Ci troviamo in Costa d’Avorio e stamattina siamo partiti da Korhogo, dove abbiamo potuto conoscere a fondo la cultura del popolo Senoufo; ci siamo fermati al villaggio di Koni, dove abbiamo incontrato una famiglia di fabbri che ci hanno mostrato il loro lavoro.
Una volta lasciato il villaggio dei fabbri siamo partiti alla volta di Boundiali, verso ovest, dove dormiremo stanotte.
Lungo la strada ci siamo fermati a visitare il villaggio di Niofoin; anche questo è un villaggio Senoufo, ma la sua struttura è un po’ differente dai villaggi che abbiamo visto fino ad ora.
Al centro di un gruppo di capanne si trova un edificio rotondo con il tetto il paglia molto alto; qui si trova il feticheur o stregone.
La gente del villaggio si reca dal feticheur quando ha bisogno di fare delle richieste, come ad esempio un buon raccolto o l’arrivo delle piogge; solitamente portano con sé un pollo o un altro animale che viene sgozzato, mentre il feticheur compie i suoi rituali.
Sia all’interno della capanna sia sul muro esterno sono presenti una serie di feticci che raffigurano animali, persone o gli iniziati; inoltre, tutto intorno alla casa, appena sotto al tetto, si trova la rappresentazione del serpente che proviene dalla foresta, è nero con i puntini rossi e bianchi.
Alla fine della stagione delle piogge, prima di poter ristrutturare il tetto delle capanne del villaggio, è necessario terminare la riparazione del tetto della capanna del feticheur, ogni anno infatti viene steso un nuovo strato di paglia; qualora si inizi a riparare una capanna, prima del termine di lavori alla capanna del feticheur, gli abitanti del villaggio credono che la capanna “incriminata” prenderà fuoco.
Il feticheur parla con gli spiriti, per farlo cade in trance e, quando rinviene, sale su un palo molto alto, che si trova accanto alla sua capanna, e trasmette agli abitanti del villaggio il messaggio degli spiriti.
Il villaggio è molto esteso e, per ogni gruppo di case, c’è una capanna del feticheur; ci dicono anche che non lontano stanno celebrando un funerale, proviamo a chiedere se possiamo partecipare ma non ci sembrano molto del parere e quindi decidiamo di lasciar perdere.
Facciamo un giro per il villaggio e vediamo una strana capanna, troppo piccola per essere la casa di qualche abitante e poi ha uno strano buco rotondo alla base; scopriamo che quello è il pollaio e le galline sono libere di entrare ed uscire proprio dal buco rotondo.
Ci sono anche tanti granai, sono molto belli, alti e stretti con una copertura a cono in paglia; per prendere le granaglie contenute all’interno è necessario salire con una scala a pioli fino al bordo, rimuovere il tetto in paglia e protendersi all’interno.
Da quello che abbiamo capito i Senoufo hanno differenti sottogruppi e gli uni differiscono dagli altri per alcune caratteristiche, usi e costumi; quando torniamo a casa dobbiamo studiare perché loro non sanno dirci molto di più.
Per il momento salutiamo i nostri amici, che ci hanno accolto con il sorriso, saliamo sulla nostra auto e ripartiamo verso Boundiali.