Stamattina ci siamo svegliati nel camping di Skukuza Rest Camp, nel Parco Nazionale Kruger in Sudafrica; facciamo colazione mentre il sole inizia a sorgere e poi partiamo.
Anche la prossima notte dormiremo qui a Skukuza, quindi possiamo lasciare alcune cose al campo, come ad esempio il tavolo, le sedie e gli ammo box; in questo modo possiamo viaggiare più leggeri e siamo anche più veloci a prepararci.
Quando usciamo dal campo abbiamo un grande dilemma: svoltiamo a destra per percorrere la H 4-1, la stessa strada di ieri, oppure a sinistra per imboccare la H 1-2; entrambe sono strade dove solitamente si fanno buoni avvistamenti, scegliamo di svoltar a sinistra e conoscere una nuova strada.
Poco dopo la strada scende verso il fiume e ci ritroviamo su un ponte di cemento a livello del fiume, il sole è sorto da poco e il cielo è spettacolare; in acqua vediamo diversi uccelli acquatici tra cui un bellissimo airone golia (goliath heron), sul ponte abbiamo visto anche diversi rondoni che volavano con il loro volo acrobatico; inoltre abbiamo avvistato anche una coppia di dik dik e qualche nyala che probabilmente si è recato al fiume a bere.
Non vediamo molto lungo la H 1-2 e quindi decidiamo di percorrere la S 83, una strada sterrata che, partendo dalla H 1-2, si addentra nella boscaglia; qui troviamo alcuni nyala, qualche avvoltoio appollaiato sui rami secchi degli alberi e un biancone bruno (brown snake eagle) anch’esso su un ramo, impegnato a scrutare l’orizzonte.
In realtà abbiamo deciso di percorrere questa deviazione nella remota speranza di vedere un leopardo, in questa zona sono presenti, ma sono molto schivi e solitamente restano nascosti, lontano da tutto ciò che possa disturbarli, auto incluse.
Del leopardo non troviamo né ombra né impronte, sappiamo benissimo che non è così facile trovarlo però, in compenso, avvistiamo una bellissima civetta barrata illuminata da una luce perfetta, scattiamo diverse fotografie, non l’abbiamo mai vista così bene.
Torniamo indietro, passiamo nuovamente sul ponte basso sul fiume Sabie ma non avvistiamo nulla di particolare, procediamo e andiamo a prendere la H 4-1.
Percorriamo qualche km, il sole è ancora basso e la luce è calda, la mia preferita; ad un certo punto, quasi all’improvviso, troviamo quattro leoni in strada davanti alla nostra auto; sono quattro giovani maschi, la criniera è appena accennata e sembrano avere più voglia di giocare che di cacciare.
Si incamminano a bordo strada e poi si infilano nell’erba alta e vanno verso il fiume Sabie; che bello questo avvistamento anche perché siamo da soli e quindi ce lo siamo proprio goduto.
Proseguendo lungo la H 4-1 diversi branchi di elefanti che ci attraversano la strada, sono tutti diretti al fiume per bere e per fare il bagno; sono tantissimi, è incredibile!
Proseguiamo sulla S 79 che costeggia il fiume e incontriamo molte zebre e impala, ad un certo punto siamo circondati; restano in questa zona perché la vegetazione è verde e il fiume è vicino.
Qui vediamo anche diverse giraffe che camminano lente ed eleganti lungo il corso d’acqua; ci sono anche diversi uccelli, come i gruccioni, che solitamente scelgono un ramo dal quale cercano le potenziali prede e partono per prenderle in volo per poi fare ritorno al solito ramo.
Riprendiamo la H 4-1 e, poco dopo, incontriamo alcune auto da safari ferme, hanno avvistato due ghepardi lungo il fiume, ma sono sulla sponda opposta, sono davvero lontani, in pratica due macchie di colore beige in mezzo alla vegetazione verde; li guardiamo un po’ con il binocolo ma poi proseguiamo la nostra esplorazione.
Ad un certo momento la levataccia delle 5,00 inizia a farsi sentire, quindi ci fermiamo all’area pic-nic di Nkuhlu e ci facciamo un caffè, tanto abbiamo con noi tutto il necessario: l’acqua calda, il Nescafé, il latte e lo zucchero; ci mettiamo sui tavoli di legno con vista sul fiume e ci godiamo il panorama e il nostro caffè.
Qui alla Nkuhlu picnic area c’è anche un piccolo negozio che vende le mappe del parco e del Sudafrica, alcuni souvenir, fa il caffè e vende qualche snack.
Dopo questa sosta rigeneratrice ripartiamo a bordo del nostro Dr. Livingstone e proseguiamo la nostra esplorazione della H 4-1 e arriviamo alla Sunset Dam, una pozza artificiale permanente, dove solitamente si fanno buoni avvistamenti.
In acqua vediamo tanti ippopotami, che restano immersi e mostrano solamente le orecchie e gli occhi; talvolta qualche esemplare esce con tutta la testa per poi tornare immediatamente dopo sott’acqua.
Sulle sponde sabbiose ci sono tantissimi coccodrilli del Nilo che si scaldano al sole; qui si trovano anche diverse cicogne becco giallo (yellow-billed stork) e gli aironi bianchi maggiori (great white heron).
Su un ramo secco, che si trova proprio sopra all’acqua, notiamo un airone striato (green-backed heron) immobile che fissa l’acqua, sta pescando; solitamente questi uccelli restano immobili finché la loro preda, prevalentemente pesci, è alla loro portata, a quel punto sferrano l’attacco per catturarla.
