I Datoga sono animisti, praticano la divinazione e la stregoneria, inoltre praticano il culto degli antenati.
La divinità suprema in cui credono è Aseeta, una divinità potente e buona con un immenso potenziale creativo che comunica con gli esseri terreni grazie alla mediazione degli spiriti ancestrali i “Meanga”.
Gli spiriti ancestrali comunicano con gli indovini e possono benedire o punire la popolazione; durante i riti con cui gli indovini si mettono in contatto con gli spiriti, i Datoga bevono una specie di birra al miele.
Questa bevanda sacra è utilizzata anche durante i funerali, i Datoga hanno un notevole rispetto verso la morte e credono che i morti diventino spiriti guardiani.
Nonostante l’importanza rivestita dagli antenati, i Datoga temono i cadaveri e coloro che vengono a contatto con un morto o con un aborto spontaneo, questi individui vengono isolati per un certo periodo di tempo.
Questa sorta di quarantena prende il nome di “Metida”, questo rito implica l’isolamento di persone, animali e parti di terreno che, in quanto fertili, vanno preservati da elementi considerati “sporchi” e con influenze negative come, ad esempio, la morte.
I riti legati al Metida sono prevalentemente legati alla morte, in special modo la morte dei dei bambini, evento che, a detta dei Datoga, irrita profondamente gli spiriti, che potrebbero colpire e punire con la malattia e la morte altre persone della tribù.
Questi riti vengono praticati poiché necessari per placare le ire delle divinità; consistono in preghiere, nella produzione di birra, che viene consumata e cosparsa sul corpo di chi viene colpito dal lutto, e a volte con l’aiuto di un “guaritore” e di un gruppo di donne che ballano e cantano diffondendo le preghiere.
A volte le pratiche di Metida sono utilizzate anche come protezione per un futuro parto, in questo caso la futura madre e il suo bambino vivono rinchiusi in una stanza per quattro mesi durante i quali nessuno può entrare tranne l’allevatrice e i parenti più stretti per lavare la madre e cucinare, tutto questo per prevenire i rischi di una possibile distruzione della fecondità.
Alcune pratiche rituali riconducibili al Metida sono: appendere pezzi di pelle di animale ai rami degli alberi, spalmare grumi di sterco di vacca e burro a terra, uomini e cani che mangiano insieme, uomini che spazzano la strada di fronte a una folla di giovani e, infine, forme di restrizione e isolamento, oltre che di persone, di animali o di parti di terreno.
I Datoga ritengono che praticando i riti Metida, di protezione o di isolamento, in particolari momenti della loro vita, sia possibile sventare minacce di sventura e morte.
Negli ultimi anni il crescente numero di cristiani tra i Datoga e le influenze di altre etnie ha ridotto notevolmente l’uso di pratiche Metida, che comunque continuano a esistere presso alcuni gruppi più isolati.
La vita, la tradizione e la cultura del popolo Datoga
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