La nostra prima giornata in Swaziland

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Non è la prima volta che veniamo in Swaziland, ma in passato è sempre stato poco più di una toccata e fuga, questa volta invece abbiamo deciso di dedicare un po’ più di tempo a questo piccolo regno incuneato tra il Sudafrica e il Mozambico.

Siamo arrivati stamattina direttamente dal Parco Nazionale Krugerin Sudafrica e siamo andati direttamente al Mantenga Cultural Village, che si trova poco distante da Mbabane, la capitale.

Abbiamo visitato questo centro culturale per scoprire di più in merito alle tradizioni e alla cultura degli Swazi, la popolazione di maggioranza dello Swaziland, o Eswatini, il nuovo nome del regno deciso dal re recentemente.

Questa visita è stata molto interessante!

Subito dopo siamo andati al centro commerciale di Ezulwini, che si trova proprio alle spalle della Ambasciata degli Stati Uniti, un enorme edificio in marmo che stona un po’ in questo contesto.

Dobbiamo fare la spesa per stasera e anche per i prossimi giorni e, visto che ci siamo, decidiamo di pranzare qui; ci sono diversi ristoranti e take away, abbiamo solo l’imbarazzo della scelta.

Stasera non dormiamo in campeggio ma in uno chalet, che dista circa 3 km da qui; appena terminiamo le commissioni e il nostro pranzo andiamo subito lì, vogliamo rilassarci un po’.

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La strada è sterrata e un po’ corrugata ma il nostro Dr. Livingstone non ha grossi problemi a percorrerla; entriamo da un cancello e ci ritroviamo in un piccolo paradiso: un prato verde circondato da alberi, tra i quali si trovano degli chalet di legno.

Scendiamo lungo la strada che costeggia il prato, seguendo le indicazioni per la reception, e ci ritroviamo in prossimità delle stalle dei cavalli e della casa dei proprietari, la cui cucina funge anche da reception.

Veniamo accolti dai loro 4 cani che, uno alla volta, arrivano a farsi coccolare, uno in particolare era particolarmente affettuoso e ci ha riempito di peli, ma era troppo bello e dolce per non coccolarlo.

C’è anche un pappagallo coloratissimo, ci dicono che sa parlare molto bene ma, a quanto pare, è timido perché non parla se ci sono sconosciuti; in teoria ci sono anche tre gatti ma non li vediamo, saranno sicuramente in giro chissà dove.

Andiamo nel nostro chalet che si affaccia sul grande prato che abbiamo visto entrando; l’esterno della nostra casetta e tutto in legno e dentro ha le travi a vista, è molto grande: ci sono due camere da letto, un bagno grande, un salotto che, all’occorrenza, diventa un’altra camera da letto e una cucina fornita di tutto.

Ci mettiamo fuori sulla terrazza e ci rilassiamo, organizziamo i prossimi giorni di viaggio, chiacchieriamo, io scrivo e non facciamo altro; ci voleva proprio questa mezza giornata di relax per riposarci un po’.

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