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Gli Arbore, noti anche come Erbore o Ulde, sono un gruppo etnico che vive nel sud dell’Etiopia, vicino al lago Chew Bahir, nella regione sud-occidentale della Valle dell’Omo.

La popolazione Arbore è suddivisa in solamente quattro villaggi: Gandareb, Kulaama, Murale ed Eegude, il loro numero totale di persone appartenenti a questa tribù è stimato in meno di 10.000 persone.

Gli Arbore abitano in zone calde e pianeggianti e sono principalmente allevatori di bestiame; come per la maggior parte delle altre tribù della Valle dell’Omo, il bestiame rappresenta la principale fonte di sussistenza ed è uno status symbol, la ricchezza viene misurata in base al numero di capi di bestiame posseduti da un membro della tribù.

L’importanza rivestita dal bestiame è evidente anche dal nome della popolazione, che significa letteralmente “terra dei tori”, “Ar” significa “toro” e “bore” significa “terra”.

Basti pensare che dopo il matrimonio una donna ottiene un nuovo nome da aggiungere al proprio, ed è lo stesso nome del capo di bestiame preferito dal marito.

La caratteristica principale che differenzia la tribù Arbore dalle altre tribù della Valle dell’Omo è la potenza spirituale e rituale che viene riconosciuta loro dalle altre tribù.

Una leggenda locale dice che una volta il diavolo attaccò gli Arbore, ma la tribù riuscì a vincere e sopravvivere, da quel momento si ritiene che i sacerdoti Arbore siano dotati di una forza e un potere speciali e, se i sacerdoti di un’altra tribù non riescono a risolvere un problema, una delegazione di anziani viene inviata dagli Arbore per chiedere aiuto, portando con sé dei doni.

La tribù Arbore non ha praticamente conflitti con i vicini, in gran parte a causa dal loro potere spirituale che fa si che nessun’altra tribù della Valle dell’Omo sia abbastanza coraggiosa da attaccare loro o il loro bestiame, in parte per via della condivisione di risorse naturali, matrimoni intertribali e la conoscenza di più lingue che consente loro di dialogare e trattare con altre tribù.

Gli Arbore eseguono molte danze rituali tradizionali, credono che cantare e ballare elimini l’energia negativa e che scacciandola la tribù possa prosperare. 

L’islam è entrato nella società Arbore ma non ha mai soppiantato del tutto la tradizione pagana, credono in un Essere Supremo, creatore e padre di tutti gli uomini, che chiamano Waq; un uomo può sposare fino a quattro donne e la circoncisione viene praticata sia sui ragazzi che sulle ragazze.

La circoncisione femminile è un prerequisito per il matrimonio e da tradizione deve essere eseguita dalla madre.

I rituali associati al matrimonio sono estremamente importanti per gli Arbore, non appena il ragazzo raggiunge l’età da matrimonio, suo padre sceglie una sposa per lui e quattro anziani del villaggio vengono inviati dai genitori della prescelta, portando il grasso di una pecora appositamente macellata. 

Se il regalo viene accettato, i genitori della sposa si spalmano il grasso sulle spalle e la famiglia fissa la data del matrimonio. 

Il giorno del matrimonio entrambe le famiglie preparano quattro pecore da sacrificare per un ricco pasto e la mattina successiva la sposa viene circoncisa e portata a casa del marito dove viene preparato un piatto speciale per la sposa e lo sposo: la coda di agnello, che mangiano insieme, quindi i loro polsi vengono legati insieme con un pezzo di pelle in segno di forte unione.

Le ragazze non sposate si radono completamente i capelli, questo è un simbolo di verginità, e si coprono la testa con un pezzo di stoffa nera per proteggersi dal sole, mentre le donne sposate si intrecciano i capelli in trecce corte; infine gli uomini della tribù si avvolgono la testa con un pezzo di stoffa bianca. 

Le donne Arbore indossano accessori molto colorati, orecchini, collane e bracciali di perline sono una caratteristica di questo popolo che ritiene che gli ornamenti siano fondamentali per essere più attraenti, anche le gonne di pelle vengono adornate con ornamenti di perline e metallo

I bambini vengono anch’essi rasati e indossano una sorta cappello a conchiglia ricavato da una zucca per protegge la testa dal sole.

In speciali occasioni gli Arbore praticano il body painting che viene eseguito utilizzando colori naturali realizzati con la terra e pietre macinate, mentre la scarificazione non è pratica da tutti i membri della tribù, solamente alcune persone presentano scarificazioni sul petto e sull’addome.

A differenza delle tribù Karo o Dassanach che seppelliscono i loro morti proprio accanto alle capanne, gli Arbore utilizzano tombe realizzate più lontane dai villaggi. 

Quando un uomo muore, i suoi ornamenti vengono sepolti con lui mentre gli vengono messi in bocca del burro e del latte, il corpo viene avvolto in un nuovo pezzo di tessuto e pelle di pecora. 

Al defunto viene chiesto di benedire il bestiame della tribù e dopo alcuni giorni i cari del defunto macellano una capra e una delle zampe dell’animale ed il suo grasso vengono posti sulla tomba.

I beni del defunto, e soprattutto il suo bestiame, vengono suddivisi tra i suoi figli.

A differenza delle etnie confinanti, che costruiscono capanne rotonde, gli Arbore costruiscono le loro capanne con una forma leggermente ovale e sono caratterizzate da un ingresso molto basso e piccolo e sono molto buie all’interno.

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