Siamo in Botswana e stamattina siamo partiti dal Planet Baobab nei pressi di Gweta e abbiamo viaggiato fino a Rakops da dove abbiamo preso la strada sterrata che ci ha portato all’ingresso di Maswere nel Central Kalahari Game Reserve.
Abbiamo fatto il check-in al gate della CKGR verso le 11,30, la ranger ci ha dato qualche info ma visto che le abbiamo detto che siamo già stati qui due anni fa, ha sorvolato su molte informazioni che noi fortunatamente sappiamo ma che sarebbe sempre utile ripetere a chiunque entra in un’area naturale come questa.
Le aree del Central Kalahari dove è consentito fare camping sono spartane e non hanno nulla se non una doccia con il secchio, che va riempito di acqua che bisogna portarsi, e una toilette che è costituita da poco più che un buco nel terreno; quindi è fondamentale che chi si reca qui abbia con sé tutto il necessario per tutta la durata della permanenza nel CKGR, in particolare servono scorte di cibo e di acqua, sia per bere sia per lavarsi, si deve essere autosufficienti anche con l’energia elettrica e il carburante.
Inoltre le aree per il camping non sono cintate quindi è indispensabile prestare la massima attenzione per vivere l’esperienza in sicurezza; gli animali infatti sono liberi di muoversi dove desiderano, siamo noi che siamo ospiti nel territorio e quindi dobbiamo comportarci di conseguenza.
Dopo aver fatto il check-in al Gate di Maswere, aver chiesto qualche info in merito alla condizione delle strade e aver consultato la tabella degli avvistamenti, entriamo nella Central Kalahari Game Reserve ma, prima di iniziare il nostro safari, decidiamo di fermarci in prossimità del gate e di pranzare all’ombra di un tetto di paglia ovale che ospita un tavolo molto spartano fatto con dei tronchi di legno.
Dopo pranzo finalmente si parte all’esplorazione del CKGR!
Percorriamo i 40 km che conducono alla Deception Valley, questo primo tratto di strada è più sabbioso rispetto alle altre piste che percorreremo in questi giorni; in teoria potremmo avvistare animali anche qui, ma è più difficile perché ci sono diversi cespugli che chiudono un po’ la visuale.
Quando finalmente arriviamo in Deception Valley il paesaggio cambia drasticamente: qui non ci sono cespugli, solo qualche albero solitario, la sabbia non è più soffice ma è dura e compatta, è molto più semplice e piacevole guidare su questo tipo di terreno, sempre che non piova.
Da questo punto partono diverse piste: a sinistra si trova la pista che percorre longitudinalmente la Deception Valley, di fronte a noi c’è la pista di servizio che attraversa da est a ovest la parte nord del CKGR, mentre a destra si trova la pista che porta verso la Passarge Valley; noi prendiamo quest’ultima, il nostro camping di stasera si trova in quella direzione.
La prima parte di pista non è bellissima, è un po’ sabbiosa e ci sono diversi cespugli, in effetti questa funge da congiunzione tra la Deception Valley e la Passarge Valley; qui non ci sono tantissimi animali.
Quando arriviamo alla Passarge Valley il paesaggio cambia ancora, spariscono nuovamente i cespugli e c’è una visibilità maggiore; questa valle è molto bella, oggi non abbiamo tantissimo tempo, ma domani la esploreremo tutta.
Lungo la Deception Valley ci sono 3 camping e il nostro è il CKPAS02, tutte le aree di camping nei parchi nazionali e nelle riserve naturali del Botswana sono identificati con una sigla che consente di identificare la loro posizione: le prime due lettere, CK, identificano il parco o la riserva, Central Kalahari in questo caso, le tre lettere successive identificano la zona del parco o riserva dove si trova il camping, in questo caso Passarge, infine il numero serve semplicemente come numerazione dei campi di una certa zona.
Mentre ci dirigiamo lentamente verso il nostro camping ci guardiamo in giro, gli animali possono essere ovunque; vediamo tanti orici, che nel CKGR sono presenti in abbondanza, springbok, struzzi, qualche giraffa e diversi uccelli, in particolare gli astori canori che qui nel CKGR si avvistano abbastanza facilmente.
Arriviamo al campo CKPAS02 verso le 16,00, preferiamo fare le cose con calma e preparare il nostro Dr. Livingstone per la notte e il campo per la serata.
Parcheggiamo, ci guardiamo bene intorno e quando ci siamo accertati che in giro non ci sono animali, scendiamo ed iniziamo a tirare giù dall’auto quello che ci serve; ma in realtà ben presto realizziamo che non siamo proprio da soli.
C’è una mangusta gialla che gira per il campsite e ci guarda molto sospettosa, ogni volta che appoggiamo qualcosa a terra, lei arriva, osserva, annusa e se ne va; sta controllando ogni minimo dettaglio, probabilmente la sua tana non è lontana da qui e quindi si accerta che noi non siamo una minaccia per lei.
Quando è soddisfatta dei suoi controlli sparisce e non la vediamo più per tutta la nostra permanenza qui.
Il sole sta tramontando alle spalle di alcuni coreografici alberi morti, noi ci prepariamo il nostro Spritz e brindiamo alla giornata di oggi e ai safari che ci aspettano qui nel Central Kalahari Game Reserve.
Quando il sole tramonta accendiamo in fuoco e prepariamo la carbonella per cucinare, nel mentre ci godiamo il suo calore e il suo fascino ipnotico.
Cuciniamo e poi ceniamo, a differenza di due anni fa ci sentiamo più sicuri a restare qui da soli, ci abbiamo fatto un po’ l’abitudine, ma comunque continuiamo a controllare i dintorni con la torcia perché non si sa mai, inoltre, ad un certo punto io ho iniziato ad avere la sensazione di sentirmi gli occhi puntati addosso.
Ad un certo punto mentre ceniamo, puntando la torcia in lontananza, vediamo un occhio tra il rosso e l’arancione, è lontano quindi continuiamo a mangiare ma lo teniamo controllato perché non riusciamo a capire che animale possa essere; possiamo solamente dire che ha una altezza media ma non riusciamo a capire la distanza tra i due occhi perché ne vediamo sempre solo uno.
Ad un certo punto vediamo che inizia a muoversi nella nostra direzione, a quel punto, nel dubbio, preferiamo entrare nel nostro Dr Livingstone e finire di cenare nel nostro living room.
Da dentro la nostra auto proviamo ad identificare ancora la creatura misteriosa ma non vediamo più il suo occhio, chissà dove è andata; non sapremo mai che animale fosse ma sicuramente ci ha fatto fare una fuga che, con il senno di poi, ci ha fatto molto ridere.