I Dassanetch o Dassanech, vivono nella zona più meridionale della Valle dell’Omo, in Etiopia, un luogo aspro e inospitale, una regione incredibilmente arida, nonostante la presenza del Fiume Omo,
Le principali attività praticate dai Dassanech per la loro sopravvivenza sono la pastorizia, la coltivazione e la pesca.
I Dassanech e l’allevamento
I Dassanech vivono una vita semi-nomade, spostandosi di tanto in tanto per cercare nuovi terreni e nuovi pascoli, nel tentativo disperato di sfuggire all’aridità del loro territorio e di salvare i propri capi di bestiame.
Il bestiame è fondamentale per la vita dei Dassanech e, come anche le altre tribù della Valle dell’Omo, allevano bovini, pecore, capre, asini e cammelli; il bestiame fornisce loro la carne, il latte, la pelle per l’abbigliamento e per ricoprire le capanne, inoltre stabilisce lo status di un uomo all’interno del villaggio e dell’intera tribù, definisce la sua ricchezza e gli garantisce la possibilità di sposarsi.
Il bestiame è fondamentale anche per i sacrifici che vengono praticati durante le cerimonie più importanti e nei rituali di passaggio.
I Dassanech e l’agricoltura
I Dassanech praticano l’agricoltura esclusivamente in prossimità del corso del Fiume Omo, che fornisce l’acqua necessaria e, durante il periodo delle piogge, solitamente nel mese di luglio, straripa e, allagando i terreni, li rende più fertili.
L’alluvione porta con sé il limo che proviene dagli altopiani etiopici e, depositandosi sul terreno, rinnova la produttività della terra, garantendo sia il pascolo sia la coltivazione, e questo garantisce raccolti più abbondanti.
I Dassanech coltivano prevalentemente il sorgo, che viene piantato lungo le rive del fiume e nella pianura alluvionale non appena le acque del Fiume Omo rientrano nel letto del corso d’acqua; il raccolto avviene durante la stagione secca, il primo raccolto a dicembre e il secondo a febbraio.
Il sorgo rappresenta l’alimento principale nella dieta dei Dassanech, nei periodi umidi
arriva a rappresentare fino al 68% della loro dieta, mentre, durante la stagione secca, tendono a mangiare più carne, poiché in questo periodo macellano i capi di bestiame in quanto i pascoli solo più limitati.
I Dassanech e la pesca
In passato di Dassanech hanno sempre disprezzato la pesca poiché l’hanno sempre ritenuta una attività di sussistenza praticata dai più poveri che non possiedono capi di bestiame; quando un Dassanech perdeva il suo bestiame a causa di malattie, siccità o incursioni da parte di una tribù vicina, e non era più in grado di sostenere il suo stile di vita, veniva nominato Dies, che significa povero, e per il suo sostentamento e della sua famiglia non gli rimaneva altro che la pesca.
In tempi più recenti la pesca è stata rivalutata sia come fonte di proteine sia come fonte di reddito.
I Dassanech cacciano anche i coccodrilli che vivono nelle acque del Fiume Omo; la caccia al coccodrillo viene svolta durante la notte nelle acque basse del Delta del Fiume Omo.
Si utilizzano piccole piroghe e si caccia in silenzio per non far allontanare la preda, quando la canoa è sufficientemente vicina al coccodrillo questo viene catturato utilizzando un arpione; è un’attività molto pericolosa e richiede molto coraggio perché i coccodrilli possono essere anche molto grandi e aggressivi e la loro forza può facilmente ribaltare l’imbarcazione.
La pratica delle attività di sussistenza nella famiglia Dassanech
Nella società Dassanech l’unità produttiva è la famiglia che solitamente è costituita da un uomo, la moglie o le mogli e i loto figli non ancora sposati.
Se le mogli sono più di una l’uomo, oltre a costruire una capanna per ogni moglie, deve distribuire equamente il bestiame e la terra coltivabile tra le mogli che mungono il bestiame, coltivano la terra, immagazzinano i frutti del raccolto e cucinano i pasti che poi consumano insieme ai figli; il marito invece non ha una sua capanna e si reca a turno nelle capanne delle proprie mogli.
I poveri nella società Dassanech
I dies, i poveri, occupavano il posto più basso nella società Dassanech, poiché i bovini sono considerati uno status symbol molto importante e quindi non possederne significava essere emarginati, anche se continuavano ad essere considerati membri della tribù.
La società Dassanech è improntata sull’aiuto reciproco quindi i dies possono fare affidamento all’aiuto dei membri più ricchi con i quali possono scambiare i frutti della pesca e della caccia, ricevendo in cambio carne o bestiame.
In caso un uomo dies necessitasse del bestiame per poter pagare il prezzo della sposa può chiedere il bestiame ai propri parenti o ad altri membri del villaggio, ottenendo così un prestito che, nei mesi successivi, dovrà ripagare i cuccioli che nasceranno dal bestiame oppure vendendo prodotti vari nei mercati.
Lo status di dies è temporaneo, vendendo merci e prodotti e acquistando bestiame chiunque può tornare ad essere un Dassanech.
Le minacce attuali alle attività di sostentamento dei Dassanech
La situazione attuale vede nuovi pericoli che minacciano la sopravvivenza dei Dassanech: l’arrivo di grandi investitori, che comprano le terre per costruire grandi fattorie commerciali, la prossima costruzione di una diga, che limiterà le inondazioni ed il relativo apporto di limo al terreno, e le esplorazioni petrolifere, a seguito del ritrovamento di giacimenti di petrolio nei pressi del vicino lago Turkana in Kenya.