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Il Kenya è uno stato dell’Africa orientale, attraversato dall’equatore, famoso per la sua elevata presenza e concentrazione di animali e per le sue spiagge bianche sull’Oceano Indiano.
 
La Repubblica del Kenya deve il suo nome all’omonimo Monte Kenya, o meglio a una sorta di “compromesso” scelto dagli inglesi, deducendolo dai nomi attribuiti al monte nelle tre lingue locali ossia Kirinyaga per i Kikuyu, Kirenyaa per gli Embu e Kiinyaa per i Kamba; tutti e tre significano “il luogo dove Dio riposa”.
 
Il Kenya confina a est con l’Oceano Indiano, dove si trovano splendide spiagge di sabbia bianca e con la Somalia, con l’Etiopia ed il Sudan del Sud a nord, con la Tanzania a sud e con l’Uganda a ovest; con queste ultime due nazioni il Kenya ha costituito nel marzo 1996 la East African Community, una comunità economica per favorire lo sviluppo dei paesi sottoscrittori.
 
La popolazione del Kenya, in forte crescita demografica, è suddivisa in diversi gruppi etnici di origine nilotica e bantu, i più famosi e leggendari sono il popolo Masai che però rappresenta solo l’1% della popolazione.
 
La maggior parte della popolazione vive nelle città principali: Nairobi, capitale della repubblica ubicata sugli altipiani, Mombasa, la principale città della costa e Kisumu sul Lago Vittoria.
 
Il gruppo etnico più numeroso è rappresentato dai Kikuyu, popolo di grandi coltivatori, seguito dai Luhya, dai Luo e dai Kalenjin; questi ultimi sono famosi nel mondo grazie alle innumerevoli vittorie nell’atletica leggera e nelle maratone.
 
A seguito dell’influenza europea, subita durante il periodo delle colonie, la maggior parte della popolazione è di fede cristiana, circa il 83%; sulla costa invece, a seguito alla dominazione araba, molti kenyani sono mussulmani, circa l’11% del totale; mentre alcuni gruppi etnici hanno mantenuto vivi i culti tradizionali tribali come ad esempio i Masai.
 
Il Kenya è “tagliato” da nord a sud dalla Grande Rift Valley che rappresenta l’elemento morfologico più caratteristico, in generale la geografia del Kenya presenta molti elementi interessanti, si passa infatti dalle spiagge sull’oceano, agli altopiani centrali ricoperti di savane e boschi, alle catene montuose che comprendono il secondo monte più alto d’Africa, il monte Kenya, infine a nord una pianura desertica che continua sul territorio somalo.
 
Il clima risente di queste differenze morfologiche e semplificando si può dire che la zona costiera è calda e umida mentre il centro è caratterizzato da un clima mite e asciutto; per quanto riguarda le precipitazioni il clima tropicale kenyano è soggetto a due stagioni una secca da giugno a ottobre e una umida o verde da novembre a maggio; all’interno di quest’ultima si manifestano due periodi delle piogge: le piccole piogge da novembre a dicembre e le grandi piogge da marzo a maggio.
 
Il clima mite dell’interno permette la coltivazione di prodotti economicamente importanti perché esportati all’estero come il caffè, il tè, i fagioli e le rose di cui il Kenya è il primo produttore al mondo.
 
Ovviamente il paese è un’icona dei viaggi naturalistici, la voce turismo nel bilancio è sempre più importante, grandi aree del paese sono state protette con l’istituzione di parchi nazionali e di riserve.
 
Il Kenya è la “casa” della grande migrazione di gnu e zebre che qui arriva nei mesi da inizio luglio a fine ottobre; le savane sono l’habitat di grandi mandrie di erbivori e di conseguenza dei predatori.
 
Il problema del bracconaggio esiste anche in Kenya ma le politiche adottate dal governo hanno dato buoni risultati e il Kenya è in prima fila contro questo fenomeno devastante.
 

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