Anche stamattina la sveglia suona prima dell’alba, alle 5,10; per niente altro al mondo mi alzerei così presto, ma per andare in safari questo ed altro!
Facciamo colazione, ci prepariamo, chiudiamo la macchina e partiamo dal Satara Rest Camp; siamo in Sudafrica, nel Parco Nazionale Kruger.
Andiamo subito verso la S 100 che è una delle due strade dove ieri abbiamo visto i leoni.
La percorriamo tutta ma dei leoni nessuna traccia, si saranno spostati, magari sono quelli che abbiamo sentito ruggire stanotte, se è così allora si trovano più vicini al campo e non più in questa zona.
La luce dell’alba è spettacolare, è quasi più bella rispetto a quella del tramonto, illumina con i suoi colori caldi la terra, gli alberi e anche gli animali.
Proseguiamo lungo la S 100 che costeggia un fiume e, ad un tratto sentiamo un urlo stridulo inconfondibile: un’aquila urlatrice (African fish eagle), ma dov’è?
Ci guardiamo intorno, cercandola sui rami e ad un certo la vediamo volare finché non si appoggia su un ramo secco a favore di luce: perfetta per essere fotografata!
Troviamo anche alcuni kudu, parzialmente nascosti tra i cespugli, e poi avvistiamo anche un altro rapace, ma questa volta è contro sole, vediamo solo la sagoma nera; è impossibile identificare i colori del piumaggio, degli occhi, del becco e delle zampe, la sua specie di appartenenza rimarrà un mistero.
Svoltiamo a sinistra sulla S 41, vogliamo andare a vedere se gli altri leoni sono ancora alla pozza dove li abbiamo visti nei giorni scorsi; lungo la strada avvistiamo diversi kudu.
Arriviamo alla pozza e troviamo una scena bellissima e terrificante allo stesso momento: i membri di un clan numeroso di iene si contengono quello che rimane della giraffa che è stata uccisa dai leoni giorni fa, ci sono anche gli avvoltoi che reclamano la loro parte, ma le iene hanno sempre la meglio e le si vede correre in giro con in bocca un osso o un pezzo di pelle o altre parti della giraffa difficili da identificare.
Restiamo qui un po’ di tempo ad osservare quello che succede e poi torniamo indietro e prendiamo nuovamente la S 100; la luce calda del mattino illumina la strada e sembra più bella di quanto già non sia.
Incontriamo un gruppo di kudu proprio a bordo strada, sono così impegnati a mangiare alcuni cespugli che non scappano come loro solito, così possiamo guardarli per un po’ in silenzio e poi proseguiamo.
Incontriamo anche zebre, giraffe, waterbuck, impala e un bushbuck nascosto nella boscaglia.
Arriviamo nella zona dove nei giorni scorsi abbiamo visto i leoni ed eccoli lì, è quasi una certezza trovarli, per loro è il posto perfetto, vicino a una delle poche pozze di acqua con tutti gli animali che si recano qui a bere; praticamente hanno cibo e acqua a loro completa disposizione!
Scattiamo un po’ di foto ma poi dobbiamo andare, oggi dobbiamo arrivare fino a Skukuza; ci aspettano un po’ di km e, speriamo, altri avvistamenti.