Ci troviamo al Boteti River Camp nei pressi di Khumaga, il gate occidentale del Makgadigadi National Park e lungo il Fiume Boteti, in Botswana.
Il pomeriggio di oggi è dedicato alla esplorazione della zona del Makgadikgadi Pans che si trova lungo il fiume Boteti, avremmo potuto fare un self drive, ma abbiamo preferito fare safari con una guida.
Onestamente abbiamo fatto la scelta giusta, con il fatto che quest’anno c’è siccità, il fiume Boteti in pratica è ridotto a qualche pozza d’acqua e per il resto è asciutto e sabbioso; il traghetto, che solitamente consente di raggiungere il gate sulla sponda opposta, è fermo, abbandonato su un banco di sabbia.
Per raggiungere il gate si deve scendere nel letto del fiume e risalire sulla sponda opposta, la sabbia e tanta e già ci immaginiamo la scena di noi insabbiati con il nostro Dr. Livingstone, in alternativa avremmo potuto rimanere incastrati nel letto del fiume mentre guadavamo la poca acqua rimasta, insomma abbiamo molta fiducia nelle nostre capacità e nelle potenzialità della nostra auto!
L’ingresso dista poche centinaia di metri dal nostro camping, in un attimo arriviamo; mentre la nostra guida va a pagare l’ingresso, noi proviamo a socializzare con gli altri che sono in fuoristrada con noi ma non sembrano molto propensi, pazienza, lo facevamo solamente per cortesia.
Che emozione entrare nel Makgadikgadi Pans National Park! Abbiamo già visitato il complesso dei Makgadikgadi Pans in passato, siamo stati a Kubu Island nel Sua Pane allo Nxai Pan National Park ma mai qui, quindi siamo felici.
Si parte! Poco dopo vediamo il camping che c’è interno al parco, ma sembra non esserci nessuno, vero che a quest’ora saranno tutti in safari; proseguiamo e attraversiamo una zona di savana arida e arbustiva, la pista è molto sabbiosa, non è semplice guidare qui, meno male che non siamo venuti con il Dr. Livingstone.
La pista raggiunge poi il Fiume Boteti e qui inizia lo spettacolo!
Il Fiume Boteti ha pochissima acqua, ci sono pozze piccole e grandi e alcune zone di sabbia, altre di fango e altre ancora verdi dove cresce un po’ di vegetazione; il colpo d’occhio dalla sponda del fiume, che si trova in una posizione più elevata, è spettacolare.
Ma quello che è ancora più spettacolare è la quantità di zebre che si trovano in prossimità delle pozze d’acqua o dove si trova la vegetazione; sono tantissime, ovunque si volge lo sguardo ci sono zebre che bevono, che mangiano, che camminano o corrono sollevando la sabbia, che lottano e che attraversano da una parte all’altra del Boteti.
C’è anche qualche gnu, ma sono marginali come numero rispetto alle zebre; ci sono anche due bellissimi e giganteschi elefanti maschi che camminano nella sabbia, si recano ognuno a una pozza differente ed iniziano prima a bere e poi a bagnarsi con l’acqua e fango.
Ci fermiamo a un punto panoramico e scendiamo dall’auto, che meraviglia ci sono animali ovunque; ad ogni ansa del fiume cambia la prospettiva ma è sempre uno spettacolo.
Le zebre, in questa parte di Africa, compiono una migrazione tra il Parco Nazionale Chobe, il Savuti, lo Nxai Pan National Parke il Makgadikgadi Pans in Botswana, inoltre pare che giungano qui anche le zebre dalla Namibiadal Khaudum National Park.
Qui, oltre a trovare l’acqua non ci sono molti predatori, quindi è il luogo perfetto per trascorrere i mesi più aridi.
Quest’anno c’è siccità poiché è piovuto pochissimo sia in Botswana sia sull’altopiano dell’Angola che alimenta i fiumi che successivamente scendono in Botswana e in Namibia; se, prima che inizi la stagione delle piogge a dicembre, il fiume dovesse prosciugarsi pomperanno l’acqua in modo da poter consentire a questi animali di sopravvivere.
Sapevamo che il fiume Boteti era un piccolo Eden in questo periodo però non ci aspettavamo una meraviglia del genere, mentre tutto il resto del parco è completamente secco e sabbioso.
Percorriamo tutto il lungo fiume, alcuni tratti in cima alla sponda sabbiosa, altri invece al livello del letto del fiume, dove vediamo anche alcune giraffe nascoste tra le piante; ad un certo punto arriviamo dove si trova una grande ansa e ci fermiamo in cima alla sponda e scendiamo dall’auto.
Stiamo lì ad aspettare il tramonto bevendo un drink, sotto di noi nel letto del Fiume Boteti ci sono tantissimi animali e molti altri, soprattutto zebre, stanno arrivando, sollevando la sabbia con gli zoccoli.
Poco lontano da noi ci sono alcuni alberi e su uno di questi ci sono alcuni grifoni africani (white backed vulture), guardano tutti in direzione del fiume, per la legge dei grandi numeri, da qualche parte c’è la loro cena.
Su un altro albero c’è invece una bellissima civetta nana perlata (pearl-spotted owlet), questa civetta ha una particolarità: il suo piumaggio dietro la testa simula due grandi occhi, questa è una forma di difesa dai predatori che, scambiandoli per occhi veri, sono portati a pensare che la civetta sia molto più grande di quanto non sia in realtà e questo li può dissuadere dall’attaccarla.
Il sole tramonta, noi terminiamo i nostri drink e poi risaliamo in auto, siamo lontano dal gate e dobbiamo uscire entro le 18,30; la nostra guida deve procedere a una velocità sostenuta altrimenti non ce la faremo mai ad arrivare in tempo; alla fine arriviamo alle 18,25, just in time!
Non ci resta che guadare quello che resta del fiume Boteti e tornare al nostro campo e accendere il fuoco per il nostro braai.
Ci è piaciuto davvero molto questo safari, anche se non abbiamo visto felini, che qui non sono molto presenti; i panorami sono spettacolari e vedere così tanti erbivori è stata una visione meravigliosa.