Stamattina ci siamo svegliati, come consueto, presto, ma non per fare safari ma per partire, oggi ci aspetta una lunga giornata di viaggio attraverso la provincia sudafricana Settentrionale del Capo (Northern Cape) che ci porterà fino a Clanwilliam, che si trova nella provincia Occidentale del Capo (Western Cape); c’è da dire che i sudafricani non hanno avuto molta fantasia nel dare i nomi a queste province.
Partiamo presto dal campeggio di Twee Rivieren, all’interno del Parco Transfrontaliero del Kgalagadi e, come prima cosa, dobbiamo fare l’immigrazione in Sudafrica.
Infatti quando siamo entrati nel parco due giorni fa, attraverso l’ingresso di Mata Mata, abbiamo fatto l’uscita dalla Namibia, ma non abbiamo fatto l’ingresso in Sudafrica; in pratica siamo stati per due giorni in una terra di mezzo tra il Sudafrica e il Botswana.
Dopo aver sbrigato le pratiche dell’immigrazione e aver effettuato l’uscita dal parco, partiamo in direzione sud; oggi ci aspetta un viaggio di oltre 700 km.
La strada è tutta asfaltata, in Sudafrica, a differenza della Namibia, le strade sono quasi tutte asfaltate, quelle sterrate sono davvero poche e tutte secondarie.
Imbocchiamo la R 360, una strada che, in 220 km, ci porterà ad Upington; a bordo strada ci sono diversi lodge e campeggi per chi si reca nel Parco Transfrontaliero del Kgalagadi, alcuni sono belli, ma, a nostro avviso, sono più scomodi rispetto a dormire all’interno del parco.
Sui diversi pali della luce di legno ci sono alcuni nidi giganteschi, sono i nidi dei tessitori sociali che costruiscono i nidi dove vive tutta la colonia, a volte composta anche da più di cento coppie; sono belli da vedere e alcuni sembrano delle capanne di paglia.
Quando arriviamo a Upington, una cittadina di media grandezza, imbocchiamo la N14 che si dirige verso sudovest, così diritta che sembra disegnata con il righello.
Dopo poche decine di chilometri, precisamente a Keimoes, c’è un bivio, sia la N14 che la R27 ci portano a Clanwilliam, ma la N14 si dirige a ovest, attraversa una conservancy con la strada sterrata e poi da Springbok si dirige a sud ,mentre la R 27 scende verso sud nell’entroterra, accorciando di molto il nostro percorso, quindi scegliamo questa seconda opzione.
La strada è praticamente deserta, fatta eccezione per due o tre camion che, quando ci vedono arrivare, si spostano più che possono a sinistra per farsi superare; è consuetudine, in questo caso, una volta superato il veicolo, mettere le quattro frecce per ringraziarlo, il veicolo superato risponde lampeggiando con i fari.
A bordo strada il paesaggio cambia continuamente, prima ci sono le vigne delle cantine della provincia Settentrionale del Capo (Northern Cape), abbiamo assaggiato un rosso prodotto da queste parti e lo abbiamo trovato buono, nonostante questa zona di produzione sia meno conosciuta a livello internazionale rispetto alla zona di Stellenbosch e Franschhoek.
Man mano che procediamo verso sud ci sembra di essere nella Monument Valley, infatti ci sono diverse montagne erose dagli agenti atmosferici, che ricordano un po’ il profilo dei rilievi del famoso parco degli Stati Uniti.
In alcuni punti i detriti caduti a valle dei rilievi sono diventi sabbia o sassi molto piccoli, in altri casi sono enormi massi rotondi con una colorazione che va dal rosso al nero, sono meravigliosi, sembrano posizionati ad opera d’arte da un misterioso gigante.
Questa parte del Sudafrica ci ricorda un po’ il Red Center australiano, sia per la strada deserta e diritta, sia per le formazioni rocciose; il viaggio di oggi ci piace tantissimo.
Attraversiamo tutta la regione del Namaqua, o Namakwa, da nord est a sud ovest e, quando arriviamo in prossimità di Calvinia, a bordo strada vediamo gli arbusti selvatici che fioriscono durante la primavera; qualche fiore selvatico c’è e ci fermiamo a fare qualche fotografia.
La cittadina di Calvinia è particolare e merita di essere vista se si transita da queste parti, già dal nome è facile intuire le sue origini e, guardando i suoi edifici, direi che non ci sono dubbi sul fatto che sia stata fondata dagli olandesi e dai tedeschi durante il periodo coloniale.
Nel periodo della fioritura dei fiori selvatici ospita diversi visitatori, ha una buca delle lettere dove, se si imbuca una lettera o una cartolina, viene apposto un timbro speciale dedicato ai fiori; questa buca delle lettere si trova accanto a una enorme statua a forma di buca delle lettere rossa, impossibile non vederla.
Appena fuori Calvinia troviamo un bivio, una strada sterrata conduce a Clanwilliam attraverso il passo di Botterkloof mente la R 27 prosegue asfaltata e con un percorso più lungo, attraverso il passo di Vanrhyns; scegliamo la R 27 anche perché il sole sta iniziando a scendere verso l’orizzonte e non conosciamo le condizioni della strada sterrata.
Prima di arrivare al passo percorriamo un altopiano, quando, quasi all’improvviso, improvvisamente la strada si butta in discesa lungo i tornanti scavati nella roccia; sotto di noi si apre una vista su una pianura che sembra infinita, ma che spettacolo, siamo esterrefatti dalla bellezza di questa strada, abbiamo fatto bene a sceglierla.
Quando arriviamo a Vanrhynsdorp la R 27 si ricongiunge con la N 14 che avevamo lasciato a Keimoes; da qui altri 70 km di strada tra i monti della catena del Cederberg ci separano da Clanwilliam.
Arriviamo che oramai è buio, Tracks4Africa non ha il Cedar Rock Resort che è dove alloggiamo stasera, quindi ci fermiamo dal benzinaio e chiediamo informazioni; la cittadina è piccola e le indicazioni sono semplici da seguire.
Finalmente arriviamo, la strada di oggi è stata meravigliosa ma, dopo 700 km, siamo un po’ stanchi e abbiamo voglia di rilassarci un po’.
Oggi non dormiamo in un campeggio ma abbiamo preso un appartamento, in questa zona fa un po’ troppo freddo durante la notte e quindi preferiamo dormire al caldo, inoltre siamo verso la fine di questo viaggio e una coccola ci stava.
Abbiamo una cucina ben fornita e quindi ci cuciniamo gli spaghetti al pomodoro con tanto di parmigiano reggiano e poi ci rilassiamo sul divano e pianifichiamo la giornata di domani.