Il Keran National Park si trova nel nord del Togo, nella piana del fiume Oti, a cavallo tra la prefettura di Oti, nella regione della Savana a nord, e la prefettura di Kéran, nella regione di Kara a sud; il parco copre una superficie di 1.700 kmq.
La Riserva Faunistica di Oti si trova anch’essa nella valle del fiume Oti e copre un’area di 1.878.40 kmq.
Le due aree naturalistiche sono state unite in un’unica area protetta che è stata denominata Parco Nazionale di Oti-Keran.
Le due prefetture di Oti e Kéran danno il nome al parco, che si estende proprio all’interno dei territori delle due prefetture.
La prima zona protetta in questa zona venne creata il 28 settembre 1950 sul sito di una foresta sacra, e copriva una superficie di soli 67 kmq; quest’area protetta venne estesa, negli anni dal 1971 al 1976, fino a raggiungere un’estensione di 3.500 kmq e, successivamente, divenne parco nazionale e riserva di Kéran e Oti, per tutelare gli ecosistemi di savana tipici del nord del Togo.
Il Parco Nazionale Oti-Kéran si trova nella zona climatica sudanese, con un clima tropicale secco, caratterizzato da due stagioni: una stagione delle piogge, nei mesi da marzo ad ottobre, e una stagione secca, nei mesi da novembre a febbraio.
Il parco è stato riqualificato dopo che le popolazioni locali, nei primi anni ’90 del XX secolo, sono entrate nell’area del parco nazionale e hanno danneggiato l’ecosistema, rovinando la vegetazione e cacciando illegalmente gli animali selvatici.
Le difficili condizioni in cui versava il paese, durante la guerra civile, hanno spinto sempre più persone a cercare nuove terre e nuove opportunità e il parco divenne, purtroppo, terra di conquista e le sue dimensioni vennero di fatto ridotte di oltre la metà.
Fortunatamente alcune zone del parco riuscirono a salvarsi da questo momento di crisi; in particolare le zone inadatte all’agricoltura o all’insediamento umano e le zone in prossimità delle caserme dei ranger sono riuscite a preservare il loro stato di conservazione, offrendo rifugio agli animali selvatici.
Anche il numero degli animali, in quegli anni, ha subito un drastico calo; in parte vennero cacciati per la carne e l’avorio e in parte fuggirono nei paesi confinanti che, in quel momento, garantivano loro più sicurezza e tranquillità.
La vegetazione del parco ora è costituita da savane e foreste a galleria lungo il fiume; nel parco sono presenti 233 specie di piante e arbusti.
Per quanto riguarda la fauna del Parco Nazionale Oti-Kéran, prima della invasione da parte dell’uomo, era molto ricca e diversificata; dopo la crisi di cui è stata vittima, ora sta lentamente recuperando e recenti censimenti hanno rilevato la presenza di bufali, antilopi kob, giraffe, ippopotami, antilopi roane, facoceri, duiker, antilopi d’acqua, varie specie di scimmie e anche alcuni predatori come le iene maculata ed i leoni.
In totale, nella piana di Oti, sono state registrare 116 specie di mammiferi, tra questi sono stati avvistati anche gli elefanti di foresta, non si tratta di una popolazione residente nel parco, ma sono esemplari che compiono regolari incursioni, per procurarsi cibo o per spostarsi da un parco all’altro, durante le annuali migrazioni.
Per quanto riguarda l’avifauna sono state avvistate 274 specie di uccelli nella piana di Oti, di cui circa 77 specie di uccelli acquatici, tra queste sono degne di nota le egrette, le cicogne, gli aironi golia e le gru coronate.
Nel parco sono presenti anche 25 specie di anfibi e 58 specie di rettili, tra questi ultimi il boa della sabbia (Muller’s Sand Boa) e il pitone di Seba, o pitone delle rocce africano, (Python sebae) sono sicuramente degni di nota, ma nel parco sono presenti anche lucertole, coccodrilli e numerose tartarughe di acqua dolce, tra cui due specie molto rare: la tartaruga alata del Senegal (Senegal flapshell turtle) e la tartaruga dal guscio molle africana (Trionyx triunguis a softshell turtle).
Per quanto riguarda la fauna ittica, sono presenti nel fiume Oti 24 specie di pesci, divisi in 17 famiglie.