Cape Cross, sulla costa della Namibia, è conosciuta soprattutto per la colonia di otarie del Capo presente sulle sue spiagge; esistono 9 specie di otarie, o leoni marini, al mondo, di cui 3 si trovano sulle coste dell’Africa Meridionale, le otarie di Cape Cross appartengono alla specie Arctocephalus pusillus pusillus, che è la specie dalle dimensioni maggiori.
Questi mammiferi non migrano, la colonia è presente a Cape Cross tutto l’anno, sebbene alcuni esemplari, soprattutto i maschi, trascorrono diversi mesi in mare; è stato rilevato che alcune otarie hanno nuotato per 1.600 km in 20 mesi e può capitare di avvistarle a 200 km dalla costa.
Oggi l’area di Cape Cross è un’area protetta, di proprietà del governo della Namibia, la Cape Cross Seal Reserve.
La colonia di Cape Cross è la più grande colonia di otarie del Capo (Cape fur seal) al mondo ed è una delle due più grandi tra quelle che si trovano sulle coste della Namibia, l’altra si trova a Luderitz; in totale la Namibia ha 26 colonie di otarie, con un totale di circa 650.000 esemplari, di queste da 80.000 a 100.000 esemplari appartengono alla colonia di Cape Cross.
Nonostante le otarie, o leoni marini, siano protette, il governo della Namibia attua da anni un programma di abbattimento controllato per tenere sotto controllo il numero di esemplari.
I pareri su questa attività sono molto controversi e contrastanti: gli animalisti sostengono che l’abbattimento avvenga più per ottenere le preziose pelli dei cuccioli che per un vero controllo del numero dei capi; mentre il governo namibiano sostiene che una sovra popolazione di otarie in queste spiagge mette a rischio la pescosità dell’Oceano Atlantico nelle acque antistanti le colonie, ma i dati del governo della Namibia sono in netto contrasto con i dati forniti da alcune organizzazioni ambientaliste.
Un’otaria del Capo adulta può arrivare a mangiare 270 kg di pesce all’anno, ma oltre la metà del pesce di cui si cibano non appartiene a specie che vengono pescate dall’uomo; le otarie del Capo che si trovano a Cape Cross possono contare su grandi quantità di cibo, infatti l’Oceano Atlantico in questo punto, grazie alla corrente oceanica del Benguela, è molto ricco di pesci.
Tra la fine di novembre e l’inizio di dicembre i maschi di otaria fanno ritorno sulla spiaggia della colonia per riprodursi; sono esemplari giganteschi che arrivano a pesare fino a 360 kg, sono molto più grandi ed imponenti delle femmine, che arrivano a pesare solamente 75 kg.
Tra la fine di novembre e l’inizio di dicembre nascono i cuccioli, ogni femmina partorisce un solo cucciolo alla volta; alla nascita un cucciolo pesa tra i 4,5 kg e i 6,4 kg ed è lungo dai 60 cm ai 70 cm.
Subito dopo la nascita i cuccioli iniziano a succhiare il latte dalla madre e vivono in simbiosi con lei per quasi un anno, periodo in cui continuano a nutrirsi del latte materno e, verso gli 8 mesi di vita, iniziano ad entrare in acqua, sempre con la madre, per iniziare a pescare il pesce.
Le nascite sono sincronizzate per aumentare la probabilità di sopravvivenza dei cuccioli, le femmine riescono a ritardare l’attecchimento dell’embrione per agevolare questo fenomeno.
La mortalità dei cuccioli nel primo anno di vita è del 30%, la causa principale sono i predatori che si trovano sulla terra ferma, come gli sciacalli dalla gualdrappa (black-backed jackal) e le iene brune (brown hyena), che spesso approfittano dei momenti in cui le madri sono in mare per cibarsi; mentre in acqua i predatori, sia per i cuccioli sia per gli adulti, sono le orche, gli squali bianchi e gli squali mako.
Subito dopo il parto le femmine sono pronte ad accoppiarsi nuovamente con i maschi dominanti, gli harem possono contare molti esemplari; la nuova generazione di cuccioli nascerà dopo circa 8 mesi di gestazione.
Durante il periodo degli accoppiamenti i maschi perdono una parte importante del proprio peso, in conseguenza alle lotte per il predominio sulle femmine e per il controllo del territorio.
Come riconoscere una otaria, o leone marino, da una foca?
Le otarie hanno le orecchie esterne, mentre le foche le hanno interne.
Inoltre ci sono delle differenze anche nel nuoto e nei movimenti sulla terra ferma.
Le otarie nuotano esclusivamente con gli arti anteriori, mentre le foche utilizzano solo gli arti posteriori.
Sulla terra ferma le otarie si muovono utilizzando alternativamente gli arti posteriori e anteriori, inoltre sono in grado di ruotare in avanti gli arti posteriori e questo consente loro di assumere una posizione quasi eretta; le foche invece utilizzano solamente gli arti anteriori sulla terra ferma e questo le porta a strisciare con il ventre sul terreno, inoltre non sono in grado di assumere una posizione eretta.
Infine le otarie hanno una pelliccia più folta rispetto alle foche; più precisamente hanno uno strato di pelliccia corta e fitta che li protegge dalle basse temperature delle acque dell’oceano, hanno inoltre una pelliccia con peli più lunghi e duri che fanno si che la pelliccia sottostante non si bagni.