I Makgadikgadi Pans si trovano in Botswana, nel Bacino del Kalahari, una zona caratterizzata da un clima semi-arido che, a prima vista, può risultare inospitale; mentre ci sono molti animali che riescono a vivere in questi luoghi, tutto l’anno o per un determinato periodo.
I resti e i reperti fossili, che sono stati ritrovati in questa zona, testimoniano che in questa zona, in passato, qui fosse presente un enorme lago, si stima che avesse una superficie di 80.000 kmq, e che, di conseguenza, qui fossero presenti molti grandi mammiferi, come ad esempio elefanti, rinoceronti e bufali; sono stati ritrovati infatti molte tracce della loro presenza in queste terre.
In seguito al prosciugamento del lago, più di 10.000 anni fa, molti animali hanno abbandonato quasi totalmente queste zone e si sono spostati nell’area della Moremi Game Reserve e del Parco Nazionale di Chobe, che si trovano più a nord e a ovest.
Per un lungo periodo i rinoceronti erano scomparsi dai Makgadikgadi Pans, non solo in conseguenza al cambiamento dell’habitat, ma anche a causa del bracconaggio; oggi, dopo che sono stati reintrodotti nel Delta dell’Okavango, ce n’è qualcuno nella zona del Fiume Boteti, ma è davvero difficile avvistarli.
Anche gli elefanti e i bufali talvolta si avventurano nella parte più occidentale dei Pans, dove trovano più vegetazione e acqua, ma solitamente sono pochi esemplari, rispetto a quelli che si avvistano in altre zone del Botswana, dove l’acqua è più abbondante e permanente.
Le praterie, che si trovano in prossimità delle distese salate, durante la stagione delle piogge, attirano un grande numero di erbivori, soprattutto zebre e gnu; questi animali provengono dalle sponde del Fiume Boteti, dal Delta dell’Okavango e dal Fiume Chobe, dove si erano concentrati durante la stagione secca, transitando nel Parco Nazionale di Nxai Pans.
In queste terre infatti si compie la seconda più grande migrazione del continente africano, dopo la Grande Migrazione del Parco Nazionale di Serengeti; decine di migliaia di erbivori che, seguendo le piogge e la disponibilità di acqua, si spostano costantemente, alla ricerca di pascoli migliori; principalmente sono zebre e gnu, ma partecipano anche eland, qualche orice e gli alcelafi rossi (red hartebeest).
Le antilopi saltanti, o springbok, riescono a vivere in ambienti aridi e quindi rimangono nelle praterie tutto l’anno, anche quando la siccità, durante la stagione secca, ha ingiallito l’erba e prosciugato l’acqua.
Anche i kudu, gli impala, le antilopi nere (sable), i raficeri campestri (steenbok) e gli tsessebe sono resistenti alla siccità e quindi è possibile incontrarli nei Makgadikgadi Pans tutto l’anno, soprattutto nella zona di boschi di mopane nel Parco Nazionale di Nxai Pan; qui sono si trovano anche diverse giraffe, qui è possibile trovare anche alcuni elefanti.
Presso il Fiume Boteti, dove si trova una fitta boscaglia, si trovano il tragelafo striato (bushbuck), il cefalofo grigio (grey duiker) e le antilopi d’acqua (waterbuck); anche le giraffe e gli elefanti visitano questa zona, mentre nel fiume si trovano gli ippopotami.
Molti predatori si aggirano furtivi nella regione: i leoni solitamente seguono le prede e i loro spostamenti, in particolare le zebre nella zona in prossimità del Fiume Boteti e gli spingbok nel Parco Nazionale di Nxai Pans, ma talvolta si avventurano nella depressione salata; i ghepardi solitamente si trovano nella zona dello Nxai Pan, mentre i leopardi sono più frequenti nella zona boschiva, che si trova lungo le sponde del Fiume Boteti.
Per quanto riguarda le due specie di iene presenti qui, le iene maculate (spotted hyena) si trovano solitamente sul bordo delle zone boschive, mentre le iene brune si trovano un po’ ovunque, anche nelle distese di sale, in quanto sono animali che si sono adattati a vivere in zone aride e semi-aride.
In prossimità dello Nxai Pan c’è la possibilità di avvistare anche i licaoni (wild dog), sebbene bisogna essere particolarmente fortunati, in quanto questi animali si muovono in continuazione, percorrendo molti chilometri ogni giorno.
Sono presenti anche diverse specie di piccoli mammiferi predatori come l’otocione (bat-eared fox), lo sciacallo dalla gualdrappa (black-backed jackal), il protele (aardwolf), il tasso del miele (honey badger), il gatto selvatico africano (African wildcat), la genetta (genet) e lo zorilla (polecat).
Qui si trovano anche alcune manguste, come la mangusta gialla (yellow mangoose), che è comune nelle praterie erbose, e la mangusta rossastra (slender mangoose), che invece preferisce le zone di cespugli di acacia.
I Makgadikgadi Pans non sono una zona tipicamente abitata dalle scimmie, poiché mancano gli alberi, soprattutto quelli che producono frutti, fa eccezione la zona lungo il Fiume Boteti, dove si possono trovare babbuini (baboon) e cercopitechi verdi (vervet monkey); in tutta la regione invece si trovano i galagoni (bush baby), che si nutrono di insetti e di resina delle acacie, che sono presenti nelle praterie.
Altri mammiferi presenti nei Pan sono gli onnipresenti oritteropi (aardvark) e i porcospini; anche le lepri saltatrici del Capo (springhare) sono particolarmente abbondanti.
Molti roditori costruiscono le proprie tane nei cunicoli nel terreno ed escono durante la notte, quando la temperatura è più bassa, come, ad esempio, la talpa del Damara (Damara mole-rat), il gerbillo (gerbil) e il ratto arboricolo dalla coda nera (black-tailed tree rat) che, durante il giorno, si nasconde dalle elevate temperature, nascondendosi nei buchi degli alberi e proteggendo l’ingresso con un groviglio di rametti.
L’unico roditore che è attivo durante il giorno è lo scoiattolo terricolo (ground squirrel) che riesce a proteggersi dal sole utilizzando la sua enorme coda come un parasole.