Siamo rimasti lì un po’ di tempo per vedere se riuscivamo a vederlo all’opera, lui ha cambiato posizione un paio di volte, si è proteso, pronto per il tuffo, diverse volte, ma non ha mai pescato; non è semplice per questi uccelli, devono avere molta pazienza perché se mancano la preda rischiano di non riuscire più a cacciare da quel punto perché le prede scappano.
Mentre osserviamo l’airone striato, a pochi metri da noi, vediamo un varano che cammina veloce sull’erba, riusciamo a scattare qualche foto prima che scompaia all’interno di un cespuglio; poco più in là un gruppo di faraone è impegnato a beccare per terra, sollevando la terra.
Siamo rimasti un po’ qui alla pozza nella speranza di vedere alti animali, la speranza di vedere qualche leone che viene a bere c’è sempre; dopo un po’ decidiamo di partire e proseguire il nostro safari.
Prima di procedere con l’esplorazione decidiamo di fermarci al Lower Sabie Rest Camp, prendiamo tutto quello che ci serve per pranzo e ci mettiamo sui tavoli che si trovano non lontano dallo shop.
Finito di pranzare cogliamo l’occasione di fare un po’ di spesa al negozio e compriamo anche qualche souvenir, poi beviamo un caffè da Mugg&Bean, una sorta di Starbucks e poi ripartiamo.
Prendiamo la H 10, una strada principale che da Lower Sabie si dirige a nord; questa è una delle strade dove solitamente si fanno ottimi avvistamenti, infatti vediamo tantissime giraffe e molti avvoltoi che volano o sono posati in prossimità della carcassa di una preda (killing); vediamo anche qualche kudu e diversi elefanti che si stanno recando al fiume.
Alla pozza che si trova lungo la S 68 avvistiamo diversi impala, alcuni kudu maggiori (greater kudu) e una iena stranamente solitaria.
Non siamo molto soddisfatti, ci aspettavamo di più dalla H 10, ma si sa il safari è così, il fattore fortuna conta moltissimo; magari in un certo momento non si vede nulla e dopo 10 minuti si fa l’avvistamento dell’anno.
Decidiamo di tornare indietro, torneremo nei prossimi giorni a perlustrare di nuovo questa zona, sperando di essere più fortunati.
Ci fermiamo sul ponte sul fiume Sabie che si trova sempre sulla H 10, non è lontano dal Lower Sabie Rest Camp, che si vede in lontananza sulla sinistra; in acqua avvistiamo alcuni cormorani (cormorant), le jacane africane (African jacana), qualche ippopotamo immerso in acqua, le cicogne becco a sella (saddle-billed stork) e una mandria di bufali in lontananza che si reca al fiume.
Torniamo sulla H 4-1, facciamo una breve sosta alla pozza Sunset e poi proseguiamo il nostro safari.
La H 4-1 corre lungo il corso del fiume Sabie, il panorama è uno dei più belli di tutto il Parco Nazionale Kruger, così come gli avvistamenti.
Vediamo infatti tantissime giraffe al fiume impegnate a mangiare e qualcuna è chinata per bere l’acqua, ci sono tantissimi elefanti, praticamente lungo tutta la strada vediamo branchi di elefanti che ci attraversano la strada per scendere al fiume o che sono in acqua o che bevono o che mangiano, uno spettacolo; ci sono anche molti cuccioli ed è divertente osservarli mentre giocano o cercano di imparare ad usare la proboscide.
Ad un certo punto su una bellissima roccia, affacciata sul fiume, vediamo una leonessa che, apparentemente, sembra sdraiata in relax, ma, guardandola bene, si vede chiaramente lo sguardo fisso; sta puntando una mandria di bufali e, anche se è troppo lontana per sferrare un attacco, non li perde di vista un attimo, magari aspetta che si avvicinino o il calare delle tenebre.
E’ molto bella baciata dal sole in una posa molto fiera, probabilmente da qualche parte ci sono anche le altre leonesse del suo branco, ma non riusciamo a vederle nemmeno con il binocolo, probabilmente sono nascoste alla nostra vista.
Proseguendo lungo la H 4-1 diversi kudu maggiori ci attraversano la strada; sono molto belli ed eleganti, con le loro lunghe corna attorcigliate.
E poi ancora giraffe, altri elefanti, altri kudu, moltissimi impala; questa strada regala emozioni ad ogni chilometro.
In acqua avvistiamo diversi uccelli acquatici come i testa a martello (hammerkop), gli aironi golia (goliath heron), gli aironi cenerini (grey heron) e tanti altri.
Quando arriviamo alla fine della H 4-1 è presto per fare ritorno al nostro campo, il Skukuza Rest Camp, quindi decidiamo di tornare sulla H 1-2, magari facciamo qualche avvistamento.
Vediamo in lontananza tutti gli elefanti e gli antri animali che abbiamo già visto dalla H 4-1 che corre sull’altra sponda del fiume Sabie.
Ad un certo punto incontriamo un branco di elefanti praticamente in strada, fermiamo la macchina e aspettiamo che loro attraversino; sono tranquilli e molto belli, e noi restiamo lì ad ammirarli.
Mentre torniamo verso Skukuza ci fermiamo sul ponte basso sul fiume Sabie e ci godiamo un tramonto bellissimo, la luce calda si riflette in acqua e rende questo momento magico; avvistiamo lo stesso airone golia (goliath heron) che abbiamo visto stamattina, probabilmente qui ha tutto quello che gli serve per vivere.
Anche la giornata di oggi si è conclusa, abbiamo fatto 11 ore di safari e siamo più che soddisfatti, adesso ci meritiamo un po’ di relax e quindi torniamo al nostro Skukuza Rest Camp.