La storia della Riserva Nazionale di Samburu

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Il Conte Telekis Companion Von Holnel visitò quest’area negli anni ’60 del XIX secolo e la descrisse come una zona pullulante di fauna selvatica, soprattutto di bufali e rinoceronti.
 
Nei decenni successivi questa divenne una zona di caccia preferita da molti cacciatori europei.
 
Nel 1948 l’odierno territorio della Riserva Nazionale di Samburu divenne una zona protetta all’interno della più ampia Riserva Nazionale di Marsabit.
 
Rodney Elliott, ranger senior della Riserva Nazionale, suggerì al Distretto di Samburu che, a suo giudizio, l’area a nord del fiume Ewaso Ngiro avrebbe dovuto diventare una riserva a sé stante.
 
Grazie alla lungimiranza del Consiglio della Contea, al contributo, anche economico, di alcuni privati e al finanziamento ricevuto da parte della Elsa Trust la Riserva Nazionale di Samburu venne istituita nel 1962.
 
Nel 1963 l’allora Ministro dei Governi Locali decise che la Riserva Nazionale dovesse essere amministrata dal Consiglio Distrettuale Africano di Samburu.
 
La Riserva Nazionale di Samburu è una delle due zone, insieme al Parco Nazionale di Meru, dove i conservazionisti George Adamson e Joy Adamson crebbero la celebre leonessa Elsa per poi rilasciarla in natura.
 
In questa riserva nel gennaio 2002 venne osservato un evento che aveva dell’incredibile: una leonessa solitaria, a cui fu dato il nome di Kamunyak, venne avvistata in compagnia di un cucciolo di orice dalle orecchie frangiate, o orice dell’Africa Orientale; si comprese successivamente che la leonessa ebbe adottato il cucciolo e se ne prese cura come se fosse il suo cucciolo.
 
Nei due anni seguenti la leonessa adottò altri cuccioli di orice ma non venne mai compreso il motivo di questo suo comportamento.
 
Questa riserva, caratterizzata da un clima arido e semiarido, è famosa per la grande varietà di animali che si possono avvistare e soprattutto per il fatto che alcune specie possono essere osservate solo qui, come la giraffa reticolata e la zebra di Grevy.

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