La Zona Nord dell’ecosistema del Grande Masai Mara

Questa zona, una delle zone più selvagge del continente africano, è costituita da 6 Conservancy o riserve private: Mara North Conservancy, Olare Motorogi Conservancy, Mara, Naboisho Conservancy, Ol Choro Oiroua Conservancy, Ol Kinyei Conservancy e Lemek Conservancy.

Queste riserve si trovano a nord della Riserva Nazionale del Masai Mara e fanno parte delle Aree di Conservazione che sono state costituite per creare una zona cuscinetto per proteggere la natura e gli animali che, uscendo dai confini del Masai Mara, si trovano in queste terre.

Ogni riserva si fonda sulla collaborazione dei proprietari delle terre, delle organizzazioni che si occupano di conservazione e dei campi tendati e dei lodge presenti sul territorio e sui reciproci benefici che ne derivano.

I Masai proprietari delle terre hanno concentrato i pascoli, i villaggi e l’agricoltura di sussistenza in un’area specifica delle loro proprietà, in questo modo hanno lasciato libera una porzione di terra per consentire agli animali selvatici di muoversi liberamente senza ostacoli e per permettere alla vegetazione di crescere senza subire lo sfruttamento da parte del bestiame e dei campi coltivati; in cambio di questo impegno ricevono un profitto proveniente dall’affitto della terra ai lodge e ai campi tendati e dalle tariffe di ingresso nella conservancy.

Ogni riserva privata ha stabilito un numero massimo di turisti che possono alloggiarvi per limitare le presenze e disturbare il meno possibile gli animali selvatici.

Le attività a disposizione dei visitatori all’interno delle conservancy sono molteplici, oltre al game drive, è possibile effettuare i safari a piedi e i safari notturni; inoltre si possono visitare i villaggi Masai e scoprire molto di più sulla loro cultura e stile di vita.

I benefici per le comunità locali sono molteplici: parte dei ricavi delle riserve private, oltre a finanziare progetti di conservazione, promuovono progetti di educazione, salute e micro-business; inoltre molti Masai trovano lavoro all’interno delle strutture ricettive come guardiani, camerieri, guide e questo contribuisce al miglioramento delle loro condizioni di vita.

Prima della creazione di queste Conservancy queste aree erano suddivise in piccole zone e i terreni venivano utilizzati per far pascolare il bestiame da parte dei Masai o per un’agricoltura di sussistenza o vi erano stati costruiti i villaggi; tutto questo costituiva una barriera allo spostamento degli animali selvatici che si spingono in queste terre, in particolare alle mandrie di gnu e zebre che, una volta attraversato il fiume Mara, si spostano continuamente alla ricerca di pascoli nuovi per sfamare quasi 2 milioni di erbivori.

Le riserve private, da quando sono state istituite, contribuiscono di fatto alla conservazione della flora e della fauna; in Kenya solo il 10% del territorio è Parco Nazionale, ma se a questo vengono sommate le aree delle Conservancy, l’area del territorio protetto e preservato più che raddoppia.

Inoltre le riserve private non dipendono dall’amministrazione pubblica, ma si gestiscono in autonomia anche per quanto riguarda la sicurezza e questo è un aspetto positivo poiché sono sicuramente motivate a preservare e a proteggere gli animali che transitano o risiedono nelle loro terre in quanto costituiscono, anche se indirettamente, una fonte importante di reddito.

Le Conservancy del Masai Mara sono il risultato di un brillante approccio alla gestione della conservazione dell’ambiente e la chiave vincente è lavorare insieme ai proprietari Masai delle terre e aiutare le loro comunità a guadagnare con la conservazione.

I Masai si sono impegnati a lasciare grandi porzioni di terre libere dal bestiame e dai loro insediamenti, così che gli animali selvatici possano muoversi liberi in queste aree; inoltre, in questo modo, la vegetazione può tornare al suo stato originale.