Safari nel Parco Nazionale del Lago Manyara

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Oggi facciamo safari nel Parco Nazionale del Lago Manyara e, siccome non è molto grande, possiamo prendercela un po’ più con calma e non svegliarci all’alba, tanto riusciamo a girarlo tutto in una giornata.

Partiamo alle 9,00 dal nostro campo, attraversiamo la cittadina di Mto Wa Mbu e in un attimo siamo all’ingresso del parco nazionale.

E’ la prima volta che visitiamo questo parco e siamo molto contenti di vederlo.

In questo periodo dell’anno è molto verde, come il resto della Tanzania, ma qui, anche durante la stagione secca, la vegetazione è sempre abbondante.

Il paesaggio è molto bello, attraversiamo un tratto di foresta con alberi maestosi, alcuni superano i 30 metri di altezza; il paesaggio ci piace davvero tanto.

In questa zona sono presenti specie di animali tipici di foresta, innanzitutto ci sono i leopardi anche se, con tutta questa vegetazione, sono davvero difficili da avvistare, ci sono leoni, elefanti, alcune antilopi, gli impala e molti uccelli che prediligono le zone boscose.

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Ad un certo punto sul ramo di un albero scorgiamo un bucero dalle guance argentate (silvery cheecked hornbill), è molto bello con il suo imponente becco doppio, lo abbiamo già visto nel Parco Nazionale di Arusha all’inizio di questo viaggio e ci fa piacere rivederlo.

In questa parte più boscosa del Parco Nazionale del Lago Manyara avvistiamo diversi uccelli durante il nostro safari, come il bucero grigio africano (African grey hornbill), una coppia di bucorvi cafri (Southern ground hornbill) che camminano nell’erba, alla ricerca di qualche insetto o piccolo rettile, una bellissima poiana augurale (augur buzzard) e un’aquila rapace (Tawny eagle).

Man mano che proseguiamo la vegetazione si dirada un po’ e abbiamo un po’ più di visuale, qui riusciamo ad avvistare una coppia di dik dik, un’antilope saltarupe (klipspringer), in piedi su una roccia granitica, e qualche impala impegnato a mangiare.

Poco dopo troviamo alcuni elefanti proprio a bordo strada, sono sia alla nostra destra sia alla nostra sinistra, in questi casi bisogna prestare attenzione a non posizionarsi con l’auto in modo da separare il branco, perché potrebbero innervosirsi, soprattutto se hanno i cuccioli come in questo caso.

Sembrano tranquilli e noi stiamo lì un po’ di tempo ad osservarli mentre gli esemplari più adulti si cibano dei cespugli; un cucciolo, che sicuramente beve ancora il latte dalla mamma, gioca con un rametto, trascinandolo in giro e facendolo roteare con la proboscide, è proprio buffo.

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Vediamo anche un varano (monitor lizard) che esce da un termitaio, che probabilmente è stato abbandonato, dalle termiti che lo hanno costruito, e questo rettile lo utilizza come proprio rifugio; vediamo anche una bellissima agama verde e arancione e una lucertola colorata che non abbiamo mai visto prima.

Man mano che proseguiamo la vegetazione è sempre più diradata, in questa zona si trova una porzione di savana, infatti questa parte di parco si chiama “Piccolo Serengeti”, come nel Parco Nazionale di Arusha e nel Parco Nazionale di Tarangire.

Qui vediamo un gruppo di manguste striate (banded mangoose) che corrono furtive, qualche gnu e alcuni martin pescatori (kingfisher), come il martin pescatore testa grigia (grey headed kingfisher) e il martin pescatore striato (striped kingfisher); avvistiamo anche altri uccelli molto colorati, come il vescovo nero (black bishop) che ha il piumaggio nero e rosso, il cordon blu (red cheeked cordon-bleu) e il gruccione petto cannella minore (little bee-eater), infine abbiamo visto le faraone (guineafowl), non solo le comuni faraone dall’elmetto (helmeted guineafowl), ma anche le faraone crestate (crested guineafowl), che sono più difficili da avvistare.

E’ quasi ora di pranzo e quindi ci fermiamo nell’area pic-nic che ha una bellissima vista sul lago, che, in questo periodo dell’anno, non ha molta acqua; si riempirà durante le grandi piogge, nei mesi da marzo a maggio.

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Pranziamo e ci godiamo il panorama al fresco, sotto le coperture he si trovano sopra ai tavoli; oggi è una giornata calda e ci voleva un po’ di ombra.

Avvistiamo in lontananza un branco di giraffe che cammina sul bordo del lago, probabilmente si stanno dirigendo verso la boscaglia.

Dopo pranzo scendiamo in riva al lago, qui si trova una passerella di legno che si addentra nel lago; nonostante il caldo decidiamo di proeguire per il nostro cammino.

Vediamo alcuni rumorosi ippopotami e diversi uccelli acquatici tra cui le pavoncelle fabbro (blacksmith lapwing), le oche egiziane (egyptian goose), alcune cicogne, i pellicani e i fenicotteri che in questo periodo dell’anno si spostano qui dal Lago Natron.

La nostra guida ci dice che i fenicotteri restano nel Lago Manyara fino a verso ad agosto, quando poi si spostano al Lago Natron e, in parte, nel Lago Momela del Parco Nazionale di Arusha; inoltre durante la stagione secca nel lago si avvistano diverse specie di cicogne (stork) e di gru (crane), che si radunano qui poiché c’è acqua in abbondanza.

Quando ritorniamo sulla sponda del lago riprendiamo Sir Stanley Speke e ripartiamo, ci dirigiamo verso l’ingresso del parco da dove siamo entrati stamattina, compiendo però qualche loop, per cercare di avvistare altri animali.

Qui al Parco Nazionale del Lago Manyara sono famosi i leoni che si arrampicano sugli alberi, non è comune per questi felini salire sugli alberi, non sono agili come i leopardi e sono anche più pesanti ma, a volte, lo fanno per avere una migliore visuale dei dintorni e anche per evitare un terreno estremamente bagnato o allagato.

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Alla fine riusciamo a trovare un branco di leoni, non sono arrampicati sugli alberi, ma sono nascosti tra i cespugli, non lontano dalla strada; guardando tra i rami riusciamo a vederli e a scattare loro alcune fotografie, non era facile avvistarli in questo parco con tutta questa vegetazione; come sempre con i leoni, siamo stati fortunati.

Proseguiamo e in una pozza troviamo alcuni bufali immersi in acqua fino al collo; quando ci sentono ci guardano per un attimo e poi tornano a godersi il loro bagno.

Li lasciamo e proseguiamo e poco dopo incontriamo un altro branco di elefanti proprio in mezzo alla strada, anche loro hanno diversi cuccioli e quindi sono un po’ attenti ai movimenti delle auto; attraversano tutti insieme, nascondendo i cuccioli in mezzo agli esemplari più adulti, a fatica riusciamo a scorgerli tra le zampe, una volta arrivati sull’altro lato della strada si sparpagliano ed iniziano a mangiare tranquilli.

Tornando verso la foresta avvistiamo anche diversi babbuini, alcuni cercopitechi verdi (vervet monkey) e i cercopitechi gola bianca (blue monkey or sykes’s monkey).

Sono le 16:00 e noi ci avviamo verso l’uscita del parco, siamo soddisfatti di questa visita, il Parco Nazionale del Lago Manyara ci è piaciuto molto, non capiamo come mai molti visitatori, e anche qualche tour operator, non lo prendono in considerazione; la diversità di habitat e, di conseguenza, di animali, lo rende un parco molto piacevole da visitare e può riservare buoni avvistamenti.

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