Siamo in Botswana e stamattina siamo partiti da Gweta e abbiamo percorso la A3, la strada che collega Nata a Maun; l’ultima volta che l’abbiamo percorsa era piena di buche mentre oggi l’abbiamo trovata in condizioni migliori, quasi tutte le buche sono state chiuse e, in alcuni punti, è stata completamente riasfaltata, era ora!
Alle 11,00 arriviamo a Maun, erano 2 anni che non ci venivamo e la sensazione è che ci siano in giro più auto, che abbiamo costruito più edifici e abbiano aperto qualche nuovo servizio, beh ne aveva bisogno, però in compenso non ci sono più le mucche in città che facevano tanto tipico.
Come prima cosa andiamo al nostro campsite, che si trova un po’ fuori città, e facciamo check-in; siamo al Maun Rest Camp, che è il fratello dell’Old Bridge Backpackers Camp, sono dalla parte opposta del Fiume Thamalakane l’uno rispetto all’altro ma, con la siccità di quest’anno, il fiume è secco ed è solamente una distesa di sabbia dove pascolano le mucche, con qualche piccola pozza dove ci sono alcuni ippopotami.
E’ impressionante, siamo abituati a vedere il fiume Thamalakane pieno d’acqua e vederlo così fa un po’ tristezza; certo che il cambio climatico causa dei danni enormi, soprattutto in luoghi come il Botswana dove sia gli animali sia gli uomini sono molto dipendenti dalle piogge e dall’alternanza delle stagioni.
Il Maun Rest Camp ci piace molto, le piazzuole sono grandi e hanno la vista sul fiume, che quest’anno però non c’è, è molto tranquillo e i grandi alberi fanno molta ombra; inoltre i membri dello staff sono molto gentili e carini, il wi-fi prende ovunque e la qualità del collegamento è eccellente, anche il bar-lounge è carino.
Scarichiamo qualcosa dal Dr. Livingstone, come il tavolo, le sedie e gli ammo box e poi ripartiamo e torniamo a Maun downtown, abbiamo un po’ di cose da fare oggi quindi non possiamo perdere troppo tempo.
Come prima cosa siamo andati a pranzo da Debonairs, anche se, ovviamente, la pizza non è come quella italiana, è comunque buona e ogni tanto la mangiamo quando siamo in questa parte di mondo.
Dopo pranzo andiamo in aeroporto, oggi arrivano i nostri amici con cui faremo il mobile safarinella Moremi Game Reserve e nel Chobe National Park; parcheggiamo e poi, visto che siamo in anticipo, facciamo un giro nel negozio di artigianato che si trova proprio davanti all’aeroporto e, ovviamente, compriamo qualcosa.
L’aereo dei nostri amici arriva puntuale, noili aspettiamo mentre ritirano i bagagli, ma una loro valigia non è arrivata, che sfortuna, chissà dove si è persa, potrebbe arrivare domani ma è meglio non fidarsi e, visto che oggi hanno tempo qui a Maun, è meglio che comprino qualcosa per sicurezza.
Ci diamo appuntamento con i nostri amici per cena al Old Bridge Backpackers e ci salutiamo, noi dobbiamo andare a prendere la ricevuta del fee di ingresso del Central Kalahari Game Reservee la prenotazione dei relativi campeggi; quando finiremo il mobile safari trascorreremo qui 5 notti.
Poi andiamo a fare il pieno al Dr. Livingstone perché fino a Kasane non incontreremo nessun benzinaio quindi è bene riempire entrambi i serbatoi.
Quando abbiamo terminato tutte le nostre commissioni torniamo al nostro campeggio, ci prepariamo lo spritz e ci mettiamo a lavorare con il Mac, anche perché nei prossimi giorni avremo pochissimo tempo, quindi cerchiamo di portarci avanti.
Verso le 19,00 prendiamo la nostra auto e andiamo all’Old Bridge Backpacker, anche se è vicino non è una buona idea andare a piedi attraversando il fiume in secca poiché ci sono gli ippopotami, che la sera escono dall’acqua per mangiare e possono essere pericolosi; molto meglio andare in auto.
L’Old Bridge Backpackers ha un ristorante e un bar che si affacciano sul fiume, è molto carino e c’è tanta gente, probabilmente è uno dei posti più animati di Maun.
Trascorriamo una piacevole serata con i nostri amici, chiacchieriamo, ridiamo e parliamo del mobile safari che ci aspetta nei prossimi giorni; non vediamo l’ora di partire.