Il popolo Makonde vive isolato dal resto del mondo nel nord del Mozambico e nel sud della Tanzania, praticando danze tribali e scolpendo abilmente il legno per realizzare maschere da utilizzare nelle cerimonie rituali.
Hanno combattuto con le popolazioni limitrofe e con i colonizzatori per la loro indipendenza e per mantenere inalterate le loro tradizioni e la loro cultura.
Realizzano tatuaggi sul viso e sul loro corpo e inseriscono un disco di ebano nel labbro superiore per rappresentare lo status dell’individuo che lo indossa.
I Makonde sono un gruppo etnico originario del Mozambico, in origine vivevano sulle rive del fiume Ruvuma ma successivamente si sono spostati sul Mueda Plateau, sempre in Mozambico e nel sud della Tanzania; una piccola parte vive in Kenya.
I Makonde sono divisi in due grandi gruppi dal fiume Ruvuma che, oltre a delineare il confine tra Tanzania e Mozambico, separa questa popolazione che in Tanzania viene chiamata Makonde mentre in Mozambico si chiama Maconde; questa separazione ha determinato lo sviluppo di due lingue differenti.
I Makonde hanno la fama di essere grandi e feroci guerrieri ed in passato avevano l’abitudine di limarsi i denti per renderli appuntiti come quelli degli squali, in questo modo il loro aspetto era più aggressivo e pauroso.
La limatura dei denti non è l’unica modifica corporea che i Makonde effettuano, infatti sono soliti tatuarsi sul corpo e sul viso figure geometriche, piante e animali; inoltre inseriscono un disco di ebano nel labbro superiore che rappresenta lo status di chi lo indossa.
L’economia dei Makonde è incentrata sulla coltivazione di mais, manioca e anacardi, sulla caccia e soprattutto sull’arte di intagliare il legno, quest’ultima è pratica che ha radici molto antiche, gli oggetti intagliati vengono utilizzati durante le cerimonie religiose e pagane.
I Makonde praticano una religione animista, venerano gli antenati e celebrano rituali con danze e maschere tribali che personificano il male e gli spiriti maligni.
L’organizzazione sociale è di tipo matriarcale, i terreni appartengono alle donne e l’eredità è in linea femminile, e quando un uomo si sposa si trasferisce a vivere nelle proprietà della moglie.
Sono presenti riti di iniziazione sia per gli uomini sia per le donne che vengono spesso accompagnati con danze e l’utilizzo di machere e figure intagliate nel legno.
I villaggi Makonde sono a pianta ovale o rotonda e sono fortificati utilizzando palizzate di legno; hanno solo due ingressi, ma per accedere al villaggio vero e proprio bisogna superare una sorta di labirinto.
Ad ulteriore difesa del villaggio vengono scavate profonde buche al di fuori del recinto e vi posizionano sul fondo dei pali appuntiti per infilzare chi inavvertitamente cade nella buca, che siano animali o nemici.
Tutte queste tecniche difensive sono state affinate nei secoli, dopo aver subito diversi attacchi dalle popolazioni limitrofe e da parte dei colonizzatori.
I Makonde vivono isolati con pochi contatti con altre popolazioni, mantengono vive molte tradizioni tribali anche se alcune, inevitabilmente, si stanno perdendo, come ad esempio la pratica del tatuaggio e del piatto di ebano nel labbro.
La vita, la tradizione e la cultura del popolo Makonde
- I tatuaggi e le modifiche corporee dei Makonde
- La storia e le migrazioni del popolo Makonde
- I riti, le credenze e le sculture rituali dei Makonde
- L’arte della scultura del popolo Makonde