Camp.
Il 22 marzo 1907 il Parco Nazionale di Etosha venne dichiarato, dal governatore dell’Africa Tedesca del Sud Est, Friedrich von Lindequist, zona faunistica protetta e venne denominata Game Reserve 2; i tedeschi assegnarono un ordine numerico alle riserve, la numero 1 fu la Riserva del Caprivi Occidentale mentre la numero 3 fu la Riserva del Namib.
Con una superficie di circa 100.000 kmq l’Etosha era la riserva faunistica più grande del mondo e Lieutenant Adolf Fischer del Forte Namutoni divenne il primo ranger della neonata area protetta, la cui dimensione venne ridimensionata progressivamente nei decenni a seguire.
Nel 1946, nel weekend di Pasqua, si tenne il primo safari naturalistico nell’Etosha, vi parteciparono 137 persone a bordo di 10 camion.
Nel 1954 gli Hai||om furono obbligati dai colonizzatori ad abbandonare queste terre, in questo modo dovettero cambiare il loro stile di vita, da cacciatori raccoglitori a contadini nelle fattorie dei coloni; solo nel 2004 il governo namibiano riconobbe che le terre del Parco Nazionale di Etosha appartenevano agli Hai||om e studiò un piano per il loro reinserimento.
Nel 1955 venne iniziata la costruzione della recinzione che verrà completata solo nel 1973 e, sempre nello stesso anno, iniziò l’afflusso turistico; nel primo anno 6.210 persone si recarono nell’Etosha per un safari; negli anni seguenti vennero costruite le prime sistemazioni all’interno del perimetro del parco per accogliere i visitatori.
Nel 1958 la Game Reserve 2 divenne la Riserva di Etosha e la sua superficie venne ridotta a 55.000 kmq; nel 1967 divenne Parco Nazionale con un atto del parlamento della Repubblica di Sudafrica, che amministrava queste terre dal Secondo Dopoguerra, mentre nel 1970 la sua superficie venne ridotta nuovamente e raggiunse la dimensione attuale di 22.000 kmq.
Alla fine degli anni ’70 e all’inizio degli anni ’80 questa zona venne inevitabilmente coinvolta nella Guerra di Confine, o Border War, tra Angola, Namibia e Sudafrica e purtroppo vi furono gravi conseguenze per gli animali selvatici che si ritrovarono nel bel mezzo dello scontro a fuoco; come se non bastasse una prolungata siccità mise a dura prova le loro probabilità di sopravvivenza.
Fortunatamente oggi il Parco Nazionale di Etosha ha dimenticato il suo passato spesso turbolento ed è un luogo tranquillo, gli animali sono presenti in grande numero ed è uno dei luoghi più affascinanti dove recarsi per ammirare la sua natura spettacolare.