Gli Hamer vivono sugli altipiani dell’Etiopia sudoccidentale, ad est del Fiume Omo e a nord del lago Turkana, questa zona, che viene chiamata regione dell’Omo Inferiore, è rimasta una delle parti più inaccessibili e meno sviluppate dell’Africa Orientale.
Gli Hamer sono una tribù di pastori e agricoltori, in cui la divisione del lavoro avviene in base al sesso e all’età: le donne Hamer coltivano il sorgo, i fagioli, il mais e le zucche, raccolgono l’acqua, cucinano e si prendono cura dei bambini che, a loro volta, iniziano ad aiutare la famiglia, portando le capre a pascolare all’età di otto anni; i giovani Hamer lavorano i campi con le loro madri, difendono le mandrie del villaggio o vanno a rubare il bestiame ad altre tribù; infine gli uomini adulti sono responsabili delle mandrie, dell’aratura dei campi e della raccolta del miele.
La coltivazione dei campi dipende totalmente dall’abbondanza delle piogge durante la stagione umida e dalle alluvioni del Fiume Omo, anche se, a differenza delle altre popolazioni confinati, gli Hamer, vivono in un’area dove le piogge sono più abbondanti, quindi sono meno dipendenti dalle alluvioni e dal limo che si deposita lungo le rive del fiume; inoltre gli Hamer hanno un accesso limitato alle rive del Fiume Omo, poiché queste appartengono al territorio di altre popolazioni come i Kara e i Mursi.
La maggior parte dei coltivatori di Hamer semina i campi con il sorgo all’inizio della stagione delle piogge, ma le colture non vengono seguite, solitamente vengono lasciate incustodite e quindi le rese sono basse.
Il terreno non è di proprietà degli individui, è gratuito e utilizzabile dalle famiglie per la coltivazione ed il pascolo, così come i frutti e le bacche sono di chiunque li raccolga.
Quando la terra è troppo sfruttata e impoverita oppure è infestata dalle erbacce gli Hamer si si spostano alla ricerca di nuovi pascoli e di nuovi campi da coltivare; in passato gli Hamer sopperivano a scarsi e irregolari raccolti con la caccia, ma negli ultimi anni la mancanza di selvaggina e l’istituzione di aree naturali protette ha reso questa attività impraticabile.
Perciò il bestiame ha assunto un ruolo centrale nella vita degli Hamer poiché rappresenta sia la principale fonte di sostentamento sia uno status symbol, infatti se un uomo perde il suo bestiame la sua reputazione è rovinata.
Durante i periodi in cui le coltivazioni non sono sufficienti per sfamare gli abitanti del villaggio, gli Hamer per nutrirsi utilizzano il latte ed il sangue prelevato dal collo dei bovini, con una tecnica simile a quella utilizzata dai Masai.
Per aiutarsi vicendevolmente le famiglie Hamer imparentate uniscono le mandrie di bestiame quando sono al pascolo, questo per proteggerlo meglio dalle incursioni delle tribù confinanti.
Un villaggio è costituito da più famiglie; ogni famiglia ha la propria capanna e se un uomo sposa più di una donna, ogni moglie ha la sua capanna dove vive con i figli piccoli, mentre gli uomini e i ragazzi più grandi di solito dormono su delle stuoie al centro del campo, vicino al bestiame.
Le capanne del villaggio sono disposte disposte in cerchio al cui centro si trova il recinto dove il bestiame viene radunato e custodito durante la notte.
Le capanne degli Hamer sono delle strutture rotonde che vengono realizzate utilizzando pali di legno flessibili che vengono piantati nel terreno, i pali vengono piegati verso l’alto, vengono piegati in cima e poi legati; queste cupole vengono poi coperte con la paglia durante la stagione secca e con delle stuoie di tela durante la stagione delle piogge.
Alle donne Hamer viene affidato il compito di prendersi cura della manutenzione della casa e, in caso di lavori più impegnativi, come ad esempio sollevare un nuovo tetto, la donna chiederà aiuto ai suoi vicini e in seguito li inviterà ad unirsi a lei in una festa in cui si consuma birra o un pasto di carne di capra appositamente macellata per loro per ringraziarli del lavoro svolto.
Il matrimonio è un passaggio importante nella vita degli Hamer, sono i genitori che danno il permesso agli uomini di sposarsi e il matrimonio richiede il pagamento del prezzo della sposa che viene corrisposto alla famiglia della donna, solitamente in capre, bovini e armi.
Sebbene sia pagato nel tempo, spesso il pagamento richiesto è così alto che difficilmente non viene pagato interamente; in media il prezzo da pagare per la futura moglie consiste in 30 capre, altri 20 capi di bestiame, un AK-47 e i relativi proiettili.
Il prezzo dovrebbe essere pagato in anticipo alla famiglia della sposa, ed è per questo che molti uomini non si sposano fino a 30 anni, mentre le ragazze si sposano intorno ai 17 anni.
Agli uomini viene talvolta assegnata la responsabilità di proteggere una donna divorziata, una vedova o la moglie di un marito assente, di solito suo fratello.
Gli Hamer, in passato, potevano sposare solo membri della propria tribù, ora questa regola non è più ferrea come in passato quindi è possibile che si celebrino matrimoni misti tra gli Hamer e altre tribù come i Kara o i Banna.