Ci troviamo a Yamousoukro, la capitale della Costa d’Avorio.
Yamousoukro, come città, non offre molto, però ospita la Basilica di Nostra Signora della Pace, che, nelle intenzioni di chi l’ha edificata, voleva essere una copia della Basilica di San Pietro a Roma; diciamo che la realizzazione però non è proprio un capolavoro.
Stamattina facciamo colazione nel giardino dell’hotel, ci godiamo la vista e anche la compagnia di alcuni storni che, come sempre, non si fanno mancare l’occasione di beccare qualche briciola che cade dai tavoli.
Alle 7,30 partiamo, oggi dobbiamo viaggiare per 3 ore, ma la strada che collega Yamousoukro ad Abidjan è in buone condizioni e quindi possiamo procedere con una velocità sostenuta.
Facciamo solamente una breve sosta nei pressi di un mercato locale, che si trova a bordo strada, ovviamente non perdiamo l’occasione di scattare qualche fotografia e di scambiare 2 chiacchiere con le persone.
Arriviamo ad Abidjan alle 10,30.
Qui il clima umido della costa si fa sentire, ci eravamo dimenticati dell’umidità che c’era quando siamo arrivati 10 giorni fa, ci eravamo abituati bene con il caldo secco del nord della Costa d’Avorio; ma per un giorno possiamo sopportare questo caldo umido e per fortuna abbiamo un hotel con il daily usage, così possiamo fare una doccia e cambiarci prima di partire.
C’è molto traffico, e, come in tutte le metropoli africane, è un traffico caotico e disordinato; non saremmo mai in grado di guidare qui.
Andiamo al Museo della Cultura e delle Popolazioni della Costa d’Avorio (Musée des Civilisations de Côte d’Ivoire), è un museo piccolo ma molto ben curato; al suo interno si trovano, suddivisi per gruppi etnici, maschere, statue e oggetti, sia di uso quotidiano sia per compiere rituali e cerimonie.
Abbiamo preso una guida del museo, un ragazzo giovane che parlava un ottimo inglese, inoltre era molto preparato.
Noi gli abbiamo fatto diverse domande in merito agli oggetti esposti e gli abbiamo detto che abbiamo incontrato alcune di queste popolazioni, assistendo ad alcune danze; riconosciamo alcune maschere e lui sembra molto contento del nostro interesse, ci ha fatto molto piacere conoscerlo e visitare il museo con lui.
Qui al museo è possibile registrare i pezzi di antiquariato acquistati qui in Costa d’Avorioe, pagando una piccola tassa di 500 CFA, è possibile ricevere un foglio per poter portare fuori dal paese gli oggetti più antichi; onestamente non abbiamo capito se fosse davvero necessario o solamente una precauzione ma, visto il costo irrisorio, abbiamo deciso di non rischiare e pagare.
Quando lasciamo il museo saliamo in auto e ci dirigiamo verso Grand Bassam; anche qui c’è un discreto traffico, ci sembra un po’ di essere a Nairobi.
Ci mettiamo più di un’ora per raggiungere Grand Bassam, nonostante disti solamente 40 km da Abidjan, anche se, visto il cambio radicale di paesaggio, sembra di essere ben più lontani.